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Sorpresa per gli anti Salvini: la Lega non si è slegata

Contrariamente ad articoli che prefiguravano scombussolamenti interni alla Lega con defenestrazione di Salvini, la Lega riconfermerà Salvini alla guida. La nota di Sacchi.

In principio sarebbe stato Giancarlo Giorgetti, poi fu il turno dei governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga e ancora, via fantasticando, fino al capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, annunciato come “Il nuovo segretario della Lega”, omettendo però di mettere in qualche titolo di giornale o tv ben in evidenza che trattavasi di Lega certamente, però lombarda. Cosa un po’ diversa.

Forse non c’è leader di partito al quale è stato attribuito dai cosiddetti giornaloni un numero così considerevole di contendenti interni come Matteo Salvini. Non azzeccandone mai una. Forse non c’è partito e leadership sottoposti per anni a una sorta di congresso mediatico permanente, basato non sui fatti ma sugli eterni e sempre frustrati desiderata della sinistra sulla sua presunta “costola”, come la Lega e la guida di Salvini.

Di fronte all’evidenza dei fatti che fanno a pugni con “de profundis” mediatici della leadership di Salvini del tutto e reiteratamente sballati, il vicesegretario Andrea Crippa si toglie i sassolini dalla scarpa alla vigilia del congresso della Lega di Firenze il 5 e 6 aprile che si appresta a rincoronare il “capitano”, dopo più di dieci anni alla guida del partito-movimento. Dopo l’annuncio della Lega che Salvini è l’unico candidato, Il trentenne Crippa, molto vicino al “capitano”, rimarca: “È ufficiale: Salvini candidato unico al congresso della Lega. Alla faccia dei retroscena degli ultimi anni su presunte divisioni e fronde interne. Complimenti come sempre alle grandi firme”.

Lo stesso dichiarano il deputato Igor Iezzi, cresciuto politicamente a Milano accanto a Salvini quando era un giovanissimo militante e poi consigliere comunale, e il coordinatore dei giovani leghisti, Luca Toccalini, anche lui uno dei trentenni emergenti. Ma c’è già chi acutamente come Francesco Storace, oggi editorialista di “Libero ” e opinionista tv, conduttore di una trasmissione a Rai Radio 1 con Luxuria, prevede che ora i campioni dell’anti-salvinismo mediatico ne studieranno un’altra delle loro. Ironizza Storace in un post su X : “Matteo #Salvini unico candidato alla segreteria della Lega. Ora, quelli che dicevano ‘lo faranno fuori dalla guida del partito’ cambieranno musica: ‘Ha impedito il dissenso, bloccando le altre candidature'”.

In effetti, dopo valanghe di retroscena in cui si è scritto e fantasticato di tutto, ingigantendo proteste e addii pure in luoghi sperduti di dimensioni e notorietà da vattelapesca, ci sarebbe da aspettarselo, visto certo particolare accanimento mediatico contro l’uomo che salvò la Lega, rendendola nazionale, dal baratro del tre per cento. Lo stesso che verrà rincoronato segretario federale domenica a Firenze di un partito dove Salvini sembra guardare al futuro puntando sulla generazione dei trentenni. Vanno da Toccalini al nuovo coordinatore umbro, Riccardo Augusto Marchetti, ai vertici di Via Bellerio, come Alberto Stefani, segretario del Veneto, già sindaco, nominato da poco vicesegretario accanto all’altro trentenne Crippa e a Claudio Durigon, responsabile del centro-sud, a conferma del fatto che la Lega resta nazionale. Ma sempre fondata sulle radici del Nord. La stessa scelta mediana di Firenze, al centro ma neppure così distante dal nord, come sede del congresso, sembra fare da baricentro a questa linea.

Intanto Salvini, come riferisce una nota di Via Bellerio, lunedì scorso ha avuto un lungo incontro a Gemonio con Umberto Bossi. E annuncia: “Al congresso della Lega di Firenze sarò felice di portare il saluto di Umberto Bossi. Che sono andato a trovare lunedì a Gemonio insieme a Roberto Calderoli”. Spiega il leader della Lega, vicepremier e titolare del Mit: “È stata l’occasione per abbracciare colui grazie al quale ho cominciato a fare politica e che ha dato speranza a tutti noi”. E “soprattutto”, sottolinea Salvini, “per aggiornarlo su alcune battaglie storiche della Lega, come l’autonomia e l’immigrazione, su cui i risultati stanno finalmente arrivando, grazie all’impegno di militanti e amministratori che non hanno mai mollato”. “Andiamo avanti, più uniti e determinati che mai!”, conclude il segretario leghista.

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