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serbatoi di manodopera

Rhenus Logistics, cosa fa l’azienda accusata dalla procura di MIlano

La procura milanese avrebbe individuato nuovi “serbatoi di manodopera” nel mondo della logistica, condotte che si ripetono sempre col medesimo schema truffaldino volto a pagare meno tasse e contributi. Le ipotesi di accusa per Rhenus Logistics 

Ancora una inchiesta sui cosiddetti serbatoi di manodopera, male endemico dell’ultimo periodo che, a giudicare dall’alto numero di indagini, pare concentrarsi particolarmente sull’organizzazione del lavoro sia nel mondo della Gdo e della vigilanza privata, sia in quello della logistica. Ancora una inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano. Questa volta il pm Paolo Storari ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di oltre 43 milioni di euro per frode fiscale a carico di Rhenus Logistics, filiale italiana di un gruppo attivo nei trasporti.

QUALCHE NUMERO DI RHENUS IN ITALIA

“L’Italia – si legge sul sito ufficiale dell’azienda accusata – è un Paese strategico per Rhenus Group, che conta un numero totale di 41,000 dipendenti presenti in 1330 località, con 110 anni di esperienza nel settore trasporti e logistica”. Sempre i materiali ufficiali informano che Rhenus ha nel nostro Paese 41 filiali dislocate su tutto il territorio.

IL TEOREMA ACCUSATORIO DEGLI INQUIRENTI

L’ipotesi dei pm Storari e Valentina Mondovì che ha fatto scattare una duplice operazione, a Milano e a Napoli, è “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti per l’illecita somministrazione di manodopera“. Il sequestro dovrà essere convalidato da un gip.

Per i magistrati inquirenti la società, per pagare meno tasse e contributi e godere di una illecita detrazione dell’Iva, dal 2019 al 2024 ha usato “fatture per operazioni giuridicamente inesistenti emesse dalle proprie appaltatrici di servizi”, le cosiddetta società filtro o cooperative per le quali era impiegata solo formalmente parte della manodopera che in realtà lavorava per Rhenus. Il tutto “a fronte di contratti di appalto, imponibili Iva, simulati, con il fine di schermare la reale somministrazione di manodopera”.

I TANTI VANTAGGI DOVUTI AI SERBATOI DI MANODOPERA

Lo schema è dunque quello ormai ricorrente dei serbatoi di manodopera che consentono alle società che se ne avvalgono, sempre secondo il teorema accusatorio, anche di non versare i contributi previdenziali e assistenziali ai lavoratori.

Una piaga come si scriveva particolarmente diffusa soprattutto nell’ultimo biennio che i magistrati di Milano definiscono fenomeno “evasivo fraudolento” caratterizzato dall’utilizzo “distorto e strumentale di enti a vita breve, legalmente rappresentati da prestanome, che dissimulano somministrazioni irregolari di manodopera a favore di committenti più o meno conniventi, massimizzando guadagni illeciti in virtù del mancato pagamento delle imposte (dirette e indirette), delle ritenute da lavoro dipendente e dei contributi previdenziali e assicurativi”.

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