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Tecnologia e realtà virtuale: il futuro della formazione

Realtà virtuale e nuove tecnologie stanno cambiando la formazione. In periodi in cui l'ottimizzazione dei costi ed il recupero di competitività sono necessità irrinunciabili per chi compete sui mercati globali, queste innovazioni possono essere un vero antidoto alla crisi.

 

Recuperare competitivà e ottimizzare i costi è, soprattutto in tempo di crisi, una necessità per ogni impresa, soprattutto se compete su mercati globali. Se conquistare fette di mercato puntando su prezzi contenuti è “mission impossible” per le aziende che operano negli stati più avanzati, vista la concorrenza del sud-est asiatico, la ricetta non può prescindere dalla ricerca della qualità.

E sei parla di lavoro e risorse umane, la ricerca della qualità passa dalla formazione. Settore, la formazione, al quale l’innovazione tecnologica può offrire una “marcia in più”, trasformandolo in un vero e proprio antidoto alla crisi.

Tra le idee più avanzate (quasi pionieristiche) in questo settore c’è l’aula CAVE di Eni. L’aula cave e’ una stanza di realtà virtuale, immersiva e stereoscopica che consente l’interazione con uno scenario simulato basato su ambienti reali. Grazie alla realtà virtuale è possibile ricostruire nei minimi dettagli scenari reali oppure testare scenari che sono ancora in fase si progetto o sviluppo.

La cave è un locale di circa sette metri quadrati in cui quattro delle sei pareti (quella frontale, le due laterali e il pavimento) sono schermi retroproiettati.

L’osservatore, quindi, entra fisicamente in un ambiente virtuale nel quale può spostarsi e col quale può interagire come se fosse in un ambiente reale. L’effetto tridimensionale si ottiene grazie all’ausilio di speciali occhiali stereo attivi che vengono indossati dai partecipanti ai corsi.

Lo scenario visualizzato nella cave viene costantemente ricostruito dinamicamente in funzione della posizione e del movimento della persona all’interno dell’ambiente, creando una vera e propria sensazione di immersività.

Attualmente Eni prevede di utilizzare lo spazio virtuale principalmente per la formazione delle figure professionali della divisione eni exploration & production, per la quale sono previsti corsi di lungo periodo (della durata di diversi mesi) in cui la simulazione sui impianti (ad esempio di perforazione e di produzione) è parte integrante dei corsi, ulteriori aree di utilizzo sono ipotizzate per l’ambito della raffinazione e degli impianti chimici di trattamento.

Eni ha investito complessivamente in formazione nel 2013 sia per i propri dipendenti che per la progettazione ed erogazione di master e corsi di alta formazione in partnership con le Università più di 90 milioni di euro, con un aumento degli investimenti superiore al 25% negli ultimi 2 anni.

 

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