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Perché Bmw lascia a piedi gli svedesi di Northvolt

Bmw ha cancellato un ordine da oltre 2 miliardi di euro perché il fornitore, lo svedese Northvolt, è in ritardo con la consegna di batterie per auto elettriche. L'inciampo è forse spia del fatto che la piccola realtà nordeuropea è cresciuta troppo in fretta e ha preso troppe commesse?

Finora la Germania aveva riservato solo buone notizie per Northvolt, sviluppatore e produttore svedese di batterie, specializzato nella tecnologia agli ioni di litio per veicoli elettrici, fondato nel 2015 da Peter Mikael Carlsson e Paolo Cerruti ma in attività ufficiale dalla fine del 2021. A inizio anno infatti la Commissione europea ha autorizzato un aiuto di stato da 902 milioni di euro a Northvolt per la costruzione di una fabbrica di batterie in Germania, dove ha alcuni dei principali clienti: BMW e Volkswagen.

Northvolt prevede di costruire celle di batteria per auto elettriche nello Schleswig-Holstein a partire dal 2026. Il Cancelliere federale Olaf Scholz e il Ministro dell’Economia e del Clima, Robert Habeck, erano presenti alla cerimonia di inaugurazione della “Gigafactory” vicino a Heide, avvenuta lo scorso marzo. Tuttavia, nelle ultime ore, è successo qualcosa e la Casa con sede a Monaco di Baviera si è sfilata da una importante commessa.

CHE SUCCEDE TRA BMW E NORTHVOLT

L’indiscrezione è stata lanciata dalla testata tedesca Manager-Magazin e, dopo qualche ora, fatte le opportune verifiche, ha iniziato a rimbalzare tra le principali agenzie, da Reuters in giù. BMW avrebbe cancellato un ordine di celle per batterie del valore di due miliardi di euro in arrivo dal fornitore svedese Northvolt.

La conferma è arrivata poco fa. “Northvolt e il Gruppo BMW hanno deciso congiuntamente di concentrare le attività di Northvolt sull’obiettivo di sviluppare celle per batterie di prossima generazione”, ha dichiarato un portavoce della Casa automobilistica. BMW non ha voluto commentare i motivi della cancellazione dell’ordine. BMW è “ancora molto interessata a creare un produttore di celle per batterie circolari e sostenibili ad alte prestazioni in Europa”, ha detto il portavoce.

QUANTI ORDINI HA NORTHVOLT NEL PORTAFOGLI?

Probabilmente, in termini economici l’inciampo non impensierirà più di tanto l’ormai ex startup svedese, che secondo fonti di stampa avrebbe 55 miliardi di dollari di ordini di batterie da parte delle grandi Case automobilistiche europee. Tuttavia, Northvolt sta anche rifinanziando un debito di 1,6 miliardi di dollari che aveva contratto in precedenza.

I RITARDI DI NORTHVOLT SPAZIENTISCONO BMW?

Ma, soprattutto, la notizia potrebbe essere spia di uno dei problemi atavici delle startup che crescono molto e in poco tempo (il medesimo male che ha colpito, senza andare troppo lontano, tante giovani aziende impegnate nella produzione di auto elettriche, come per esempio Rivian che pure aveva ottenuto ingenti finanziamenti da Amazon e Ford): ovvero non riuscire a fare fronte agli ordini.

Secondo il magazine tedesco, infatti, il fornitore di celle avrebbe spazientito BMW per via dei continui rinvii dell’ordine concordato nel 2020: Northvolt sarebbe in ritardo di due anni sulla tabella di marcia. Il ruolo della realtà svedese è fondamentale per la corsa europea all’elettrificazione nella mobilità se si pensa che l’impianto avviato a fine 2021 a Skelleftea, nel principale distretto minerario della Svezia, è stato il terzo nel Vecchio continente ma il primo realmente autoctono, dato che gli altri due sono delle sudcoreane LG a Wroclaw, in Polonia e di Samsung a Budapest.

LA TERZA GIGAFACTORY IN UE, LA PRIMA EUROPEA

Anche per questo la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha contribuito con quasi 1 miliardo di dollari allo stabilimento svedese di Northvolt, nell’ottica di creare un’azienda di batterie europea. A fine gennaio Northvolt ha fatto sapere di aver raccolto 5 miliardi di dollari in forma di “prestito verde” (green loan) da un gruppo di ventitré banche commerciali, oltre che dalla Banca nordica degli investimenti.

Reuters ha scritto che si tratta del green loan più grande mai raccolto in Europa, che include il rifinanziamento del pacchetto di debito da 1,6 miliardi di dollari del 2020. Così, Northvolt ha messo da parte oltre 13 miliardi tra capitali propri e terzi per espandere le sue operazioni manifatturiere in Europa (Svezia, Germania, Polonia) e Nord America (Stati Uniti, Canada).

E I TEDESCHI GUARDANO A SAMSUNG…

I soldi ci sono, gli ordini non mancano. Ora però la giovane realtà in rapidissima espansione dovrà dimostrare di essere all’altezza delle grandi commesse arrivate da clienti di primaria importanza che non possono tollerare il minimo ritardo.

E BMW che aveva ordinato le celle Northvolt per la sua quinta generazione di batterie cosa farà? Pare che si sia rivolta al fornitore coreano Samsung SDI ma avrebbe tenuto in vita un altro ordine a Northvolt che riguarderà le batterie per le sue auto elettriche ‘New Class’. Per gli svedesi, insomma, una ultima chiamata.

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