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Carige

Popolare Bari, Carige, Tim. Ecco i primi dossier che troverà Savona in Consob

L'articolo di Manuel Follis, giornalista di MF/Milano Finanza

 

Non è un mistero e anzi è piuttosto facile intuire che i dossier più caldi che troverà sul suo tavolo il nuovo presidente della Consob, Paolo Savona, saranno quelli di Telecom Italia e Banca Carige.

DOSSIER TIM-TELECOM ITALIA

Il caso Tim è da mesi ormai uno di quelli più monitorati dall’authority di borsa, che qualora anche rischiasse di distrarsi viene costantemente tirata per la giacchetta, in particolare da Vivendi, socio al 24% di Telecom. Sia l’ex ad Amos Genish sia la società transalpina hanno inviato nei giorni scorsi delle lettere al collegio sindacale di Tim e per conoscenza alla Consob e successivamente hanno presentato direttamente un esposto all’autorità, mettendo in correlazione le quotazioni del titolo Telecom (che a fine dicembre hanno toccato il minimo storico) e i derivati stipulati da Elliott (socio con il 9,4%) a protezione del loro investimento.

IL CASO BANCA CARIGE

L’altro tema caldo è quello riguardante Banca Carige. In realtà la Consob in merito al dossier della banca genovese non ha grandi decisioni da prendere o indagini in corso, ma a fine dicembre ha sospeso a protezione degli investitori le negoziazioni sui titoli dell’istituto e dovrà valutare se e quando riammettere sul listino gli scambi, monitorando dall’esterno il processo di salvataggio della banca.

IL CAPITOLO POPOLARE DI BARI

Restando al capitolo banche, un altro dossier caldo riguarda la Banca Popolare di Bari i cui vertici in ottobre sono stati sanzionati proprio dalla Consob per gli aumenti di capitale del 2014 e 2015 e per operazioni successive. Le sanzioni sono state sospese (al momento) dalla Corte d’appello di Bari, ma l’istituto sta ancora cercando il modo di risollevarsi ed è chiaro che il faro dell’authority rimarrà puntato su questa vicenda.

I COMPITI DELLA COMMISSIONE

Sullo sfondo restano invece le grandi sfide che la Consob dovrà affrontare sul mercato nel suo complesso, senza per forza addentrarsi in dossier specifici. Il predecessore di Savona, Mario Nava (rimasto in carica pochi mesi) per rispondere e far fronte alle critiche che talvolta sono state mosse all’organismo di vigilanza dei mercati, aveva impostato il suo piano mettendo al primo posto l’impegno a una «vigilanza proattiva» che voleva «anticipare e orientare» e che si proponeva di «aiutare il lato dell’offerta e tutelare la domanda», badando più alla sostanza che alla forma.

IL RUOLO DELLA CONSOB

Sarà quindi interessante capire se e come Savona rimarrà nel solco delle linee guida tracciate lo scorso giugno da Nava e nel caso se e in che aspetti se ne discosterà. L’Italia, sono i dati diffusi nel corso dell’ultimo Consob day, è la nona economia al mondo in termini di prodotto, ma solo la diciassettesima in termini di piazza finanziaria. Chiudere questo divario è evidente sia l’interesse di tutti i protagonisti del mercato e quindi anche del numero uno della Consob.

 

Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza

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