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lotta armata

Dobbiamo prepararci alla lotta armata globale. Parola di Sapelli

Un estratto dal nuovo libro di Giulio Sapelli, "Verso la fine del mondo" (Guerini e associati).

È iniziato un nuovo modello di lotta armata globale che sa intrecciare terrorismo e potenza statuale in un’asimmetria che ha fatto da decenni le sue prove, a iniziare dall’attentato di Monaco nel 1972, e che è proseguito con gli attentati che hanno sconvolto l’Italia e l’Europa negli anni Ottanta del Novecento e oltre. Durerà a lungo.

Le guerre locali africane e nel Grande Medio Oriente e nelle faglie frananti dell’impero russo generate da condizioni di mancata centralizzazione capitalistica pienamente dispiegata non solo generano e disvelano lo sviluppo ineguale del capitalismo su scala mondiale, ma rivelano la mancata centralizzazione politica dei capitalismi nazionali e supernazionali dando vita a scontri inter-imperialistici nazionalistici.

Oggi, in Israele, si verifica esattamente un processo di questo tipo. Crollano le potenze che unificano le forze consentendo gli equilibri tipici delle relazioni internazionali stabili di lunga durata ed emergono le frattalità peristaltiche delle medie potenze.

Esse disvelano la fragilità della centralizzazione, per la forza antagonistica generata dall’emersione di nuove borghesie protagoniste su scale locali e che si rafforzeranno via via più che mai, nel generale crollo della potenza anglosferica unificante.

Questo ampliamento delle contraddizioni inter-imperialistiche è oggi possibile grazie a quell’attore economico politico schumpeteriano devastante su cui Antonio Pilati fornì da par suo un contributo imperituro nei suoi molti lavori: la digitalizzazione crescente con ritmi sempre più prossimi alla potenza quantistica che ridisegna i confini del potere politico-economico.

Da parte mia contribuii già molti anni or sono – con La democrazia trasformata, scritto sotto l’occhio vigile di Piero Bassetti – a far comprendere come le poliarchie del tardo capitalismo dovevano via via sempre più inserire, nel parallelogramma delle forze decisorie, gli interessi dei poteri situazionali di fatto, non contenibili nel- la rappresentanza territoriale, parlamentare in specie.

Mi riferivo alle banche centrali, alle corporations, potenze generatrici di universi simbolici e di creazioni di narrazioni transumane che sono esplose in questi ultimi anni nella «guerra asimmetrica da eliminazione fisica dell’avversario», com’è risultato evidente con il fondamentalismo islamico.

L’attacco asimmetrico realizzato nei giorni dell’ottobre 2023 dalla galassia sterminatrice proveniente da Gaza e finanziata dall’universo statual-ideologico che, mentre firma gli Accordi di Abramo, opera indefessamente per distruggere lo Stato di Israele, lo dimostra.

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