L’accordo da 36 miliardi di dollari, annunciato lo scorso agosto, che prevede l’acquisizione di Kellanova da parte di Mars è ritenuto una delle operazioni più rilevanti del settore nell’ultimo decennio. Ora, però, la Commissione europea ha avviato un’indagine sull’intesa e il titolo di Kellanova è crollato.
L’INDAGINE UE SULL’ACCORDO MARS-KELLANOVA
Fonti vicine alla questione, citate da Reuters, hanno riferito che i regolatori antitrust dell’Ue stanno valutando con attenzione l’impatto dell’operazione, in particolare per quanto riguarda la quota di mercato detenuta da Mars in alcune categorie di prodotti alimentari nei Paesi membri.
La società americana, afferma l’agenzia di stampa, difficilmente proporrà soluzioni correttive prima della conclusione della revisione preliminare prevista per il 25 giugno. Ma qualora l’operazione venisse bloccata dai regolatori, secondo quanto emerso da documenti ufficiali, Mars si è impegnata a pagare una penale di 1,25 miliardi di dollari a Kellanova.
LA REAZIONE IN BORSA
Le indiscrezioni, che né Mars né la Commissione europea hanno commentato, mercoledì scorso, hanno fatto registrare alle azioni di Kellanova un deciso calo nelle contrattazioni a New York. Il titolo infatti, scrive Bloomberg, è arrivato a perdere fino al 3,2% prima di contenere parzialmente la flessione.
Il silenzio dell’azienda, osserva la testata economica, non ha fatto altro che aumentare l’incertezza tra gli investitori.
POCHE SOVRAPPOSIZIONI MA RESTA L’INCOGNITA REGOLATORIA
Quando è stata diffusa la notizia dell’acquisizione, gli analisti avevano giudicato l’operazione poco problematica dal punto di vista della concorrenza, data la scarsa sovrapposizione tra le due aziende. Mars è nota soprattutto per i suoi dolciumi – come M&M’s, Twix, Bounty, Snickers -, mentre Kellanova (nata dallo spin-off della storica Kellogg’s) è specializzata in snack salati e prodotti per la colazione, come i cereali e le patatine Pringles.
I rivenditori europei, però, hanno espresso preoccupazione per l’operazione, segnalando il potere esercitato da grandi fornitori internazionali di prodotti confezionati a marchio e l’elevato livello di concentrazione in categorie come cereali per la colazione, bevande gassate, dolciumi e dessert surgelati. Secondo loro, quote di mercato così importanti conferiscono ai grandi fornitori la capacità di imporre restrizioni e pratiche commerciali penalizzanti per la distribuzione.
LA CRISI DEL CACAO
Con l’acquisizione di Kellanova, Mars intende rafforzare la presenza nei mercati internazionali e diversificare il proprio portafoglio, oggi fortemente concentrato sul cacao, una materia prima in forte rincaro.
I prezzi del cacao sul mercato globale infatti sono quasi triplicati dal 2023, raggiungendo circa 13.000 dollari per tonnellata a dicembre, prima di scendere a circa 9.000 dollari. Le condizioni meteorologiche avverse e le epidemie hanno aggravato i problemi di approvvigionamento causati da decenni di sottoinvestimenti nei principali Paesi produttori, portando a gravi carenze. Tuttavia, mentre i prezzi salgono alle stelle, i coltivatori della Costa d’Avorio – il maggiore esportatore mondiale – faticano a trarne beneficio.