Skip to content

putin

Il naso lungo di Putin e la lingua biforcuta di Trump

Che cosa dicono e che cosa non dicono Putin e Trump. I Graffi di Damato

E’ stata dunque facile profeta Laura Pellegrini, in arte Ellekappa, ad applicare ieri nella sua vignetta di Repubblica il naso di Pinocchio, lungo addirittura quanto un missile, al Putin dell’annuncio della tregua pasquale di 30 ore nella guerra all’Ucraina. Solo nelle prime 6 di quelle 30 ore -non “estese”, cioè non prolungate, ha avvertito il Cremlino al loro esaurimento- si sono verificate più di 2000 violazioni da parte russa secondo i calcoli di Zelensky diffusi da Kiev. Anche ridotte della metà, non volendosi fidare del presidente ucraino, sarebbero un’enormità in sole sei ore, ripeto.

Violazioni della tregua, ma senza numeri, sono state contestate anche dai russi agli ucraini. Che tuttavia non hanno smentito, neppure per attribuirle a risposte difensive di fronte agli attacchi compiuti dai russi in violazione della tregua.

Le dimensioni del naso di Putin sono ormai tali che anche il presidente americano Trump, dopo avergli concesso il rovesciamento dei ruoli nel conflitto dandogli dell’aggredito, e a Zelensky dell’aggressore, ne ha preso le distanze. Sin quasi a sfilarsi dall’impegno assunto in campagna elettorale, e ribadito dopo il ritorno alla Casa Bianca, di far chiudere in pochi giorni quella guerra secondo lui intestabile al predecessore Joe Biden in combutta col presidente ucraino. Egli ha espresso, in particolare, la “speranza che russi e ucraini raggiungano un accordo in questa settimana”. La raggiungano cioè direttamente, per quanti americani se ne stiano occupando per conto della Casa Bianca o di Trump personalmente.

Il naso lungo di Putin e la lingua biforcuta del presidente statunitense si fanno ormai concorrenza.

Torna su