AstraZeneca pagherà 425 milioni di dollari per risolvere in via extragiudiziale le controversie negli Stati Uniti legate a due farmaci, uno contro il reflusso acido e l’altro contro il bruciore di stomaco. L’accordo risolve di fatto tutte le denunce pendenti tranne una in Louisiana, dove l’avvio del processo è previsto ad aprile 2024.
L’ACCUSA E L’ACCORDO
AstraZeneca ha riferito di aver raggiunto un accordo negli Stati Uniti per risolvere in via extragiudiziale, con un pagamento di 425 milioni di dollari, le controversie sulla responsabilità imputate ai farmaci Nexium e Prilosec. I termini specifici degli accordi, chiarisce AstraZeneca, sono riservati.
Le denunce pendenti contro la società farmaceutica anglo-svedese erano state presentate per non aver avvertito i pazienti del rischio di contrarre malattie renali croniche e problemi correlati.
I FARMACI NEL MIRINO
Nexium e Prilosec, due inibitori della pompa protonica, sono farmaci soggetti a prescrizione medica utilizzati per trattare i sintomi e le malattie legate all’acidità, tra cui le ulcere nello stomaco e nel duodeno. Agiscono infatti inibendo la produzione di acido nello stomaco.
Entrambi i farmaci sono disponibili anche da banco per il trattamento del bruciore di stomaco e, secondo il Financial Times, sono valse ad AstraZeneca “vendite miliardarie” da quando sono stati approvati.
LA VERSIONE DI ASTRAZENECA
AstraZeneca ha ribadito di continuare a ritenere le accuse “prive di fondamento e non ammette alcun illecito nell’accordo transattivo”.
“Questi accordi – afferma il comunicato – evitano il protrarsi di costosi contenziosi e consentono all’azienda di portare avanti il suo obiettivo di fornire farmaci che cambiano la vita a milioni di pazienti in tutto il mondo”.
LA REAZIONE DELLA BORSA
I contenziosi sui farmaci possono rappresentare un costoso effetto collaterale per le case farmaceutiche, che a volte vengono colpite da pesanti cause legali anni dopo che i trattamenti sono stati immessi sul mercato. Come nel caso di Johnson&Johnson che ha proposto di sborsare quasi 9 miliardi di dollari per risolvere migliaia di azioni legali intraprese contro il suo famoso talco, in vendita da quasi 130 anni, e ritenuto responsabile di una serie di casi di cancro.
Anche contro Nexium e Prilosec negli ultimi anni sono state intentate migliaia di cause. Tuttavia, gli analisti di SEB, citati dal Financial Times, hanno dichiarato che il contenzioso ha rappresentato un “sovraccarico relativamente modesto” per le azioni della società e che l’aggiornamento di lunedì rappresenta un “chiaro risultato positivo”.
Le azioni quotate a Londra, scrive oggi la testata finanziaria, sono rimaste invariate nelle prime ore del mattino, con un aumento di circa lo 0,5% in seguito alla notizia.
NON TUTTI I CONTENZIOSI HANNO GLI STESSI EFFETTI COLLATERALI
Nell’agosto 2022, invece, era andata diversamente a GSK, la quale tre anni prima aveva dovuto ritirare dal mercato il suo Zantac contro bruciori di stomaco e reflusso gastrico perché sospettato di avere effetti cancerogeni. La Borsa non l’aveva presa bene e si era diffuso il panico tra gli investitori.
Come ricorda anche il FT, “gli investitori avevano cancellato un totale di 30 miliardi di sterline dalle valutazioni di GSK, del suo spin-off Haleon, di Sanofi e di Pfizer per due giorni, a causa dei timori per le cause legali legate allo Zantac e per l’entità di ogni potenziale spesa legale”.
Ora, lo scorso giugno GSK ha raggiunto il primo accordo legale sulle accuse, evitando un super processo che avrebbe dovuto svolgersi in California a luglio. L’azienda britannica tuttavia non ha fornito alcun dettaglio.