Caro direttore,
che spasso il battibecco tra il sindaco di Bari, Vito Leccese, e il giornalista pugliese Nicola Porro sul palco dell’ultima edizione di La Ripartenza, l’evento annuale dedicato al liberalismo e alla libertà organizzato dal vicedirettore ad personam del Giornale, conduttore Mediaset e animatore del sito La Zuppa di Porro.
Leccese e Porro discutono della possibilità di conferire a Francesca Albanese – la non-avvocatessa relatrice dell’Onu sanzionata dagli Stati Uniti – le chiavi della città di Bari: il sinistro Leccese dice che ne sarebbe orgoglioso, il destro-liberista Porro risponde con un incredulo veramente?!. Ma i passaggi del dialogo che mi interessano, e che più mi hanno solleticato, non sono questi, però, bensì quella parte in cui Leccese sottolinea il reciproco rispetto tra lui e Porro, al di là delle divergenze di visione.
“Le posizioni politiche di entrambi le conosciamo bene”, dice Leccese. E Porro risponde, un po’ curvo in avanti, con un sorriso bonario: “Le mie, diciamo, editoriali…”. Quante cose ci sarebbero da dire su questa precisazione, ma non è questo il momento.
Comunque, il dialogo prosegue poi con Porro che sfrutta un pretesto per inalberarsi e fare polemica – polemica che non voleva fare, come ripete più volte – sul fatto che non è ospite del comune di Bari perché l’evento se l’è pagato lui: io non devo chiedere grazie a nessuno!
Beh, lasciatemelo dire: Porro ha ragione, pienamente ragione, a non dover ringraziare il comune e la politica locale. Del resto, è proprio questo lo scopo de La Ripartenza: combattere “l’idea, per noi perversa, che lo Stato e i suoi rappresentanti possano intervenire sempre più massicciamente nella nostra sfera individuale e privata”. “La Ripartenza”, si legge sul sito, “è il sogno che politica ed istituzioni si occupino meno dei nostri affari e molto più dei loro compiti naturali”.
Viva la libertà, individuale ed economica; viva il libero mercato, sì, ma sempre con “pragmatismo”, come si legge nel manifesto-appello alla base delle succulente e apprezzate kermesse porriane.
Come ti dicevo qualche mese fa, sempre a proposito di Porro, “i liberali che passano dalla teoria alla pratica, dall’accademia alla realtà, dai testi scientifici ai giornali, sono giustamente, doverosamente e direi necessariamente dei pragmatici. Gli ideologi non cambiano idea nel tempo; ma i liberali veri non sono ideologici ma dei pragmatici: chiedono più libertà in base al contesto, ai tempi, alla realtà effettuale”.
Non c’è contraddizione, dunque, tra lo spirito libertario (non a caso una star della kermesse è Giuseppe Cruciani) e turbo-liberista che anima La Ripartenza e il fatto che a sponsorizzare l’evento siano soprattutto le grandi aziende partecipate o controllate dallo stato, come Enel, Eni, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Enav, Ita Airways e Open Fiber.
Per essere più precisi:
- Eni: tra la partecipazione diretta e quella indiretta attraverso Cassa depositi e prestiti, il ministero dell’Economia possiede il 31,8 per cento del capitale;
- Enel: il ministero dell’Economia ha il 23,6 per cento;
- Ferrovie dello Stato: il ministero dell’Economia ha il 100 per cento;
- Poste Italiane: il ministero dell’Economia, anche attraverso Cassa depositi e prestiti, ha il 64,2 per cento;
- Enav: il ministero dell’Economia ha il 53,3 per cento;
- Ita Airways: il ministero dell’Economia ha il 59 per cento;
- Open Fiber: Cdp Equity (società del gruppo Cassa depositi e prestiti) ha il 60 per cento.
Al comune di Bari certamente no, ma forse al ministero dell’Economia qualche ringraziamento Porro dovrebbe farlo.
Liberali saluti,
Francis Walsingham