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Bcc, ecco il nuovo contratto nazionale

Novità e dettagli sul nuovo contratto di lavoro nazionale per i dipendenti delle Bcc (Banche di credito cooperativo). L'articolo di Emanuela Rossi

 

Sciolta la riserva sull’accordo, il contratto nazionale delle Bcc, che riguarda circa 35mila dipendenti, è pienamente operativo. E si può anche procedere con l’adeguamento delle retribuzioni.

L’ULTIMO VIA LIBERA AL RINNOVO DEL CCNL

Il 3 agosto scorso Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca hanno inviato una lettera ai vertici del credito cooperativo per formalizzare lo scioglimento della riserva sull’accordo di rinnovo del ccnl, scaduto a dicembre 2019, che è stato siglato l’11 giugno. Le trattative, partite a ottobre 2021, erano entrate nel vivo a fine gennaio 2022. Alle oltre 200 assemblee in tutta Italia hanno partecipato circa 11mila lavoratori e si sono detti favorevoli al nuovo contratto il 98% dei votanti.

Le segreterie nazionali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca – soddisfatte – guardano già al futuro: “Siamo perfettamente consapevoli che il percorso negoziale proseguirà, dovendo affrontare temi centrali quali la classificazione del personale e dei profili professionali, la complessiva materia degli ammortizzatori sociali e degli enti bilaterali oltre che il rinnovo del ccnl dei dirigenti”.

Via libera dunque all’adeguamento delle retribuzioni. Il nuovo contratto, infatti, per la parte economica, prevede un aumento medio mensile di 190 euro: di questi, 150 euro verranno erogati ad agosto e 40 euro a ottobre.

IL NUOVO CONTRATTO DELLE BCC

Oltre alle novità riguardanti la parte economica, nel nuovo contratto si prevede di ampliare e rafforzare l’area contrattuale previgente, di aumentare di dieci ore la formazione per tutto il personale, di regolare lo smart working a livello nazionale con diritto alla disconnessione e retribuzione invariata, comprensiva dei buoni pasto. E ancora: spazio a miglioramento e aggiornamento dei profili inerenti la conciliazione dei tempi di vita/lavoro; istituzione della commissione per le politiche di inclusione; regolazione del nuovo valore di produttività per gli incrementi economici a livello di gruppo/azienda; contributo annuale di 1.500 euro per ciascun famigliare portatore di handicap; aumento della contribuzione aziendale, con decorrenza maggio, dello 0,35% a carico azienda per la Cassa mutua e dello 0,20% per la previdenza per gli assunti prima del 2000 e dello 0,30% per gli assunti dopo il 2000.

LE NOVITÀ NEL FONDO DI SOSTEGNO AL REDDITO

A fine luglio buone nuove sono arrivate anche sul fronte del Fondo di Solidarietà per il sostegno dell’occupabilità e dell’occupazione del credito cooperativo, istituito con accordo quadro tra organizzazioni sindacali e Federcasse nel 1998. Il Fondo interviene con misure di tutela per tutte i dipendenti coinvolti in processi di ristrutturazione, crisi aziendali, processi di riduzione degli organici o trasformazioni di mansioni.

Dopo un lungo confronto all’interno del comitato amministrativo del Fondo, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca hanno raggiunto un accordo con i vertici di Federcasse con cui si prevede la possibilità di accedere alle prestazioni dell’assegno straordinario per esodi volontari con le maggiorazioni contributive a favore dei dipendenti non vedenti, non udenti e con invalidità superiore al 74%.

“Si conclude così – si legge in una nota congiunta delle sigle firmatarie – un lungo percorso di lavoro, durato tanti (troppi) anni, con il raggiungimento di un significativo obiettivo, di forte valore sociale per la categoria. D’ora in poi, le lavoratrici ed i lavoratori del sistema di Credito Cooperativo che presenteranno le fragilità contenute nella delibera, potranno far valere le maggiorazioni di legge sia per un accesso ‘agevolato’ al prepensionamento con il Fondo, sia per la determinazione, ove previsto, dell’importo dell’Assegno straordinario. Prestare attenzione alle persone più deboli – concludono – rappresenta per queste organizzazioni sindacali un tratto distintivo del loro operato e l’assunzione di questa delibera ne è una dimostrazione: il Fondo di sostegno al reddito del Credito Cooperativo rafforza il suo scopo di ‘istituzione’, solidale e inclusiva, rivolta alle lavoratrici e ai lavoratori del Credito Cooperativo e alle loro prerogative”.

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