Aspettative deluse, ritardi nei rilasci e guai legali. Nella corsa all’intelligenza artificiale, Meta di Mark Zuckerberg sembrerebbe essere rimasta indietro rispetto a concorrenti come OpenAI, Anthropic e Google. Motivo per cui il suo Ceo scommette sulla start-up di data-labelling Scale AI e sogna addirittura una “superintelligenza” che vada oltre l’intelligenza umana.
COSA FA SCALE AI
Come nelle più recenti storie di successo, soprattutto del mondo tech, Scale AI è stata fondata nel 2016 a San Francisco, nel cuore della Silicon Valley, da due giovani: Alexandr Wang e Lucy Guo, ingegnera in seguito licenziata dalla startup.
Si può dire che è stato uno dei principali attori che ha contribuito all’ascesa dell’intelligenza artificiale (IA) visto che, stando a quanto scrive il New York Times, ha aiutato altre aziende a sviluppare tecnologie di IA, assumendo eserciti di lavoratori a contratto per esaminare enormi quantità di dati, etichettandoli e “pulendoli” affinché potessero essere utilizzati per addestrare sistemi di IA complessi.
Ha collaborato infatti con OpenAI, Google, Microsoft e Cohere, una startup di IA con sede a Toronto. E secondo una fonte riportata dalla Cnbc, Meta è uno dei suoi maggiori clienti.
Più recentemente, Scale AI ha lavorato per sviluppare le sue attività nel settore aziendale e pubblico, inviando consulenti e ingegneri a collaborare con imprese e governi per contribuire alla realizzazione di software basati sull’IA. Inoltre, ha progressivamente fatto breccia nell’industria della difesa e a marzo ha annunciato un accordo multimilionario con il dipartimento della Difesa; mentre, a novembre, ha collaborato con Meta su Defense Llama, una versione personalizzata del modello di base open-source Llama di Meta, progettata specificamente per ‘supportare le missioni di sicurezza nazionale americana’.
CHI C’È DIETRO
Il suo co-fondatore e Ceo, Wang, 28 anni, ha abbandonato il Massachusetts Institute of Technology (Mit) e ha vissuto per un periodo nella stessa casa dell’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman. A gennaio, riferisce il Nyt, i due sono stati fotografati fianco a fianco al Campidoglio per l’insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Caro presidente Trump, l’America deve vincere la guerra dell’intelligenza artificiale”, ha scritto Wang il giorno seguente in un’inserzione sul Washington Post in cui invitava il presidente ad aumentare gli investimenti nell’IA, avvertendo del rischio di rimanere indietro rispetto alla Cina.
Wang, che oggi a 28 anni ed è considerato un “Ceo da tempi di guerra”, stando a due ex dipendenti del settore IA di Meta, “si è costruito la reputazione di leader ambizioso che comprende sia le complessità tecniche dell’IA sia come sviluppare un’azienda che non si concentra soltanto sulla ricerca”.
QUANTO VALE SCALE AI
Stando a quanto riferito da Reuters, Scale AI è stata valutata 13,8 miliardi di dollari in un round di finanziamento la scorsa primavera. Nel 2024 ha generato circa 870 milioni di dollari di ricavi e ne prevede oltre 2 miliardi per quest’anno. Alla fine dello scorso anno, aveva più di 900 milioni di dollari in contanti nel bilancio.
A metà del 2024, aggiunge la Cnbc, ha firmato uno dei più grandi contratti di locazione commerciale recenti a San Francisco, acquisendo circa 180.000 piedi quadrati di spazio in un edificio del centro che era stato occupato da Airbnb.
L’ACCORDO CON META
Questo sarebbe dunque il cavallo su cui ha deciso di puntare Zuckerberg. Il Financial Times riferisce infatti che Meta investirà circa 15 miliardi di dollari in Scale AI per costruire un laboratorio di “superintelligenza” che le faccia recuperare il ritardo rispetto a OpenAI, Anthropic e Google.
L’accordo darebbe a Meta una quota del 49% nella start-up, che raggiungerebbe il valore di circa 28 miliardi di dollari, segnando il secondo anno consecutivo in cui Scale AI raddoppia la propria valutazione. Wang sarebbe a capo del nuovo laboratorio.
Per la Cnbc, “si tratta di una mossa inusuale per Zuckerberg, che di solito assegna le posizioni di vertice a persone di fiducia, ma ciò evidenzia l’importanza del momento e la convinzione che una figura esterna di rilievo risulti migliore di qualsiasi attuale dipendente di Meta per rafforzare la posizione dell’azienda nel campo dell’IA”.
SUPERINTELLIGENZA E RECLUTAMENTO DI TALENTI
La “superintelligenza”, a cui ambisce il laboratorio di Meta, è considerata dai principali ricercatori un obiettivo futuristico dello sviluppo dell’IA. OpenAI, Google e altri hanno dichiarato che il loro obiettivo immediato è costruire un’“intelligenza artificiale generale” (IAg), cioè una macchina in grado di fare tutto ciò che può fare il cervello umano – un’ambizione per la quale non esiste ancora un percorso definito verso il successo. La “superintelligenza”, se mai potrà essere sviluppata, andrebbe oltre in termini di potenza.
Questo è l’obiettivo di Zuckerberg che, per raggiungerlo, starebbe reclutando personalmente i migliori talenti in circolazione, con la speranza di assumerne circa 50. Secondo il Nyt, “ha offerto pacchetti retributivi a sette e nove cifre a decine di ricercatori provenienti da aziende leader dell’IA come OpenAI e Google, e alcuni hanno accettato di unirsi al progetto”.
COMMENTI E INTERPRETAZIONI
“L’intesa, che non è ancora stata finalizzata, sembra essere vantaggiosa per gli investitori di Scale AI, tra cui Accel, Index Ventures, Founders Fund e Greenoaks, oltre che per i suoi dipendenti attuali e passati”, secondo The Information, su cui si legge anche che “la struttura del potenziale accordo con Scale AI potrebbe essere progettata per evitare [a Meta] ulteriori controlli regolatori”.
La società di Zuckerberg, infatti, oltre a dover affrontare la percezione di essere rimasta indietro nell’IA – dopo che la sua prima serie di modelli linguistici Llama 4, rilasciata in aprile, non ha soddisfatto le aspettative di performance, e il ritardo nel lancio del suo modello di punta “Behemoth” a causa di preoccupazioni sulle sue capacità – è anche coinvolta in cause antitrust con la Federal Trade Commission legate alle acquisizioni di Instagram e WhatsApp.