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Lavoro, cosa è e come richiedere il bonus di ricollocamento

Parte la sperimentazione del bonus di ricolllocamento: Governo aiuta il reinserimento nel mondo del lavoro. Rifiutare un offerta congrua di occupazione significherà (anche) perdere l’assegno Naspi   Conto alla rovescia per l’invio delle prime lettere che contengono il bonus di ricollocamento a ben 30 mila disoccupati da più di 4 mesi, scelti tra i 400…

Parte la sperimentazione del bonus di ricolllocamento: Governo aiuta il reinserimento nel mondo del lavoro. Rifiutare un offerta congrua di occupazione significherà (anche) perdere l’assegno Naspi

 

Conto alla rovescia per l’invio delle prime lettere che contengono il bonus di ricollocamento a ben 30 mila disoccupati da più di 4 mesi, scelti tra i 400 mila che in Italia possono contare sulla Naspi, l’indennità di disoccupazione. Il bonus è un aiuto economico che dovrebbe servire per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro. Chi lo riceve dovrà rispondere se accetta la ‘sfida’: nel caso dovesse arrivare l’opportunità di un nuovo lavoro, infatti, e la persona rifiuta, potrà vedersi ridotta progressivamente la Naspi. Fino alla perdita totale dell’assegno.

Le prime buste sono destinate a 30mila soggetti scelti con sorteggio, ma è possibile anche fare richiesta del bonus e provare a rientrare nel mondo del lavoro sul sito dell’Anpal. Proviamo a capire qualcosa in più.

Disoccupazione: i numeri dell’Italia

lavoroLa disoccupazione in Italia resta stabile all’11,9%, in base ai dati diffusi dall’Istat. A gennaio, le persone in cerca di occupazione erano 3.097.000 in aumento di 2.000 unità su dicembre 2016 e di 126.000 unità su gennaio 2016 (a gennaio 2016 il tasso di disoccupazione era all’11,6%).

Cala il tasso dei giovani disoccupati: in gennaio, l’incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro è sceso di 1,3 punti percentuali arrivando a 37,9% da 39,2% di dicembre (rivisto da 40,1%). Nel mese di gennaio il numero di inattivi cala su base mensile (-0,3%, pari a -42 mila) e annuale (-3,3%). Il tasso di inattività è al 34,6%. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese continua a diminuire: si conferma il trend di crescita della partecipazione al mercato del lavoro che caratterizza gli ultimi tre anni.

Il tasso di occupazione risulta al 57,5%, poco sopra il dato di dicembre, confermando il trend positivo degli ultimi mesi.

La misura del Bonus di ricollocamento

Il Bonus di ricollocamento è una misura prevista e approvata dal Governo Renzi nel decreto attuativo Jobs Act n. 150/2015 circa il riordino della disposizioni in materia di servizi per il lavoro e le politiche attive ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.

Si tratta di una misura pensata per combattere disoccupazione: l’assegno non è una integrazione al reddito, ma un aiuto per rientrare nel mondo del lavoro (pagando la formazione, colloqui con personale qualificato, etc).

Come funziona il Bonus

Il Bonus è un voucher disoccupati, che ha l’obiettivo di accelerare il reinserimento nel mondo del lavoro. Dunque, come già detto, il bonus è destinato alle persone senza lavoro che fruiscono della Naspi. Il valore dell’assegno che si riceve è graduato al profilo del lavoratore che con quel denaro deve scegliere di investire sul suo futuro. In pratica, può rivolgersi ad un centro per l’Impiego (pubblico) o presso enti privati accreditati per chiedere aiuto. Il soggetto, per esempio, potrà frequentare corsi professionali che lo aiuteranno a reinserirsi sul mercato del lavoro. Ma non è tutto.

Chi riceverà il sostegno dello Stato (e dunque anche i 30mila sorteggiati) dovrà mettersi realmente in gioco: se dovesse arrivare un’offerta di lavoro, chi rifiuta rischia di vedersi ridotta progressivamente la Naspi. Fino alla perdita totale dell’assegno.

Per usufruire del Bonus servirà registrarsi al portale dell’Anpal (www.anpal.gov.it), rispondendo a una serie di domande (scolarizzazione, area geografica, competenze). Al termine gli sarà assegnato un punteggio. E in base a questo sarà anche informato dell’assegno che gli spetta.

Chi sceglie di usufruire dell’aiuto può scegliere, sempre sul sito dell’Anpal, da quale agenzia o ente farsi aiutare per trovare un nuovo lavoro. Oltre alla formazione (in caso di necessità) l’agenzia, ovviamente, si impegna ad organizzare più colloqui di lavoro possibili, grazie proprio all’aiuto di Anpal, che metterà a disposizione la banca dati degli avviamenti al lavoro integrata con quella del progetto Excelsior targato Unioncamere.

I destinatari dell’assegno di ricollocamento non perde la Naspi (che dura comunque 24 mesi al massimo), a meno che non rifiuti una congrua offerta di lavoro. L’assegno di disoccupazione deve essere usato entro 6 mesi, ed è prorogabile per altri sei mesi: in totale quindi esso deve essere utilizzato entro dodici mesi.

A chi spetta il Bonus

alternanza scuola-lavoroLo abbiamo detto, le lettere in partenza sono destinate a 30mila disoccupati scelti a sorteggio, ma tutti coloro che non hanno un impiego e percepiscono la Naspi, l’indennità di disoccupazione riservata ai lavoratori dipendenti che abbiano perso il lavoro, potranno farne richiesta. A fare richiesta, però, potranno essere solo coloro che incassano la disoccupazione da oltre quattro mesi.

Assegno: l’importo è graduato

L’importo dell’assegno è graduato al profilo del richiedente e sarà stabilito da un algoritmo. Chi si registra al sito Anpal e farà richiesta dell’aiuto, fornirà il curriculum e altre informazioni in base all’area geografica in cui si trova. Ogni profilo avrà un punteggio da zero a 1, sulla base del quale sarà assegnata la cifra del bonus. Chi avrà punteggio 0 riceverà un assegno di mille euro, chi punteggio 1 avrà un assegno di 5mila euro.

“Più alta è la distanza del disoccupato dal mercato del lavoro, più alto sarà l’assegno e quindi l’aiuto a rientrare nel mercato”, aveva spiegato il presidente dell’Anpal Maurizio Del Conte.

Un cambio di prospettiva

La misura approvata dal decreto attuativo Jobs Act n. 150/2015 cambia radicalmente la prospettiva: non più assistenzialismo, ma proattivismo. E oltre ad aiutare realmente i disoccupati nel reinserimento nel mondo del lavoro, può rivelarsi uno strumento utile all’individuazione e al contrasto del lavoro in nero.

Cosa è Anpal?

lavoroL’Anpal è una nuova Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro che il vecchio Governo Renzi ha deciso di istituire (sempre con il decreto 150/2015 Jobs Act) con l’obiettivo di dar vita ad una Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dall’Agenzia.

Dell’Anpal, in pratica, faranno parte strutture regionali, INPS, INAIL, Agenzie per il lavoro e da altri intermediari autorizzati, enti di formazione, Italia Lavoro e ISFOL.
Il sistema, insieme al fascicolo elettronico del lavoratore, servirà ad agevolare l’offerta e la domanda di lavoro, sia privato che pubblico e a monitorare le prestazioni erogate dallo Stato. Per concorrere all’obiettivo, anche il datore di lavoro è tenuto a precedere all’invio telematico delle comunicazioni di assunzione, trasformazione dei contratti di lavoro e di cessazione e licenziamento del lavoratore.

Nel sistema informativo, verranno anche inserite le domande Naspi e le eventuali domande per accedere al Bonus di ricollocamento.

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