skip to Main Content

Tim

Tim – Vivendi, Golden Power: verso la societarizzazione della rete?

La questione Tim – Vivendi non è chiusa: Calenda pensa ancora a societarizzazione degli asset reti   Un componente del board di Tim, Sparkle e Tesly gradito all’Esecutivo, un comitato di Sicurezza per Telecom che riferirà azioni e strategie ad un comitato di monitoraggio e obbligo per Telecom di manterene “stabilmente” la gestione e la…

La questione Tim – Vivendi non è chiusa: Calenda pensa ancora a societarizzazione degli asset reti

 

Un componente del board di Tim, Sparkle e Tesly gradito all’Esecutivo, un comitato di Sicurezza per Telecom che riferirà azioni e strategie ad un comitato di monitoraggio e obbligo per Telecom di manterene “stabilmente” la gestione e la sicurezza della rete. Questi, in breve, gli ordini in capo a Vivendi, la società francese che controlla de facto l’azienda di telecomunicazioni italiana. Il Governo, vista l’importanza strategica di Telecom e delle sue controllate, ha deciso di esercitare il Golden Power, ponendo un freno alla libertà del socio maggioritario (23,9% di Telecom) d’Oltralpe.

Un componente gradito al Governo nel board di Tim, Sparkle e Tesly

Controllare. Questa è la parola chiave, ed è con questo obiettivo che il Governo ha previsto l’obbligo di nomina di un componente di gradimento dell’esecutivo nei consigli di amministrazione di Tim e delle controllate Sparkle e Telsy.

Colui che sarà eletto dovrà essere in possesso del Nos, ovvero dell’abilitazione alla gestione di informazioni per la sicurezza nazionale.

Un comitato di sicurezza per Telecom Italia

Non solo. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, obbliga Tim anche alla costituzione di un comitato di sicurezza, pienamente autonomo sia sotto il profilo economico-finanziario che di gestione del personale. A guida del comitato sarà eletto un funzionario da individuare tra i candidati proposti dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Il Comitato di sicurezza avrà l’obbligo, a sua volta, di dettagliare lo stato di conformità alle prescrizioni e condizioni imposte dall’esecutivo, su cui vigilerà un comitato di monitoraggio appositamente costituito presso Palazzo Chigi.

Un piano di security

E ancora. Sempre Tim, su prescrizione del Governo che esercita la Golden Power, sarà tenuta ad approvare un piano di security, con ricognizione degli asset e delle attività di carattere strategico e l’individuazione di ogni criticità, anche probabile. Sempre Tim dovrà mantere “stabilmente”, in Italia, “le funzioni di gestione e sicurezza delle reti e dei servizi e delle forniture che supportano le attività strategiche e strategiche chiave”.

In caso di riduzione o cessione, anche temporanea, delle “capacità tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche”, la società dovrà “fornire preventiva informazione”, garantendone “la continuità e il mantenimento in Italia”.

Sparkle: un piano di sviluppo

TimA Sparkle, la multinazionale presente in tutto il mondo, che offre servizi di connettività IP e di Controllo del traffico per Operatori CAPs (Content and Application Providers) e per Aziende, oltre che a servizi voce e messaggistica per Operatori di rete fissa e mobile, è arrivata la richiesta di presentazione di “un adeguato piano di investimento e sviluppo” per reti, sistemi, prodotti e soluzioni crittografiche.

Alla società Tesly, dal 1990 di proprietà del Gruppo Telecom Italia, che fornisce telefonini e altri apparati a prova d’intercettazione alle istituzioni, nazionali e internazionali, è chiesto di proteggere ancora di più le informazioni sensibili detenute.

Verso la societarizzazione?

La questione, comunque, potrebbe non essere finita qui. Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, infatti, pensa alla societarizzazione degli asset delle reti. La settimana scorsa, lo stesso Ministro ha inviato una richiesta di informazioni all’Agcom sui margini di manovra sulla rete. L’autorità avrà 30 giorni di tempo per rispondere, obiettivo del governo è concludere l’analisi entro novembre. Si pensa all’esempio Open Reach di British Telecom in cui è stata attuata la separazione funzionale della rete d’accesso, viene garantita una parità di trattamento di tutti gli operatori e, soprattutto, la struttura è dotata di un board autonomo con presidi pubblici.

Intanto il gruppo di coordinamento, che affianca la presidenza del consiglio nell’esercizio del Golden Power ha avviato la fase 2, chiedendo delle integrazioni a Tim.

Il Governo incontra Amos Genish

Telecom timQualcosa in più si saprà certamente nel fine settimana: Amos Genish, nuovo amministratore delegato di Telecom, incontrerà il ministro Calenda.

L’incontro conosciutivo sicuramente affronterà la questione.

La risposta di Tim al Golden Power

Nessuno stupore da parte di Tim per la decisione del Governo. La società “prende atto che si tratta di misure in ambito governance e organizzazione, parti delle quali già implementate dalla società”, si legge in una nota diffusa dall’azienda.

“In particolare, la Presidenza del Consiglio dei Ministri impone a Tim, Sparkle e Telsy di rilasciare la delega delle funzioni relative alle attività aziendali rilevanti per la sicurezza nazionale a un componente del consiglio di amministrazione di ciascuna delle società citate che sia cittadino italiano, sia munito di nulla osta di sicurezza (il cosiddetto Nos, ndr), e sia ritenuto per tale incarico idoneo dal Governo”, spiega la nota.

Back To Top