La BaFin, l’autorità di regolazione finanziaria della Germania (l’equivalente dell’italiana Consob), ha lanciato l’allarme: le banche tedesche molto esposte al settore immobiliare commerciale sono a rischio, perché gli asset in cui hanno investito potrebbero perdere altro valore.
COSA HA DETTO IL PRESIDENTE DELLA BAFIN
Lunedì, durante una conferenza a Francoforte, il presidente della BaFin Mark Branson ha detto che le difficoltà riscontrate dagli investitori e dagli sviluppatori immobiliari stanno spingendo questi ultimi a cercare di vendere più proprietà; così facendo, però, prolungheranno “il crollo dell’asset class“, riporta Bloomberg.
“Questo mercato, soprattutto degli uffici e del retail, rimarrà sotto pressione e comporterà perdite per le banche”, ha dichiarato Branson.
I GRUPPI IMMOBILIARI SOTTO OSSERVAZIONE
Bloomberg scrive che le banche tedesche hanno già iniziato a mettere da parte delle risorse per le perdite nei prestiti concessi al settore immobiliare commerciale. Aziende del settore come il gruppo Adler deve fare i conti con un significativo carico di debito accumulato quando i tassi di interesse erano negativi. Le autorità di regolazione dell’Unione europea stanno tenendo sotto osservazione il gruppo immobiliare austriaco Signa Holding (presente anche in Germania, in particolare a Berlino, Amburgo e Monaco), le cui difficoltà fanno temere per una crisi a catena sul mercato del real estate.
L’immobiliare commerciale è stato uno dei settori più colpiti dall’aumento dei tassi di interesse, che appesantiscono il fardello dei costi di finanziamento per gli sviluppatori.
LUNGA CRISI
Il presidente della BaFin pensa che la situazione del settore immobiliare tedesco non provocherà una crisi estesa, ma le banche maggiormente esposte – che non ha tuttavia citato – potrebbero avere delle difficoltà. Intervenuto alla stessa conferenza di Branson, l’amministratore delegato della banca Helaba (anche nota come Landesbank Hessen-Thüringen), ha detto che il real estate commerciale sta risentendo degli alti costi di finanziamento e delle svalutazioni: “questa fase non è una questione di settimane o di mesi”, ma qualcosa che si estenderà “verso il 2025, quindi nei prossimi 12-18 mesi”.
CROLLANO GLI ORDINI
Ad aggravare la situazione del mercato immobiliare tedesco sono le numerose cancellazioni di ordini. Stando a un sondaggio dell’istituto Ifo, infatti, a ottobre il 22,2 per cento delle aziende edili ha riportato cancellazioni di progetti: si tratta del livello più alto mai registrato dal 1991, superiore anche del precedente record del 21,4 per cento di settembre scorso e del 20,7 per cento di agosto.
A ottobre, inoltre, il 48,7 per cento delle aziende edili ha sperimentato una carenza di ordini, rispetto al 46,6 per cento di settembre. Il calo degli ordini è dovuto ai tassi di interesse elevati e all’aumento dei costi dei materiali che stanno alimentando l’incertezza degli sviluppatori immobiliari.