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bisignani meloni

Le news su Altavilla, Bisignani, Gozi, Lagarde, Mulè, Papa Francesco, Trump e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Altavilla, Bisignani, Gozi, Lagarde, Mulè, Papa Francesco e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

METODO BIDEN PER PAPA FRANCESCO?

 

LA BUSTA PAGA DI CHRISTINE LAGARDE

 

I DAZI DI TRUMP VISTI DA ALTAVILLA, L’AMERIKANO EX FCA ORA STIPENDIATO DAI CINESI DI BYD

 

QUANTO L’AMERICA HA AIUTATO L’UCRAINA?

 

LE TRUMPATE SPIEGATE DAL MANIFESTO

 

BUONA SALUTE A TUTTI

 

BUON FERRAGOSTO A TUTTI

 

BUON SUSSIDIO A TUTTI

 

IL MACRONIANO GOZI IN ESTASI PER BERLUSCONI (MARINA)

 

MULE’ IN ESTASI PER TUTTI I BERLUSCONI

 

I PRANZI DI BISIGNANI

 

I NUMERI DI FIBERCOP

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

CARTOLINA DA BRUXELLES

 

CARTOLINA DALLA SVIZZERA

 

CARTOLINA DA MOSCA

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU TRUMP E UCRAINA.

Ucraina responsabile della guerra?

La falsità più grave, sposa appieno la propaganda di Mosca e delegittima la resistenza ucraina. Vanno ricordati i fatti: l’invasione russa è stata totalmente non provocata. La Nato non si stava espandendo a est e certamente nessuno nel periodo precedente il 24 febbraio 2022 stava pensando di allargarla all’Ucraina. Tutt’altro: la caduta di Kabul nell’agosto 2021 aveva mostrato la debolezza del fronte occidentale. Macron aveva persino parlato di scioglierla. Dunque: Putin approfitta della debolezza della Nato, non reagisce certo alla sua espansione. Di più: Zelensky nel 2019 era stato eletto con il 73 per cento delle preferenze sulla base di un programma che insisteva sulla necessità di negoziare la pace con Putin. Era addirittura pronto a lasciargli la Crimea e le parti del Donbass occupate dal 2014. Ma, a partire dalla fine dell’estate 2021 l’amministrazione Biden e la Cia iniziarono a puntare il dito contro la concentrazione di truppe russe ai confini con l’Ucraina, in Crimea e in Bielorussia. Putin minimizzò, erano tutte «fantasie dei guerrafondai americani», spiegò che si trattava di «normali esercitazioni». L’attacco colse Zelensky di sorpresa e così le dichiarazioni di Putin sul «governo neo-nazista a Kiev» e l’idea che non esistesse un’identità ucraina separata. Più tardi, l’accusa di Biden, ancora viva oggi tra le opposizioni ucraine, fu che Zelensky non si era preparato alla guerra, preferendo investire in strade e infrastrutture. Già nel marzo 2022 si tennero iniziali negoziati, in Bielorussia e in Turchia. Ma non ci fu mai alcuna firma ufficiale e le trattative si bloccarono, non su pressione anglo-americana (come propagandò Putin), bensì perché i rappresentanti di Kiev capirono che la Russia, esigendo «disarmo e neutralità», mirava a minare la sovranità del Paese.

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