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Google Htc Tassa Minima

Perchè Google compra Htc

Google si rituffa nel settore smartphone e compra una parte di Htc   Google non ha smesso di sognare. Non ha smesso di progettare e di avviare nuovi lavori e lanciare nuove idee. A sorpresa (a dire il vero c’era già qualche indiscrezione) Big G. compra una parte di Htc, lanciandosi a pieno titolo nel…

Google si rituffa nel settore smartphone e compra una parte di Htc

 

Google non ha smesso di sognare. Non ha smesso di progettare e di avviare nuovi lavori e lanciare nuove idee. A sorpresa (a dire il vero c’era già qualche indiscrezione) Big G. compra una parte di Htc, lanciandosi a pieno titolo nel settore smartphone. Approfondiamo insieme.

Google e smartphone, non è una novità

google pixelPartiamo da questo: in realtà Google non è certo nuova al mondo degli smartphone. E nemmeno agli accordi con Htc. Proprio con la casa taiwanese, infatti, il colosso tecnologico avrebbe collaborato per la realizzazione dei suoi vecchi telefoni intelligenti.

La collaborazione avrebbe avuto inizio sin dai tempi dei Nexus e a quanto pare, sempre Htc avrebbe realizzato il modello Pixel Plus e lavorato ai Pixel 2, smartphone di Google che verranno presentati il prossimo 4 ottobre.

Dobbiamo anche ricordare che proprio Google, in passato, ha provato a faree il grande ingresso nel settore e a rubare quote ad Apple e Samsung, che erano già due giganti del mondo smartphone. Ad agosto 2011 acquisto Motorola, marchio importante della telefonia. L’operazione costo a Google ben 13,2 miliardi di dollari, ma la storia non ha un lieto fine. Motorola fu ceduta ai cinesi di Lenovo appena tre anni dopo, a un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello d’acquisto: 2,9 miliardi di dollari.

L’acquisto di una parte di Htc

Big G  non si arrende, però. E ci rirpova: per 1,1 miliardi di dollari, Google avrebbe acquistato una parte di Htc. In base a come spiegato sul blog ufficiale di Mountain View, Htc cede a Google una parte dei suoi dipendenti e la proprietà intellettuale attraverso un contratto di licenza non esclusiva. L’operazione, in particolare, riguarderebbe proprio il team che ha lavorato a Pixel.

Il colosso tecnologico americano, infatti, avrebbe preferito mettere sul piatto “qualche” dollaro in più pur di conquistare il team competente.

Obiettivo è lanciare sul mercato uno smartphone prodotto completamente in casa. La trattativa sarebbe già chiusa, ma sarà formalizzata entro i primi mesi del 2018, dopo le consuete approvazioni regolamentari. Intanto, la Borsa di Taiwan ha fatto sapere che oggi (21 settembre) il titolo di Htc sarebbe stato sospeso.

“Un team di talenti HTC si unirà a Google come parte dell’organizzazione hardware. Questi futuri compagni Googler sono persone incredibili con cui abbiamo già lavorato a stretto contatto sulla linea di smartphone Pixel, e siamo entusiasti di vedere cosa possiamo fare insieme come un unico team. Per molti versi, questo accordo è una testimonianza della decennale storia del lavoro di squadra tra Htc e Google”, ha commentato l’operazione Rick Osterloh, Senior VP Hardware di Google.

E Htc?

htcHtc potrà continuare a smartphone e a concentrare ricerca e lavoro sul visore di realtà aumentata Htc Vive. E lo farà con qualche soldo in più in cassa.

“Come pionieri del mercato degli smartphone, siamo molto orgogliosi della nostra storia dedicata all’innovazione e per il supporto dato a Google nel sostenere il mercato Android. Questo accordo è un brillante passo in avanti nella nostra lunga storia di partnership, e consentirà a Google di potenziare il proprio business hardware, garantendo al contempo la continuità della collaborazione all’innovazione all’interno dei nostri smartphone Htc e della realtà virtuale Vive”, ha detto Cher Wang, Presidente e ceo di Htc.

Non solo smartphone. Big G ci riprova anche con i Google Glass

Ci aveva creduto tanto Google nel potenziale dei Google Glass ma alla fine si è dovuta arrendere al’evidenza dei fatti: il progetto era poco convincente e il gadget non avrebbe funzionato. Due i motivi principali: era troppo vistoso e una telecamera fissa sul viso avrebbe provocato diversi problemi sul fronte privacy.

Ma ora potrebbe arrivare una svolta decisiva. Abbandonato il progetto Google Glass Explorer’s Edition (gli occhiali smart erano destinati a tutti), si pensa ai Google Glass Enterprise Edition.

Cosa cambia tra le due versioni di occhiali smart? Davvero poco, sono stati fatti dei miglioramenti di design e tecnici. “Abbiamo migliorato il design e l’hardware per renderli più leggeri e comodi per essere indossati per lunghi periodi di tempo. Inoltre abbiamo migliorato potenza e durata della batteria”, ha scritto Kothari.

E ancora: il gadget è dotato di una nuova fotocamera da 8 megapixel e un modulo WiFi migliorato. La caratteristica principale, però, è la modularità degli occhiali. Cosa vogliamo dire? E’ possibile infatti separarli dalla montatura per applicarli a qualsiasi altro tipo di occhiali, anche quelli di sicurezza impegnati in molti tipi di lavoro. Come è facile immaginare dalle caratteristiche, gli occhiali di Google, non sono destinati all’intero pubblico, ma solo ed esclusivamente alle aziende. Negli ultimi due anni infatti, anche dopo la chiusura del progetto, Google ha continuato a fornire i Glass a più di 50 grandi aziende tra cui DHL, Boeing, GE e AGCO.

Come scrive Techcruch, i Google glass si sono rivelati un ottimo alleato dei dipendenti di GE Aviation, dove i meccanici aggiustano e assemblano i motori degli aerei non più consultando un grosso manuale cartaceo, ma guardando in tempo reale le istruzioni in video. Grazie a questo hanno aumentato (non di poco) l’efficienza sul lavoro.

Google rafforza investimenti sull’Intelligenza Artificiale

Intelligenza artificialeE poi ci sarebbe anche un nuovo progetto di venture capital firmato Google, tutto indirizzato all sviluppo di tecnologie per l’intelligenza artificiale. Big G ha lanciato infatti Gradient Ventures, un progetto che mira a rafforzare e ad aiutare attraverso investimenti finanziari start up innovative che operano nel settore. Google ha infatti deciso di finanziare imprese nascenti e di aiutare coloro che proporranno i progetti più promettenti in campo tecnologico. I settori di interesse saranno molteplici dalla sanità all’efficienza dei data center. Unico requisito avere un’idea vincente.

Nel portfolio di Gradient Ventures ci sono già quattro start up tra cui Algorithmia, una piattaforma per algoritmi e funzioni destinati ad app “intelligenti”.

Questo nuovo braccio di Google va di pari passo con la nuova era che ci attende, quello che prima era solo fantascienza sta diventando realtà e Big G. ha deciso di farne parte.

 

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