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Cosa serve dopo la legge sulla partecipazione dei lavoratori

La legge sulla partecipazione dei lavoratori può rappresentare una rivoluzione culturale, la fine del ‘900 conflittuale, l’avvio di una nuova stagione di relazioni sindacali cooperative. Il Canto Libero di Sacconi pubblicato su QN

 

Finalmente la partecipazione dei lavoratori è legge! Per lunghi decenni, nonostante il dettato costituzionale, è stata impedita dall’opposizione congiunta del sindacato ideologizzato e dell’associazionismo imprenditoriale. Sarà solo nel 2010 che il governo arriverà a proporre alle parti sociali un “codice della partecipazione ai risultati d’impresa” contenente gli atti normativi e le buone pratiche negoziali, chiedendo loro un “avviso comune” da tradurre in una legge promozionale. Non ci provarono nemmeno.

Successivamente, nel 2018 la commissione Lavoro del Senato sembrò prossima all’approvazione di un testo “unificato” ma le stesse pressioni agirono per impedirne la prosecuzione. Più recentemente, la Cisl di Luigi Sbarra e ora di Daniela Fumarola (nella foto) ha depositato un testo di iniziativa popolare raccogliendo subito il sostegno della maggioranza parlamentare e della stessa presidente del Consiglio.

Ora incalzano l’intelligenza artificiale e la conseguente necessità di formare e coinvolgere i lavoratori in processi organizzativi fondati sulla collaborazione orizzontale e non più sulla mera esecuzione di ordini verticali. La legge indica varie modalità partecipative su base volontaria, tra le quali presentano maggiore interesse quelle dedicate alla collaborazione economico-finanziaria con la distribuzione di una parte degli utili, di dividendi azionari o di altre forme premiali.

Servirà, a compimento, il recupero di quella tassazione “piatta” e agevolata che fu introdotta nel 2008 per tutte le parti variabili e meritocratiche della retribuzione.

La legge può comunque rappresentare una rivoluzione culturale, la fine del ‘900 conflittuale, l’avvio di una nuova stagione di relazioni sindacali cooperative. Come quelle che in Theleton hanno prodotto una speciale regolazione di migliore tutela dei ricercatori in deroga a leggi e contratti nazionali, presentata ieri a Roma in emblematica contemporaneità al definitivo voto parlamentare.

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