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Startuphome, la startup che trova casa agli startupper

Startuphome è la startup che trova casa agli startupper italiani (e non) che volano a Londra in cerca di fortuna É nata, a Londra Startuphome, una startup che trova casa alle startup e agli startupper. L’idea di Stefano Tresca, Nicolas Steiner  e Damian O’Toole ha l’obiettivo di aiutare i giovani che si spostano a Londra in cerca di…

Startuphome è la startup che trova casa agli startupper italiani (e non) che volano a Londra in cerca di fortuna

É nata, a Londra Startuphome, una startup che trova casa alle startup e agli startupper. L’idea di Stefano Tresca, Nicolas Steiner  e Damian O’Toole ha l’obiettivo di aiutare i giovani che si spostano a Londra in cerca di fortuna a trovare con facilità un posto letto.

Gli startupper, alla ricerca di ambienti favorevoli allo sviluppo delle loro idee, tendono a viaggiare in tutto il mondo ma incontrano nel loro cammino il grande ostacolo di trovare casa. A Londra, per esempio, trovare un’abitazione decorosa e a prezzi accessibili è davvero un’impresa. Startuphome intende facilitare la vita a chi approda nella capitale del Regno Unito, trovando case ai nativi digitali. ‘Le startup per avere successo devono andare in certe città, hanno bisogno di community e posti dove stare‘, spiega Tresca.

Come funziona Startuphome?

Startuphome acquista o affitta delle case di occasione a prezzi agevolati, cioè case che sono finite all’asta o sono state lasciate in eredità a persone che magari non le abitano. Gli alloggi vengono ristrutturati e vengono ammobiliati con oggetti smart (con ATM per Bitcoin di Satoshi o, per esempio, con i visori di Freefly VR). Le abitazioni ospitano anche prodotti di aziende in cerca di pubblicità tra chi ama la tecnologia. Startuphome, favorendo lo sviluppo dell’innovazione, gode anche della totale esenzione fiscale sugli affitti. Gli startupper che hanno bisogno di un posto letto a Londra dovranno solo rivolgersi a loro.

La startup londinese approda a Roma?

L’idea sembra funzionare e a testimoniarlo sono i numeri: il primo anno di attività si è concluso con tre case all’attivo e un ritorno sull’investimento superiore al 28%, a fronte di circa 900 mila sterline investite sin’ora. Ed è per questo che Startuphome sta progettando lo ‘scale-up e stiamo valutando cinque o sei realtà in cui aprire‘, afferma Tresca. L’azienda londinese potrebbe aprire anche a Roma. O a Manchester, Amsterdam, Bruxelles, Philadelphia, Toronto e Detroit.

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