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Persidera

Tim deve vendere Persidera. Arrivano le prime offerte

Entro il 20 novembre, Telecom riceverà le offerte d’acquisto per Persidera     Il conto alla rovescia è iniziato. Mentre Telecom è alle prese con Golden Power e la questione reti, deve anche chiudere la cessione di Persidera, la  joint venture tra Telecom Italia Media Broadcasting (gruppo Telecom, 70% intestato alla capogruppo TI spa) e…

Entro il 20 novembre, Telecom riceverà le offerte d’acquisto per Persidera

 

 

Il conto alla rovescia è iniziato. Mentre Telecom è alle prese con Golden Power e la questione reti, deve anche chiudere la cessione di Persidera, la  joint venture tra Telecom Italia Media Broadcasting (gruppo Telecom, 70% intestato alla capogruppo TI spa) e Rete A (gruppo L’Espresso, 30%). La società è un operatore di rete con cinque multiplex digitali (precedentemente in mano a La7), con sede a Roma. Andiamo per gradi.

Perchè Telecom deve vendere Persidera

TimLa vendita di Persidera, in realtà, è un obbligo imposto dalla Commissione Europea, in occasione del via libera al controllo de facto di Vivendi su Telecom, arrivato il 30 maggio scorso. Il controllo era subordinato alla cessione di Persidera, per problemi di concorrenza.

La Commissione ha analizzato la questione, evidenziando che dopo l’acquisizione del controllo de facto di Vivendi su Telecom, la società d’Oltralpe avrebbe condizioni favorevoli per alzare i prezzi a carico dei canali televisivi nel mercato dell’accesso all’ingrosso alle reti del digitale terrestre, in cui Persidera e Mediaset possiedono entrambe una quota significativa. Ci spieghiamo meglio: sommando i mux di Persidera con quelli di Mediaset (di cui Vivendi detiene il 28,8% del capitale e il 29,9% dei diritti di voto), Vivendi supera la quota di mercato del 50% nel canali tv digitali terrestri. I numeri le darebbero una posizione di forza che potrebbe giustificare eventuali rialzi di prezzi, costringendo i canali tv a sostenere costi maggiori per raggiungere il loro pubblico in Italia. Vivendi trarrebbe i benefici di una strategia simile attraverso Persidera, oppure indirettamente, attraverso la quota di minoranza in Mediaset.

I numeri (e non solo) di Persidera

Persidera è una società in buona salute. Nel 2016 ha realizzato ricavi per 80,8 milioni, con un margine operativo lordo di 42 milioni.

Persidera detiene cinque infrastrutture di rete (3 ex Tim e 2 ex L’Espresso), che ospitano, tra gli altri, i canali in chiaro di Sky (Cielo, Tv8, SkyTg24), quelli del gruppo Discovery Italia (tra cui Real Time, Deejay Tv e DMax), i canali di Viacom (Paramount, Spike) e di De Agostini, oltre a Ctv di Città del Vaticano.

Le prime offerte

La subordinazione, ora, diventa qualcosa di concreto. Ed entro il 20 novembre, Tim dovrebbe ricevere le prime offerte di acquisto per le frequenze televisive (per il 70% della quota controllata dalla società di telecomunicazione).

timTelecom ha distribuito ai pretendenti l’information memorandum, funzionale alla presentazione delle offerte. Solo dopo, Tim incontrerà alcuni soggetti selezionati, insieme agli advisor Barclays e Lazard.

Le infrastrutture ospitano i canali in chiaro di Sky, Discovery e Viacom

Ad ambire ai multiplex di proprietà di Telecom sono i fondi F2i e Clessidra. Anche Rai Way è intenzionato ad acquistare le quote di Telecom di Persidera.

Quanto vale Persidera?

É questo uno dei nodi principali della questione. Telecom possiede il 70% della società ed è per questo che avrebbe affidato a Credit Suisse una valutazione che è funzionale a regolare i suoi rapporti con l’azionista di minoranza. A Gedi, ricordiamo, in base a vecchi accordi, spetta un diritto di co-vendita, dunque la possibilità di cedere la sua quota in caso di cessione del pacchetto di maggioranza, mentre Telecom piò avvalersi del diritto di trascinamento, ovvero della possibilità di estendere ai soci di minoranza l’offerta ricevuta per il proprio pacchetto di maggioranza.

Non è la prima volta

In realtà, non è la prima volta che Telecom prova a vendere le sue quote in Persidera. Sarebbe il quarto tentativo formale di vendita nel giro di una decina d’anni. La spinta che arriva dall’Ue dovrebbe essere decisiva in questo caso.

 

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