Skip to content

cingolani nato

GreenWood, chi sono gli americani che coccolano Cingolani a Leonardo

Il fondo americano GreenWood spinge per posizionarsi meglio all'interno della nuova Leonardo di Cingolani e Pontecorvo. Tutti i dettagli.

 

L’8 e il 9 maggio prossimi si terrà l’assemblea degli azionisti di Leonardo, la società della difesa controllata al 30,2 per cento dal ministero dell’Economia, durante la quale si discuterà delle nomine alle cariche di presidente e amministratore delegato: il governo di Giorgia Meloni attraverso il ministero dell’Economia retto da Giancarlo Giorgetti (Lega) ha proposto rispettivamente Stefano Pontecorvo, diplomatico, e Roberto Cingolani, ex-responsabile dell’innovazione tecnologica presso l’azienda, ex-ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi e consigliere del suo successore Gilberto Pichetto.

COSA VUOLE GREENWOOD DA LEONARDO?

A un paio di settimane dall’assemblea, la società di investimento statunitense GreenWood Investors ha presentato una lista alternativa. Ma non si tratta – come scrive MF-Milano Finanza – di un atto conflittuale come quello dei fondi britannici per Enel, apertamente critico con l’approccio del governo specie nel caso di Mondrian.

La lista di GreenWood, insomma, non contesta il metodo dell’esecutivo né mira a ottenere garanzie sulla strategia aziendale di Cingolani. Il fondo vorrebbe ottenere la nomina di figure gradite nel nuovo consiglio di amministrazione di Leonardo. Ovvero Steven Wood (fondatore di GreenWood), Giancarlo Ghislanzoni (consulente e partner per McKinsey per oltre trent’anni), Silvia Stefini (consigliera di Renantis, e in passato di altre aziende energetiche) e Dominique Levy (presidente non esecutiva del fondo CDAM).

LEONARDO NON PERFORMA BENE QUANTO DOVREBBE, SCRIVE IL FONDO

A detta di GreenWood, la performance di Leonardo sul mercato non riflette il suo potenziale e i suoi “superbi asset”: tra i motivi c’è il fatto che “i costi aziendali sono più che raddoppiati negli ultimi anni, creando eccessiva burocrazia e inefficienza”. “Il prezzo delle azioni di Leonardo potrebbe salire di quattro volte in tre anni”, si legge nel documento, “se l’azienda riuscirà a migliorare i margini, il flusso di cassa e la disciplina di allocazione del capitale”.

LE ALTRE LISTE

La lista di GreenWood si contrappone a quella presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio (come Anima, Arca ed Eurizon) che possiedono complessivamente l’1 per cento circa del capitale di Leonardo.

Assogestioni propone i seguenti candidati: Giuseppe Guizzi, Patrizia Michela Giangualano, Marco Annunziata e Nicoletta Corrocher. Il ministero dell’Economia, invece, ha proposto Elena Vasco, Enrica Giorgetti, Francesco Macrì, Trifone Altieri, Cristina Manara e Marcello Sala, oltre a Pontecorvo e Cingolani.

GreenWood Investors rappresenta gli azionisti GreenWood Builders Fund II, Sachem Head e Banor Sicav – Mistral Long Short Equity, dalla quota complessiva in Leonardo dell’1,55 per cento. A detta della società, la lista di Assogestioni, l’associazione delle società di gestione del risparmio, è carente di expertise.

TUTTO SU GREENWOOD INVESTORS

GreenWood Investors è una società di investimento non quotata con sede a New York.

È stata fondata nel 2010 da Steven Wood, già analista per Carr Securities. Del team fanno parte, dal 2015, Kveta Giertl (anche lei lavorava per Carr Securities) e, dal 2018, Chris Torino (ex-vicepresidente di Lazard Asset Management).

Stando a CapEdge, GreenWood Investors gestisce asset per 118,1 milioni di dollari. L’hedge fund GreenWood Builders Fund II, presente in Leonardo, ha un valore di 12,2 milioni.

Torna su