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Fusione

Fusione nucleare, la nuova energia pulita targata Iter

Il processo della fusione nucleare potrebbe essere sfruttato per la produzione di energia pulita, sicura e illimitata. L’esperimento Iter dimostrerà la fattibilità tecnologica Fusione Nucleare: energia pulita, sicura, economica e illimitata. E’ la promessa per la quale Unione europea, Stati Uniti, Cina, Russia, India, Corea e Giappone investiranno 20 miliardi di euro per il completamento…

Il processo della fusione nucleare potrebbe essere sfruttato per la produzione di energia pulita, sicura e illimitata. L’esperimento Iter dimostrerà la fattibilità tecnologica

Fusione Nucleare: energia pulita, sicura, economica e illimitata. E’ la promessa per la quale Unione europea, Stati Uniti, Cina, Russia, India, Corea e Giappone investiranno 20 miliardi di euro per il completamento e  l’avvio dell’esperimento ITER nel sud della Francia, entro il 2030. Lo scopo di ITER è quello di dimostrare la fattibilità tecnologica della Fusione Nucleare, lo stesso meccanismo fisico che governa il Sole e le stelle, utilizzandola per produrre l’energia più pulita che sia mai stata disponibile per l’uomo.

Fusione nucleare 1

ITER  produrrà energia fondendo tra loro nuclei di deuterio (elemento presente nell’acqua) e trizio (che si ottiene dal litio, elemento abbondante nella crosta terrestre), due isotopi dell’idrogeno che verranno portati allo stato di plasma, gas caldissimo e carico elettricamente, ottenendo come sottoprodotti l’innocuo elio e un neutrone. Tutto ciò avverrà in un tokamak (dispositivo a forma di ciambella dove il plasma viene confinato e riscaldato attraverso campi magnetici) di enormi dimensioni. Per produrre 1000MW elettrici una centrale a carbone deve bruciare circa 9000 tonnellate di carbone al giorno, mentre una centrale a fusione utilizzerà per produrre la stessa energia circa 600 grammi di trizio e 400 grammi di deuterio.

fusione nucleare 2

Energia pulita, dunque, grazie ad un combustibile illimitato e senza scorie. Le centrali a fusione sono, di conseguenza, sicure: nel reattore è presente pochissimo combustibile (circa 1 grammo contro 100 tonnellate nella fissione) e in caso di malfunzionamento il plasma si spegne senza alcun rischio. Ci sono molti centri di ricerca dietro la costruzione di ITER, come ad esempio l’esperimento FTU dell’ENEA di Frascati. Inoltre è l’Italia la nazione europea che ha acquisito più contratti per la produzione della componentistica ad alta tecnologia di ITER.

fusione nucleare 3

Tra il 2011 ad oggi, il nostro paese, si è aggiudicato un numero di commesse pari a circa il 60% di quelle bandite, per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Molti ricercatori italiani guidano diversi esperimenti internazionali, come EAST in Cina, il JET ad Oxford e ASDEX in Germania. Molti di questi esperimenti sono rivolti alla ricerca di una possibile soluzione per gli alti carichi termici che una parte del reattore, chiamata divertore, deve tollerare. Per risolvere in maniera integrata questo problema, l’Italia, promuove la costruzione di un nuovo esperimento DTT (Divertor Tokamak Test), progetto a capofila ENEA, che il nostro governo ha inserito nel piano Juncker.

Giuseppe Calabrò e Aldo Pizzuto
C.R. ENEA Frascati

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