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Air India, cosa si sa finora sulle cause dell’incidente aereo

L'autorità di regolamentazione dell'aviazione indiana ha ordinato alle compagnie aeree di controllare i dispositivi di controllo del carburante dei Boeing dopo il rapporto preliminare sull'incidente aereo Air India. Allo stesso tempo l'authority avverte che le indagini sono ancora in fase iniziale. Interrogativi sul ruolo dei piloti.

New Delhi ordina ispezione sugli interruttori di alimentazione del carburante installati sugli aerei Boeing registrati nel Paese dopo il disastro aereo dello scorso 12 giugno quando nei pressi dell’aeroporto di Ahmedabad un Boeing 787 Dreamliner appartenente alla compagnia Air India è precipitato poco dopo il decollo causando 260 morti.

La decisione arriva dopo che l’Aircraft Accident Investigation Bureau (AAIB) indiano ha reso noto in un rapporto preliminare pubblicato sabato che l’alimentazione di cherosene ai due motori del velivolo è stata interrotta poco dopo il decollo da Ahmedabad il 12 giugno. Questa interruzione degli interruttori ha provocato una perdita improvvisa di potenza di entrambi i motori, e l’aereo si è schiantato su edifici vicino all’aeroporto.

Sebbene il rapporto non contenga raccomandazioni immediate, la Direzione Generale dell’Aviazione Civile ha ordinato lunedì sera di ispezionare i dispositivi su diversi modelli di Boeing, inclusi i 787 e i 737.

L’indagine sull’incidente aereo di Air India si sta concentrando infatti principalmente sulle azioni dei piloti e non sembra al momento indicare problemi tecnici con il Boeing 787 Dreamliner. Le informazioni contenute nel rapporto hanno sollevato interrogativi sul ruolo dei piloti, rileva la Bbc.

Secondo l’amministratore delegato della compagnia aerea, i primi risultati dell’India sull’incidente di un aereo Air India del mese scorso sollevano ulteriori interrogativi. Il manager difende l’idoneità dell’equipaggio di cabina e la comprovata esperienza dell’azienda nell’ispezione della sua flotta.

Tutti i dettagli.

CONTROLLO AI DISPOSITIVI DI CONTROLLO DEL CARBURANTE SUI VELIVOLI BOEING

L’autorità di regolamentazione dell’aviazione indiana ha ordinato alle compagnie aeree del paese di esaminare i dispositivi di controllo del carburante sui velivoli Boeing, dopo che un rapporto preliminare sull’incidente del volo Air India ha mostrato che l’alimentazione di carburante era stata interrotta pochi secondi dopo il decollo.

In base ai protocolli internazionali, lo Stato che conduce un’indagine su un incidente aereo è tenuto a pubblicare un rapporto preliminare entro 30 giorni. Il documento di 15 pagine pubblicato sabato dall’Aircraft Accident Investigation Bureau indiano (AAIB) soddisfa questo requisito, spiega la Bbc.

COSA EMERGE DAL RAPPORTO DELL’AIRCRAFT ACCIDENT INVESTIGATION BUREAU INDIANO

Secondo le valutazioni preliminari, i comandi per il flusso di carburante verso i motori sarebbero stati disattivati poco dopo il decollo, causando una perdita di spinta.

Il rapporto preliminare non spiegava come gli interruttori potessero essere passati in posizione di spegnimento durante il volo. Questo ha privato i motori di carburante e ne ha causato la perdita di spinta. Sebbene i dati del registratore di volo indichino che i motori sono stati successivamente riavviati, era troppo tardi per evitare l’incidente.

Gli investigatori hanno inoltre affermato di non aver trovato finora prove che richiedessero loro di intervenire sul Boeing o sui motori GE Aerospace che lo alimentano.

LA REGISTRAZIONE DALLA CABINA

Il rapporto citava una registrazione vocale dalla cabina di pilotaggio in cui si affermava che uno dei piloti era stato sentito chiedere all’altro “perché ha interrotto la rotta?”. L’altro pilota ha risposto di “non averlo fatto”, secondo il rapporto.

Il rapporto del Bureau non ha ancora tratto conclusioni né attribuito responsabilità, ma ha evidenziato che il registratore delle conversazioni in cabina ha rilevato che uno dei piloti avrebbe chiesto all’altro “perché hai interrotto l’alimentazione di carburante”, e che l’altro avrebbe risposto “non l’ho fatto”.

LA POSIZIONE DEL CEO DI AIR INDIA

L’amministratore delegato di Air India, Campbell Wilson, ha dichiarato lunedì in una nota al personale ripresa dai media che il rapporto aveva “innescato una nuova ondata di speculazioni nei media” dopo aver fornito “maggiore chiarezza e sollevato ulteriori interrogativi”.

Wilson ha aggiunto: “Il rapporto preliminare non ha identificato alcuna causa né formulato raccomandazioni, quindi esorto tutti a evitare di trarre conclusioni premature, poiché l’indagine è tutt’altro che conclusa”.

CHI ERANO I DUE PILOTI

Secondo il rapporto dell’AAIB, Clive Kunder, un pilota con circa 1.100 ore di volo sul jet più avanzato della Boeing, stava pilotando l’aereo. Il rapporto lo ha identificato come pilota in volo, mentre Sumeet Sabharwal, l’occupante della cabina di pilotaggio più esperto e anziano in comando, stava monitorando il volo. È comune che un comandante e un copilota si scambino i compiti di volo, soprattutto nei voli più lunghi, sottolinea Bloomberg.

LA POSIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE DEI PILOTI INDIANI

L’Associazione dei Piloti Commerciali Indiani (ICPA) ha dichiarato di essere “profondamente turbata dalle narrazioni speculative… in particolare dall’insinuazione sconsiderata e infondata del suicidio del pilota”.

“Non c’è assolutamente alcun fondamento per una simile affermazione in questa fase”, ha affermato in una dichiarazione di domenica, aggiungendo: “È profondamente insensibile nei confronti delle persone e delle famiglie coinvolte”.

NESSUNA CONCLUSIONE DEFINITIVA FINORA

Infine, è bene sottolineare che i rapporti preliminari non mirano a fornire una ricostruzione esaustiva né a formulare conclusioni definitive. Si limitano piuttosto a riassumere in modo oggettivo le informazioni raccolte nelle fasi iniziali di un’indagine che potrebbe rivelarsi lunga e articolata.

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