La stampante 3D della NASA è stata sviluppata nell’ambito di un contratto con la società Made In Space, che è stata fondata nel 2010. Lo scopo della stampante 3D è quello di sperimentare la possibilità di produrre pezzi di ricambio cruciali direttamente sulla stazione spaziale, riducendo drasticamente la spesa di trasporto via razzo.
“Questa prima stampa è il primo passo verso la capacità di creare pezzi di ricambio di pezzi, anche completamente nuovi, comandando la stampante dalla Terra”, ha detto della NASA Niki Werkheiser, project manager per la stampante 3-D sulla Spaziale Internazionale, in un comunicato stampa.
La stampante è stata consegnata alla stazione spaziale a settembre tramite una capsula spaziale si Space X, Dragon. È stato installato sulla stazione il 17 novembre e la prima di una serie di stampe di calibrazione è stata effettuata. Verranno eseguite diverse stampe di calibrazione nei prossimi giorni.
Martedì 25 novembre, la prima parte – che è un reale pezzo di ricambio – è stata prodotta dalla stampante 3D – un frontalino per un estrusore della testina della stampante stessa. I team della NASA e Made In Space stanno attualmente esaminando i dati della parte per vedere se sia conforme alle aspettative.
“Come risultato della stampa di diversi pezzi saremo in grado di sapere se alcuni degli effetti che stiamo vedendo sono causati dalla microgravità o sono solo una parte del normale processo di messa a punto della stampa. Quando otterremo le parti sulla Terra, saremo in grado di fare un’analisi più dettagliata per scoprire come sono stati realizzati rispetto alle parti stampate sulla Terra”, ha detto Werkheiser nel comunicato.
Ma ancora più importante, questo esperimento dimostra che la stampante Made In Space funziona – il che significa che la stampa 3D potrebbe diventare una parte importante della ricerca condotta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sia per la NASA e per l’industria spaziale commerciale.
“Questo progetto dimostra i fondamenti di base della produzione nello spazio. I risultati di questo esperimento serviranno come trampolino di lancio per le capacità future di realizzare parti di ricambio, che consentiranno la riduzione dei pezzi di ricambio e la massa di un veicolo spaziale. Questo cambierà le architetture delle missioni di esplorazione per il meglio,” ha detto il portavoce di Made In Space Mike Snyder in una dichiarazione.
Le informazioni fornite da questi esperimenti aiuteranno la squadra di Made In Space a lavorare alla sua prossima stampante 3D, che dovrebbe essere consegnata alla ISS all’inizio del 2015