Non sono soltanto la Turchia e la Cina che stanno ormai da lungo tempo attuando una politica di proiezione di potenza economica e militare in Africa anche in funzione antifrancese e antiamericana. Anche Israele sta incominciando a cooperare in diversi settori nel contesto africano seppure in modo più discreto e meno eclatante.
Se dal punto di vista strettamente storico l’inizio di questa sinergia era iniziata nel 1957 con l’apertura del primo consolato in Ghana la collaborazione tra il continente africano e Israele ha subito una accelerazione evidente soprattutto durante il governo di Benjamin Netanyahu.
Ma accanto a una collaborazione istituzionalizzata esiste come sempre fra nazioni una collaborazione che pur essendo di grande rilevanza è molto più discreta ma non per questo meno significativa. Stiamo parlando per esempio del ruolo che numerosi uomini di affari israeliani hanno in Africa come Eran Moas, Gaby Peretz, Didier Sabag, e Igal Cohen.
Accanto a questi uomini d’affari naturalmente la collaborazione tra Israele e l’Africa si attua anche nel settore più discreto della Intelligence informatica: pensiamo a Verint, NSO Group, Mer Group o a Elbit Systems, fondata da Michel Federmann che ha siglato accordi miliardari con l’Africa.
È evidente quindi che questa collaborazione non possa non riguardare anche l’intelligence israeliana.
Sia sufficiente a tale proposito portare alcuni esempi: all’interno di Mer Group lavora Shangai Shavit, ex direttore del Mossad.
Per quanto riguarda la Verint, è diretta da Dan Bodner, un ex ufficiale dell’esercito israeliano.