(Tesla al Bivio: la Crisi Globale e l’Ascesa della Cina nella Rivoluzione Tecnologica. Estratto del Settimanale “Tech e Privacy”, la newsletter di Claudia Giulia Ferrauto)
Tesla, un tempo simbolo indiscusso dell’innovazione nei veicoli elettrici, sta affrontando una delle crisi più complesse della sua storia. Con vendite in drastico calo, proteste globali contro le scelte politiche di Elon Musk e una competizione feroce da parte di colossi cinesi come BYD e Zeekr, l’azienda si trova a un bivio cruciale. La Trade War tra Stati Uniti e Cina, aggravata dalle recenti politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump, aggiunge ulteriori incertezze, minacciando il futuro di Tesla e il settore tecnologico globale. Cosa sta accadendo davvero, e come si intrecciano questi fattori?
La crisi di Tesla: un declino inarrestabile?
Tesla sta navigando in una tempesta di sfide interne ed esterne. Le vendite sono crollate in mercati chiave: a ottobre 2024, la Cina ha registrato un calo del 49% rispetto all’anno precedente, con sole 30.000 unità vendute, mentre in Germania il declino ha toccato il 76%. In Europa, le immatricolazioni di gennaio 2025 sono scese del 45%, un dato preoccupante in un settore in crescita. Analisti di Mizuho hanno ridotto il target di prezzo delle azioni Tesla da 515 a 430 dollari il 17 marzo 2025, mantenendo un rating “outperform”, mentre Wells Fargo ha previsto un ulteriore ribasso del 46%, con un target di 130 dollari, citando “crescita zero” e margini sotto pressione.
Le cause di questa crisi sono molteplici:
Concorrenza cinese: Aziende come BYD stanno conquistando il mercato con innovazioni e prezzi competitivi. A marzo 2025, BYD ha introdotto un sistema di batterie che garantisce 400 km di autonomia con una ricarica di cinque minuti, spingendo il titolo alla Borsa di Hong Kong. Zeekr ha offerto gratuitamente un sistema avanzato di assistenza alla guida, sfidando il costoso Full Self Driving (FSD) di Tesla, che costa circa 8.850 dollari. Questi sviluppi, supportati da tecnologie come i chipset Nvidia Orin X e il lidar, stanno erodendo la quota di mercato di Tesla.
Polarizzazione del marchio: Le scelte politiche di Elon Musk, in particolare la sua nomina a capo del Department of Government Efficiency (DOGE) sotto Trump, hanno alienato molti consumatori. Proteste globali hanno preso di mira Tesla: a Milano, il 7 marzo 2025, attivisti di Extinction Rebellion si sono incatenati alle auto di uno store Tesla, mentre a New York, il 1° marzo, nove persone sono state arrestate durante una protesta. Atti vandalici, come l’incendio di una concessionaria in Oregon il 20 gennaio 2025, hanno ulteriormente danneggiato l’immagine del marchio.
Problemi interni: Le proteste dei lavoratori, iniziate in Svezia nel 2023 e intensificate in Germania nel 2024, denunciano condizioni di lavoro difficili e pratiche anti-sindacali. I licenziamenti di massa, come la riduzione del 7% della forza lavoro globale nel 2023, hanno alimentato il malcontento. Musk ha recentemente chiesto ai dipendenti di non vendere le azioni Tesla, un segnale di preoccupazione interna (Il Sole 24 Ore, 2025).
Aggiornamenti recenti: il 22 aprile 2025, Tesla ha comunicato agli azionisti un cambio nelle linee di produzione del Model Y, sottolineando un’outperformance rispetto a precedenti rampe produttive. Il 23 aprile, è stato annunciato che Musk lascerà il DOGE a maggio per concentrarsi su Tesla, dopo un crollo in borsa. Il 1° maggio, Tesla ha smentito un articolo del Wall Street Journal che ipotizzava la ricerca di un nuovo CEO, riaffermando la fiducia in Musk.
L’ascesa della Cina
Nel settore delle auto elettriche, BYD e Zeekr stanno ridefinendo gli standard. BYD compete non solo sui prezzi, ma con innovazioni come batterie ultra-rapide, mentre Zeekr offre sistemi di guida autonoma gratuiti, con un lancio pubblico previsto per aprile 2025. Questi progressi riflettono una strategia cinese di investimenti massicci in ricerca e sviluppo, sostenuti dal governo. L’indice Hang Seng Tech, che traccia i maggiori gruppi tecnologici cinesi, è cresciuto di oltre il 20% da gennaio 2025, superando il Nasdaq 100.
La Trade War: dazi, tensioni e dilemmi per Tesla
La competizione tra Tesla e i rivali cinesi si svolge in un contesto geopolitico teso, dominato dalla Trade War. Le politiche protezionistiche di Trump, annunciate nel 2025, hanno introdotto dazi aggressivi su importazioni non conformi all’USMCA, colpendo il 20% dei componenti di Tesla prodotti all’estero, inclusi quelli cinesi. Sebbene i dazi siano stati temporaneamente sospesi per alcuni paesi, la Cina rimane un bersaglio primario, aumentando i costi di produzione e minacciando la competitività di Tesla.
Queste restrizioni spingono la Cina verso l’autosufficienza tecnologica. Aziende come Huawei e SMIC sviluppano alternative ai chip occidentali, mentre BYD e Zeekr consolidano la loro leadership nei veicoli elettrici.
Per Tesla, che produce molte auto in Cina, la Trade War rappresenta un dilemma: beneficia di costi inferiori, ma rischia di essere schiacciata tra dazi americani e concorrenti cinesi. La situazione è aggravata da indagini, come quella in Canada sulle vendite record di Tesla, che sollevano sospetti di pratiche irregolari (Autoblog, 2025).
Un futuro in bilico: Tesla e il mondo post-occidentale
Tesla rimane un gigante, ma la sua leadership è a rischio. La concorrenza cinese, guidata da BYD e Zeekr, erode la sua quota di mercato, mentre proteste e polarizzazione ne danneggiano l’immagine. La Trade War complica ulteriormente il panorama. Speculazioni su atti vandalici legati a tentativi di riscuotere assicurazioni, in un contesto di vendite in calo, aggiungono ulteriore incertezza (Bluesky, 2025).
Il futuro di Tesla dipenderà dalla sua capacità di innovare, riconquistare la fiducia dei consumatori e navigare le tensioni geopolitiche e da come Tesla si adatterà a questo nuovo ordine globale.