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Le news su Catella, Giambruno, Pegaso, Rai, Roche, Sala, Scotti, Urso e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Catella (Coima), Giambruno, Orsini (Confindustria), Pegaso, Rai, Roche, Sala, Scotti, Urso e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

EX COLONNELLO DEI CARABINIERI SULLE SCORTE (NON SOLO DI URSO)

 

L’UTOPIA DI GIAMBRUNO E’ REALTA’

 

COSA HANNO COMBINATO LINK E SIULP?

 

FRATELLI COLTELLI IN RAI

 

CONFINDUSTRIA VA ALLA GUERRA TELEMATICA CONTRO PEGASO & CO.

 

DOVE LA FIBRA SFIBRA

 

GLI ULTIMI NUMERI SULLE PENSIONI

 

LA SVIZZERA SI MOBILITA IN ITALIA PER ROCHE

 

I NUMERI DELLA LOTTA COMMERCIALE USA-UE SECONDO CASSESE

 

LA COLOMBIA SALUTERA’ LA NATO

 

CARTOLINA DALL’UCRAINA

 

CARTOLINA DAGLI STATI UNITI

 

CARTOLINA DA BRUXELLES

 

CARTOLINE DA MILANO

 

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU MILANO E URBANISTICA:

l modello Milano è stato favorito da scelte precise e condivise: attrattività di capitali dall’estero, oneri di urbanizzazione tra i più bassi in Europa per attirare investimenti e talenti privati anche a scapito di avere più soldi per mantenere i servizi, dai parchi agli asili. Manfredi Catella, prima con Hines, ora con Coima, è stato il visionario di questa operazione. L’ha immaginata, l’ha costruita, l’ha venduta.

Tra il 2014 e il 2018 Milano ha attirato 15 miliardi di euro in investimenti immobiliari internazionali, più di qualsiasi altra città europea. Dopo di lei, Monaco e Amsterdam, ferme a poco più di 10. È diventata la capitale dei grattacieli, dei centri commerciali, delle torri di vetro: simboli di una modernità verticale che parla il linguaggio degli investitori.

Ma non solo. Per giocare la partita mondiale, la città più dinamica del Paese ha creato delle scorciatoie in risposta a una legislazione vetusta e non in grado di fare fronte alle sfide di una metropoli europea del terzo millennio. Il «Salva Milano», approvato in prima lettura alla Camera giusto un anno fa, avrebbe sbloccato lo stallo dell’urbanistica in città, ma è finito su un binario morto in commissione Ambiente al Senato.

Abbiamo voluto competere per attirare i cervelli in uscita da Londra dando loro la corsia preferenziale di una flat tax. Trasferendo la residenza fiscale in Italia, i redditi prodotti all’estero — qualunque sia il loro ammontare — possono essere tassati con una tassa piatta fissa. Fino a poco tempo fa era di 100 mila euro l’anno, oggi è salita a 200 mila. Per chi guadagna milioni, significa in pratica un regime fiscale quasi azzerato. E il vantaggio si allunga: basta comprare un immobile in Italia e il beneficio fiscale si estende da 5 a 10 anni. Il risultato? Una pioggia di capitali che si riversa sul mercato immobiliare extra lusso, soprattutto a Milano, dove sta letteralmente ridisegnando la geografia del mattone.

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