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Perché i giornalisti del Sole bacchettano i vertici del gruppo Sole 24 ore

Puntuto documento del comitato di redazione del quotidiano Sole 24 ore sui conti della società e sugli stipendi dei vertici del gruppo editoriale controllato da Confindustria

Il Sole 24 ore è ancora un giornale? È questa la domanda, sottotraccia, che si è posto il Comitato di redazione del quotidiano economico-finanziario nel suo intervento all’assemblea degli azionisti del gruppo che ha approvato il bilancio 2023.

Ecco numeri, fatti e polemiche nel quotidiano confindustriale diretto da Fabio Tamburini.

COME VANNO I CONTI DEL GRUPPO SOLE 24 ORE

Il 29 aprile l’assemblea degli azionisti de Il Sole 24 Ore ha preso atto – si legge sull’agenzia Radiocor-Sole 24 ore – dei risultati consolidati dell’esercizio 2023 che si chiude con un risultato netto positivo per 7,7 milioni in miglioramento di 7,2 milioni rispetto al 2022, ricavi consolidati pari a 215,1 milioni di euro in crescita di 3,5 milioni di euro (+1,7%), una posizione finanziaria netta pari a -22,2 milioni di euro, in miglioramento di 21,6 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, ed una posizione finanziaria netta ante IFRS 16 positiva per 17,5 milioni di euro (-4,4 milioni di euro al 31 dicembre 2022). L’assemblea ha anche approvato il bilancio della capogruppo e ha deliberato di destinare il risultato d’esercizio, pari a 7.707.675 euro, 826.029 euro a integrale copertura delle perdite di esercizi precedenti riportate a nuovo e per 6.881.646 euro alla voce di Patrimonio Netto “utili riportati a nuovo”.

BILANCIO POSITIVO A SCAPITO DEI GIORNALISTI DEL SOLE 24 ORE

Le considerazioni dei giornalisti partono da un dato positivo: il bilancio del gruppo, dopo molti anni, chiude in positivo con un utile significativo. Il risultato, però, non sarebbe stato raggiunto valorizzando quello che dovrebbe essere il core business di un quotidiano, le notizie, ma attraverso altre modalità, altre iniziative che solo marginalmente hanno a che vedere con l’informazione, rimarca il comitato di redazione del giornale di Confindustria: la riduzione del costo del personale e lo sviluppo delle linee produttive del marketing, della pubblicità, degli eventi e della formazione.

LA NUOVA FISIONOMIA DEL GRUPPO DEL SOLE 24 ORE

Un’organizzazione che fa assumere al gruppo, secondo i giornalisti, una nuova fisionomia. “Sin dall’esposizione aziendale dei principali dati di sintesi del gruppo nell’esercizio 2023 l’enfasi viene messa sullo sviluppo dei prodotti dell’area servizi professionali e formazione e sul buon andamento dell’area eventi (8 milioni di ricavi) – si legge nel comunicato del Cdr del quotidiano confindustriale -. Con le redazioni chiamate a fornire apporti sia all’una sia all’altra senza riconoscimento del valore prodotto e piuttosto con richieste ormai sempre più spesso estranee a consapevolezza del ruolo, della figura stessa del giornalista, in una posizione sempre più spesso ancillare”.

SOLE 24 ORE: CONTENIMENTO DEI COSTI A CARICO DEI GIORNALISTI

Evidenza di questa evoluzione si rintraccia anche nella “contrazione dei costi diretti del 3% (1,2 milioni)” per cui è stato “il costo del lavoro” a fare la parte del leone “diminuito in maniera ancora più netta, sia in percentuale, quasi il 9%, sia in valore assoluto (-3,7 milioni)”. Un risultato positivo, quello del contenimento dei costi, ma raggiunto attraverso l’applicazione a tutti i dipendenti e ai “giornalisti in particolare di tutti gli ammortizzatori disponibili, dalla cassa integrazione ai prepensionamenti”. Una tendenza che arriva dagli ultimi dieci anni. In questo lasso di tempo il gruppo ha visto ridurre “l’organico dei giornalisti del quotidiano” diminuire “di quasi il 25%, passando da 230 a 177”. I problemi non riguardano solo il numero dei giornalisti, in difficoltà nel far fronte ai carichi di lavoro, ma alle disparità reddituali tra colleghi “dove a parità di mansioni l’inquadramento contrattuale è spesso diverso”, è scritto nel testo dell’intervento del comitato di redazione che ha tenuto nel corso dell’assemblea degli azionisti.

SALGONO LE REMUNERAZIONI DEL MANAGEMENT DEL GRUPPO?

Il comitato di redazione del Sole 24 ore sottolinea che, a fronte di un contenimento dei costi del lavoro a scapito del lavoro giornalistico che ha determinato la “diminuzione di quasi tremila euro della retribuzione media del dipendente del Sole 24 Ore”, risulta in crescita la remunerazione “sia dell’amministratrice delegata, sia della prima fila dei manager, sia del consiglio di amministrazione”. La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti evidenzia che all’as Cartia d’Asero Mirja (nella foto) nel 2023 sono stati corrisposti 599.242 euro, nel 2022 erano 379.979, alla vicepresidente Claudia Parzani nel 2023 49.205 euro, nel 2022 erano stati 27.288. Il totale dei compensi del Cda nel 2023 è arrivato a 966.858 euro, nel 2022 era stato 828.142 e nel 2021 743.062 euro

Ma dal gruppo del Sole si fa notare come non corrisponda al vero che l’azienda abbia erogato un aumento della retribuzione alle sue prime linee aziendali: in merito infatti al confronto tra i dati retributivi relativi al 2022 e quelli relativi al 2023 emerge unicamente il fatto che, per l’esercizio 2022, essendo la nomina dell’Amministratrice Delegata avvenuta in corso d’anno, la relativa quota fissa era pro-rata temporis (v. aprile-dicembre 2022); in relazione, invece, all’esercizio 2023, la quota fissa si riferisce all’intera annualità. Allo stesso modo dal gruppo si precisa che la differenza di retribuzione tra l’esercizio 2022 e l’esercizio 2023 della Vicepresidente della Società, Claudia Parzani, e dell’importo complessivo dei compensi del Consiglio di Amministrazione riflette la stessa dinamica per la quale i compensi relativi all’esercizio 2022 coprono il periodo aprile-dicembre 2022, mentre per l’esercizio 2023 coprono l’intero anno.

IL CASO DELLA DIFFUSIONE DEL QUOTIDIANO E DEL SITO DEL SOLE 24 ORE

L’assenza di strategia nello sviluppo dell’area informativa trova conferma nei numeri. “La diffusione segnala una diminuzione sia sul versante carta, -6%, sia su quello digitale, -2 per cento – si legge nel comunicato del CdR -. In contraddizione rispetto a ogni asserita volontà digital first prosegue la diminuzione dei browser unici sul sito, -10 per cento”. In particolare, i giornalisti segnalano la difficoltà di rendere compatibile il lavoro di “un sistema più spiccatamente digitale” con “un giornale che deve uscire ogni giorno” e un’organizzazione del lavoro “che resta orientata alla carta”. I giornalisti rintracciano un esempio delle difficoltà organizzative nella gestione del Festival dell’economia di Trento.

LE RISPOSTE NON RISPOSTE DELL’EDITORE

Le recriminazioni dei giornalisti del Sole 24 ore hanno stimolato la risposta dell’editore che, ricordando “la contrazione del mercato editoriale e gli elementi di incertezza ed instabilità che caratterizzano l’attuale quadro geopolitico e macroeconomico” sottolinea “il ritorno all’utile nel 2022” dopo 14 anni e la conferma nel 2023. L’editore pur riconoscendo che i buoni risultati sono stati raggiunti “in primis” grazie alle “persone e il management che le ha guidate verso il raggiungimento di obiettivi sfidanti”, non risponde, di fatto, alle domande dei giornalisti.

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Estratto dalla relazione sulle politiche di remunerazione del gruppo Sole 24 ore:

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