UE IN CONFUSIONE DOPO LA LETTERA DI TRUMP
Scioccati dalla lettera con cui Donald Trump ha annunciato dazi del 30 per cento contro l’Ue, i ministri del Commercio ieri hanno cercato di proiettare un’immagine unità per sostenere la Commissione nei negoziati con l’Amministrazione americana. Il messaggio è stato rafforzato rispetto a quello inviato da Ursula von der Leyen domenica.
LE MISURE ALLO STUDIO DEL COMMISSARIO UE
Il commissario Maros Sefcovic ha trasmesso agli Stati membri la lista dei prodotti americani che potrebbero essere colpiti da dazi dell’Ue nel secondo pacchetto di contromisure. Il valore è di 72 miliardi, che si aggiungerebbero ai 21 miliardi del primo pacchetto di contromisure adottato (ma sospeso) per i dazi americani su alluminio e acciaio. Ma Sefcovic, come von der Leyen, rifiuta di utilizzare la minaccia dello strumento anti coercizione, che permetterebbe all’Ue di colpire i servizi americani. “Sullo strumento anti coercizione, tutto è sul tavolo. Ma procediamo passo passo”, ha detto il commissario. L’Ue va alla guerra commerciale, ma senza il suo bazooka.
COME SI MUOVE LA FRANCIA
La Francia insiste sul rapporto di forza – Prima della riunione dei ministri del Commercio di ieri, il francese Laurent Saint-Martin ha ribadito la richiesta di Emmanuel Macron di prepararsi a usare lo strumento anti coercizione contro gli Stati Uniti per fare pressione su Donald Trump nei negoziati commerciali. Saint-Martin ha chiesto alla Commissione di “cambiare metodo”. Per arrivare a “un accordo equilibrato”, l’Ue deve accettare di entrare in un “rapporto di forza” con gli Stati Uniti, dichiarando di essere pronta a usare lo strumento anti coercizione, ha detto il ministro francese. Il suo appello è rimasto inascoltato. La Commissione prosegue con la linea prudente promossa da Germania e Italia.
LE PAROLE DEL COMMISSARIO UE
Il commissario Maros Sefcovic ieri ha avvertito che se Donald Trump imporrà davvero dazi del 30 per cento all’Ue, gli scambi transatlantici di fatto saranno bloccati. “Questo livello è assolutamente proibitivo per qualsiasi scambio”, ha detto Sefcovic. Il commissario ha spiegato che la scorsa settimana l’Ue si aspettava di raggiungere un “accordo di principio” con l’Amministrazione Trump, prima di ricevere la lettera sabato. C’erano ancora alcuni problemi settoriali aperti, in particolare sui dazi americani su alluminio e acciaio, automobili, farmaceutica, semiconduttori e agro-alimentare. Ma i ventisette erano pronti ad accettare un accordo penalizzante, che prevedeva il mantenimento del dazio di base del 10 per cento sulle loro esportazioni e dazi più elevati in altri settori. Nel frattempo il conto dei dazi già imposti da Trump si fa sentire. “Per quanto riguarda l’acciaio, con dazi al 50 per cento, l’importo aggiuntivo di dazi che pagheremo su base annua sarebbe di 13,7 miliardi di euro, mentre per le automobili si tratterebbe di circa 18 miliardi di euro”, ha detto ieri Leopoldo Rubinacci, il vicedirettore generale per il Commercio alla Commissione, in un’audizione al Parlamento europeo.
(Estratto dal Mattinale Europeo)