Non è vero che il Roaming è scomparso: Tim e Vodafone limitano Giga, offerte e servizi all’estero
Telefonare in Spagna, Francia, Germania come se si fosse in Italia. Un sogno reso realtà dalla decisione dell’Unione Europea che ha abolito il roaming. Ma le Tlc italiane, che apparentemente, accettano e adeguano l’offerta, in realtà, aggiungono costi extra.
L’idea di utilizzare il cellulare in Europa, come se si fosse in Italia, dunque, non è poi così vera. Ed è con l’intento di far chiarezza che Agcom ha avviato un’indagine.
La decisione dell’Ue

Chi cancella il roaming?
Dopo la svolta dell’Ue, tutti i 28 Paesi dell’Unione Europea devono cancellare i costi del roaming. Oltre all’Italia, sono queste le nazioni in cui, dal 15 giugno, sarà possibile viaggiare senza dover pagare alcun sovrapprezzo: Ungheria, Svezia, Spagna, Slovenia, Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca, Portogallo, Polonia, Olanda, Malta, Lussemburgo, Lituania, Lettonia, Irlanda, Grecia, Gran Bretagna, Germania, Finlandia, Estonia, Danimarca, Croazia, Cipro, Bulgaria, Belgio e Austria. A questi Paesi, si aggiungono inoltre la Norvegia, il Liechtenstein e l’Islanda, nazioni che non fanno parte della Ue ma sono incluse nello Spazio Economico Europeo.
Cosa sarebbe dovuto succedere
La normativa europea consente agli operatori di stabilire un limite alla quantità di traffico roaming che gli utenti possono fare. Gli operatori principali avevano scritto nelle offerte, con diverse espressioni, che avrebbero applicato i limiti solo nel caso avessero notato abusi o usi anomali (eccessivi) da parte dell’utente. Nel caso, avrebbero fatto scattare un sovrapprezzo, dopo aver avvisato l’utente non appena avrebbero rilevato questa circostanza.
Quello che è accaduto realmente

Per Agcom, però, non sembra essere tutto così lecito. Ed è per questo che ha avviato un’indagine sulla questione. “Credo che faremo un richiamo a questi operatori, la prossima settimana”, ha dichiarato Antonio Nicita, commissario Agcom.
Le tariffe sotto accusa
Proviamo ad approfondire meglio. Agcom punta il dito, in particolare, l‘offerta Special Medium di Tim. La società ha stabilito che 2 GB su 4 dell’offerta sono usabili esclusivamente su territorio italiano e così anche per lo streaming della musica senza intaccare i GB (“zero rating”).
Spieghiamo che le norme Europee accettano che gli operatori telefonici possano stabilire la quantità di GB usabili fuori dal proprio Paese, per ciascuna offerta, attraverso una formula però che possa stabilire una quantità massima equa. La metà potrebbe essere un limite troppo alto. Non solo: sempre Tim avrebbe stabilito che Internet 50 GB è usabile solo “sul territorio nazionale”.
Anche Vodafone non sembra rispettare del tutto le nuove regole sul roaming. “Potrai usufruire delle componenti gratuite che includono traffico dati e delle opzioni che includono traffico dati illimitato solo sul territorio nazionale”, si legge sul sito a proposito del roaming. In pratica, alcune offerte Vodafone “Red” permettono di utilizzare solo in Italia il GB aggiuntivo regalato a chi acquista anche lo smartphone.
Non solo. Nel caso i giga terminassero, è possibile “navigare con Sos internet, 500 MB per 1,50 euro al giorno”,ma solo “sul territorio nazionale”. Per chi è fuori confine c’è “la tariffazione a scatti da 2 euro ogni 100 Mega fino al raggiungimento di 4,5 Giga al giorno previsti dalla tua offerta”.
Anche Vodafone Pass (navigazione illimitata per social, chat, video, musica) è fruibile solo in Italia.
La Tlc, comunque, ha provato ad ottemperare in pieno alle norme, installando sul proprio sito uno strumento per calcolare, in base al canone di un’offerta, quanto traffico GB è utilizzabile in roaming. Ma i risultati dei calcoli sono valori sempre più bassi di quelli che vorrebbe e proporebbe la Commissione europea.
E Wind-3?

CoopVoce, Lycamobile e Kena Mobile (il MVNO di Tim) continuano ad applicare differenze di costi per il roaming. “Come comunicato all’Autorità e ai clienti, al momento la policy di Tim prevede che le promozioni nazionali non siano aperte al traffico sviluppato in roaming nei Paesi dell’Unione europea in quanto totalmente gratuite”, ha affermato Kena.
“Il regolamento permette di fare eccezioni per offerte particolarmente scontate, ma ritengo che non possa valere per quelle lanciate dopo la fine del roaming” ha poi continuato Nicita. “Altrimenti si potrà sempre trovare un modo per discriminare il traffico europeo. Ecco perché sono abbastanza fiducioso che respingeremo queste mosse degli operatori”.






