Prosegue l’aggiornamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sull’andamento della diffusione del virus West Nile o febbre del Nilo che ha fatto registrare il primo caso umano della stagione, in Italia, a giugno in Veneto.
I DATI DEL BOLLETTINO
Continua a crescere il numero di persone colpite dal virus West Nile. Dall’inizio di giugno, riferisce l’Iss, sono stati segnalati in Italia 144 casi di infezione nell’uomo.
SINTOMI E DISTRIBUZIONE REGIONALE
Di questi, 87 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (22 Emilia-Romagna, 50 Veneto, 8 Piemonte, 5 Lombardia, 2 Friuli-Venezia Giulia), 23 casi sono stati identificati in donatori di sangue (3 Lombardia, 11 Veneto, 6 Emilia-Romagna, 3 Piemonte), 33 in casi di febbre (1 Piemonte, 3 Lombardia, 27 Veneto, 2 Emilia-Romagna) e 1 caso sintomatico (Veneto).
I decessi finora notificati sono stati 10: 6 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in Lombardia e 1 in Emilia-Romagna.

IL VIRUS USUTU
Il virus Usutu, che ha una certa somiglianza con il West Nile, fino al precedente bollettino era stato rintracciato solo in pool di zanzare e uccelli, ma adesso sono stati segnalati i primi due casi asintomatici nell’uomo in Friuli-Venezia Giulia.
IL MONITORAGGIO DEGLI ANIMALI
La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici conferma, come nel precedente bollettino, la circolazione del virus in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Sardegna.




LA TRASMISSIONE
È importante monitorare gli animali in quanto sono i serbatoi del virus, in particolare le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre, infatti, non si passa tramite il contatto con le persone infette, ma può coinvolgere altri mammiferi, quali gli equini, ma anche cani, gatti e conigli.
COSA SUCCEDE SE SI CONTRAE IL VIRUS
In oltre l’80% dei casi, scrive Ansa, l’infezione è asintomatica. Nel restante 20% i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale e solo nello 0,1% dei casi l’infezione virale può provocare sintomi di meningite o meningo-encefalite.
COME VA IN EUROPA
Al 3 agosto, i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) riferiscono che nei Paesi dell’Unione europea, oltre all’Italia, sono stati segnalati 23 casi umani in Grecia (la scorsa settimana erano 12), 2 in Romania e 1 in Slovacchia. Altri 23 casi sono stati notificati dalla Serbia.