“Lasciando da parte quello tra flessibilità e austerità, che e’ un derby ideologico, voglio dire che ogni singolo euro investito nelle infrastrutture digitali deve essere tenuto fuori” dal patto di stabilita’. Cosi’ il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a ‘Digital Venice’, organizzato dal Comune di Venezia con il supporto della Commissione europea. L’evento è promosso dalla Presidenza italiana del Semestre europeo. “Investire nel digitale e’ investire nel futuro”, ha detto il premier italiano.
“Senza supportare l’Ict (Information and communication technology) è impossibile aumentare il grado di democrazia in Europa”, serve incrementare “la cyber security, l’open government, gli open data, la trasparenza”. Non basta, secondo Renzi, “avere una buona idea senza una strategia di mercato”, e ce lo insegna “la storia di Antonio Meucci“.
”E’ possibile che l’Italia cambi in meglio se nei prossimi 100 giorni verranno fatte le riforme anche utilizzando il digitale”. Dopo aver aggiunto che ”si fanno le riforme anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie”, Renzi ha ricordato che i tempi della giustizia sono ”accorciabili, come in altri paesi, utilizzando le tecnologie informatiche” ma i vantaggi sono riscontrabili pure in tanti altri settori usando anche solo ”la telefonia mobile per far giungere ai cittadini le informazioni necessarie per un’amministrazione trasparente e veloce all’insegna delle esigenze di quello che e’ un mercato comune a cominciare dall’Ue”.
”Quello di oggi e’ un evento epocale, per la prima volta le telco europee hanno una posizione unica davanti alla Ue, non e’ mai successo prima, siamo uniti nel ‘fare”’. Lo ha detto Marco Patuano, ad di Telecom Italia a margine dell’incontro Digital Venice, dove e’ stato siglato l’accordo tra i principali gruppi di tlc europei che viene consegnato al presidente del consiglio, Matteo Renzi.
”Raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale 2020 richiede sia investimenti pubblici che privati – ha proseguito Patuano – e capacita”’. Per questo, ha evidenziato, ”e’ necessario indirizzare strumenti adeguati di finanziamento pubblico per evitare l’emergenza di un nuovo Digital divide. Ma gli investimenti privati non dovrebbero addensarsi fuori dalla competizione dei progetti pubblici”.
Ha fatto poi eco il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, che ha detto come sia fondamentale ”fornire una connettività veloce, sicura e affidabile, parte essenziale per l’industria delle comunicazioni, che consente a ogni azienda in Europa, piccola o grande di fare business”. ”L’Europa dovrebbe supportare e promuovere la riallocazione corrente dello spettro radio all’industria delle Comunicazioni cosi’ che gli operatori possano continuare a incontrare le richieste dei consumatori e di business alla luce di una connettività più veloce e di maggiore capacita”’.