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Conte in guerra contro Israele

L’affare politico di Conte in piazza e per le strade in nome di Gaza. I Graffi di Damato

 

La foto più significativa, emblematica, plastica del corteo sfilato per le strade di Roma a favore di Gaza, e contro il governo “codardo” -ha detto la segretaria del Pd parlando poi sul palco di piazza San Giovanni- è quella in cui l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è collocato, o addirittura è stato collocato al centro dello striscione maggiore portato dai leader dei partiti rappresentati e da altri partecipanti alla manifestazione.

Per effetto di quella collocazione e del gioco cromatico, di cui pure la segretaria del Pd Elly Schlein si considera o è considerata particolarmente esperta da quando lei stessa ha raccontata di avere una consulente per gli abiti che indossa, Giuseppe Conte in quella foto è la persona che si vede di più e meglio. La Schlein si vede meno, stretta fra Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Poi la segretaria del Nazareno ha cercato di rifarsi sul palco degli oratori primeggiando negli attacchi al governo per un appoggio ai palestinesi di Gaza contraddetto da un rapporto ambiguo con Israele, senza rompere le relazioni, col ritiro dell’ambasciatore, e riconoscere lo Stato della Palestina. Che peraltro dovrebbe estendersi -nelle grida dei suoi sostenitori- dal fiume Giordano al mare, spazzando via gli ebrei. Di cui è contestato il diritto persino di vivere, come hanno fatto i terroristi di Hamas col pogrom del 7 ottobre 2023. Non servirebbe più ricordarlo, tanto evidentemente lo si considera ordinario, diciamo pure scaduto come certi prodotti lasciati per sbaglio o per truffa sugli scaffali dei negozi.

Essere orgogliosi di una manifestazione del genere solo perché non si sono verificati disordini fra i trecentomila convenuti, non sono state bruciate bandiere o fotografie, pupazzi e quant’altro della premier Giorgia Meloni e di qualche ministro, mi sembra francamente esagerato. Se fossi non dico un dirigente cosiddetto riformista del Pd ma solo un suo elettore, mi sentirei imbarazzato da quella foto che non poteva mostrare meglio il ruolo di Conte prevalente su quello della segretaria del Nazareno. Dove peraltro nessuno ha avuto il coraggio, il buon senso, l’onestà, la decenza di proporre e organizzare, sempre in nome della pace, a favore dell’Ucraina. Eppure da più di tre anni muoiono anche lì civili, bambini, donne, e non solo militari, per una guerra scatenata da Putin per “denazificare” un paese che ha il solo torto di confinare con la Russia dello zar di turno. Scaduti come i tempi della campagna referendaria alla quale si è partecipato in Piazza San Giovanni, in pieno “silenzio elettorale”, incitando al voto pur essendo pienamente legittima l’astensione. Anche questa evidentemente è mercanzia, diciamo così, scaduta. Sono tutti stracci da buttare. Argomenti desueti.

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