Esclusi dal’imposta del 5% saranno gli affitti, le vendite di case, i biglietti aerei e le tasse scolastiche
Nuovo anno, nuovo fisco. La novità riguarda Arabia Saudita ed Emirati Arabi che per risanare il bilancio pubblico ricorrono allIva, l’imposta sul valore aggiunto, del 5%, che verrà applicata sulla maggior parte dei prodotti e dei servizi. Insomma, a partire da questo 2018, alimenti, bibite, alberghi, ma anche benzina e tabacco vedono crescere il loro prezzo: la cosa avrà, ovviamente, delle ripercussioni sul costo della vita, così come spiegato da Al Jazeera.
Dalle regole del nuovo fisco, restano esclusi, invece, gli affitti, le vendite di case, i biglietti aerei e le tasse scolastiche.

La decisione di far debuttare l’Iva in Paesi come Arabia Saudita ed Emirati Arabi è dovuta anche all’andamento dei prezzi del petrolio, che nonostante piccole e sporadiche risalite, restano bassi rispetto ai tempi d’oro. “E? un passo importante nella giusta direzione”, ha affermato Tim Callen, economista e capo della missione dedicata all’Arabia Saudita. Un passo “probabilmente positivo nel lungo termine per gli investitori. Le entrate governative nei Paesi del Golfo sono estremamente dipendenti dai proventi del greggio” – ha continuato Callen – “sono vulnerabili alle variazioni dei prezzi del petrolio. E’ importante che i Paesi diversifichino i loro introiti per rompere questa dipendenza”.
Proprio per questo, l’Arabia Saudita ha annunciato un forte aumento dei prezzi dei carburanti, con rialzi tra l’83 e il 127%. Rialzi, però, che seppur incidono sulla vita dei cittadini, non influenzano il mercato saudita, che resta il più economico al mondo: l’high-grade petrol passerà da 24 centesimi al litro a 54 centesimi, mentre il low-grade petrol aumenterà da 20 centesimi al litro a 36,5.
Anche gli altri paesi del Golfo, come Bahrein, Kuwait, Oman e Catar hanno deciso di introdurre l’Iva, ma non prima del 2019.





