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Popolare di Vicenza e Veneto Banca, tutte le novità sui rimborsi (e su Intesa Sanpaolo)

Il punto di Fernando Soto dopo la sentenza del tribunale civile di Vicenza Novità a sorpresa sui risarcimenti legati al dissesto di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. E’ la sentenza del 14 marzo scorso del tribunale civile di Vicenza a riaprire la partita e a coinvolgere Intesa Sanpaolo. Vediamo tutti i dettagli. LA SENTENZA…

Novità a sorpresa sui risarcimenti legati al dissesto di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. E’ la sentenza del 14 marzo scorso del tribunale civile di Vicenza a riaprire la partita e a coinvolgere Intesa Sanpaolo. Vediamo tutti i dettagli.

LA SENTENZA

Il tribunale civile di Vicenza, con una sentenza pubblicata il 14 marzo 2018, ha individuato Intesa Sanpaolo (e non Veneto Banca) quale responsabile civile del danno vantato da un azionista veneto. Il giudice di merito civile, Luigi Giglio, ha stabilito di riconoscere il diritto di chiedere il risarcimento a Banca Intesa Sanpaolo per gli eventuali atti in danno di un socio di Veneto Banca ora in Liquidazione coatta amministrativa. Il dispositivo conferma quanto già indicato dal Giudice di Roma, il Gup Lorenzo Ferri, per Veneto Banca ma non recepito per BPVi dal Giudice istruttore, penale, di Vicenza, il Gup Roberto Venditti.

CHE COSA CAMBIA

Pertanto ora il processo (esclusa, almeno al momento, Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa) prosegue nei confronti di Banca Intesa aprendo per decine di migliaia di soci scenari di speranza in aggiunta al realistico fondi di ristoro per le vittime di reati finanziari da incrementare consistentemente: “La sentenza ottenuta oggi dalla collega Marsan di Adusbef dal tribunale di Vicenza – ribadisce l’avv. Conte – autorizza la chiamata in causa di Banca Intesa in un giudizio relativo ad acquisto di titoli e, a differenza del giudice penale il tribunale civile, autorizza la lite con Banca Intesa richiamando gli argomenti usati dal giudice del processo Veneto Banca a Roma”.

LA VICENDA

Ma facciamo un passo indietro.  Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sono le due banche finite in dissesto e poste in Liquidazione coatta amministrativa (Lca) a metà dello scorso anno. L’avvio è avvenuto, per entrambe, con il Dl 99/2017 (il cosiddetto decreto salva-banche venete) con cui si è prevista la cessione delle rispettive aziende a un soggetto poi individuato in Intesa Sanpaolo. Tutto a 1 euro, come riportato nell’atto di cessione stipulato il giorno successivo all’emanazione del Dl 99/2017 e, stando all’articolo 3, senza accollo dei debiti della banca ceduta verso i propri azionisti e obbligazionisti subordinati.

LA PARTITA DEI CREDITORI

Ed è a questo punto che inizia la partita: alcuni creditori veneti vogliono invece essere risarciti proprio da Intesa Sanpaolo e, in effetti, il 26 gennaio 2018 in sede penale il Gup (Giudice dell’udienza preliminare) di Roma – nell’udienza preliminare per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza a carico degli ex vertici di Veneto Banca -autorizza la chiamata in causa di Intesa Sanpaolo per rispondere dei danni subiti dagli investitori (assistiti dall’avvocato Franco Moretti del Foro di Roma). Il risarcimento avverrà, ovviamente, se ci sarà il rinvio a giudizio e se nel processo verrà poi confermata la responsabilità di Intesa Sanpaolo. Di certo, è un sicuro “assist” per i risparmiatori che porta all’1 a 0 per loro.

L’ANALISI DEL SOLE

La sentenza del Tribunale civile vicentino del 14 marzo riapre dunque la questione e “potrebbe porre un delicato problema ai risparmiatori (e ai loro difensori)”, secondo il Sole 24 Ore: “Se infatti nel processo penale per Bpvi che si tiene a Vicenza il giudice del dibattimento (dopo l’eventuale rinvio a giudizio degli imputati) non ammetterà Intesa Sanpaolo come ha già fatto il Gup, allora per i risparmiatori si tratterà di scegliere se continuare con la costituzione di parte civile in sede penale contro Bpvi in Lca (ammessa come responsabile civile), oppure abbandonarla e promuovere l’azione risarcitoria davanti al giudice civile vicentino. Confidando che, in quella sede, possa consolidarsi la giurisprudenza espressa con la sentenza del 14 marzo 2018 e avere dunque quale responsabile civile la ben più solvibile Intesa Sanpaolo”.

LA POSIZIONE DI INTESA

La difesa della banca è stata netta: l’intervento di Intesa Sanpaolo è stato realizzato in esecuzione del Dl 99/2017 e costituisce una «messa in sicurezza» delle due banche venete. La difesa del primo gruppo bancario italiano, infine, non ha mancato di ribadire più volte che un’eventuale conferma di quanto già deciso dal giudice romano per Veneto Banca comporterebbe la risoluzione del contratto di cessione (a quel punto sembrerebbe anche per Bpvi).

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