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Leonardo, ecco come Alessandro Profumo svela le finanze dell’ex Finmeccanica

Come stanno le casse di Leonardo? Qual è la situazione finanziaria dell’ex Finmeccanica? A queste domande risponde indirettamente la relazione dei vertici del gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’ad, Alessandro Profumo, sui conti consolidati 2017 del colosso attivo nell’aerospazio e nella difesa. Ecco tutti i dettagli e i numeri. LA SINTESI SUL…

Come stanno le casse di Leonardo? Qual è la situazione finanziaria dell’ex Finmeccanica? A queste domande risponde indirettamente la relazione dei vertici del gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’ad, Alessandro Profumo, sui conti consolidati 2017 del colosso attivo nell’aerospazio e nella difesa. Ecco tutti i dettagli e i numeri.

LA SINTESI SUL 2017

Il FOCF (free operating cash flow) è in riduzione – si legge nella relazione sul 2017 di Leonardo – e ciò “riflette il profilo finanziario del contratto EFA Kuwait – caratterizzato da importanti assorbimenti di cassa associati al ramp up delle produzioni in vista delle consegne previste nei prossimi anni a fronte degli anticipi incassati nel 2016 e 2017 – oltre che il progressivo assorbimento di anticipi da clienti su altri contratti.” A tali fattori – sé scritto nella sintesi della relazione finanziaria sul 2017 dell’ex Finmeccanica – “vanno aggiunti maggiori investimenti, funzionali a sostenere e perseguire la crescita attesa, nonché le performance della divisione Aerostrutture, che incidono negativamente sul profilo di cassa del Gruppo”.

TUTTI I DETTAGLI

Il FOCF risulta positivo per € 537 mil., in peggioramento rispetto al 2016 (€ 706 mil.), “che beneficiava di livelli d’investimento particolarmente contenuti”, sottolineano i vertici del gruppo. Le operazioni strategiche includono il cash-out legato all’acquisto di Daylight Solutions (€123 mil.) e delle ulteriori quote di Avio (€ 45 mil.).

LE VARIAZIONI

Da che cosa dipende la variazione negativa dei debiti finanziari” Essenzialmente – dice Leonardo – “al rimborso del prestito obbligazionario in scadenza nel mese di dicembre e ai riacquisti di bond operati nel 2017, al netto del collocamento di un nuovo prestito obbligazionario da € 600 mil”. Tale andamento si è riflesso positivamente sul valore complessivo dell’indebitamento netto di gruppo, “ridottosi del 9% rispetto al 31 dicembre 2016, nonostante il cash-out legato alle operazioni strategiche precedentemente menzionate (€ 168 mil.) e il pagamento di dividendi (€ 81 mil.)”.

DOSSIER BOND

Inoltre la voce “Debiti obbligazionari” si riduce per effetto dei rimborsi effettuati nel mese di dicembre e delle operazioni di riacquisto anticipato di titoli obbligazionari (operazioni diffusamente illustrate nella sezione “Operazioni finanziarie”), al netto del nuovo collocamento obbligazionario sul mercato per nominali € 600 mil. Nel corso del periodo – mettono per iscritto i vertici di Leonardo – “ è stato ceduto a CDP Equity il 15% residuo in Ansaldo Energia, già oggetto di diritti di put&call in virtù dei quali la voce era stata considerata a diminuzione dell’Indebitamento Netto di Gruppo (€ 138 mil. al 31 dicembre 2016)”.

LA CESSIONE DEI CREDITI

Nel corso dell’esercizio il gruppo – è scritto nella relazione finanziaria – “ha effettuato operazioni di cessione di crediti pro soluto per un valore di carico complessivo pari a circa € 1.306 mil. (€ 1.586 mil. nel 2016). Si ricorda che Leonardo, per le proprie esigenze di finanziamento delle attività ordinarie del Gruppo, al 31 dicembre 2017 disponeva di una Revolving Credit Facility per un importo complessivo di € 2.000 mil. Le condizioni di tale contratto sono descritte nella sezione “Operazioni Finanziarie””. Al 31 dicembre 2017, così come al 31 dicembre 2016, detta linea di credito risultava interamente non utilizzata. Tale linea è stata sostituita – spiegano i vertici di Leonardo – da nuova Revolving Credit Facility negoziata nel febbraio 2018 con un pool di 26 banche nazionali e internazionali. La nuova RCF prevede il pagamento di un margine di 75 punti base sull’Euribor in riduzione di 25 punti base rispetto ai 100 punti base della precedente operazione firmata nel luglio 2015, con conseguenti benefici sugli oneri finanziari. E’ stata inoltre ridotta la dimensione a 1,8 miliardi di euro, rispetto ai 2 miliardi di euro della precedente ed estesa la scadenza a febbraio 2023

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