E’ stato rilevante l’impatto avuto sui risultati del 2017 di alcune componenti del tutto straordinarie come il contributo pubblico di 3,5 miliardi ricevuto da Intesa Sanpaolo per l’acquisizione delle banche venete o come il badwill di fusione di Banco Bpm e in minor misura quello per le acquisizioni del Gruppo Ubi. E’ quello che emerge da un’analisi dell’ufficio studi della First Cisl sui report annuali di UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Bpm e Ubi. Vediamo tutti i dettagli.
DOSSIER NPL
Ma il sindacato punta il dito in particolare su alcuni aspetti, come ad esempio quello delle sofferenze bancarie, dati alla mano: “È vero che con le cessioni di grossi stock di crediti deteriorati l’impatto delle rettifiche rispetto ai proventi operativi è sceso dal 51% del 2016 al 28% del 2017 – spiega il responsabile dell’Ufficio Studi di First Cisl, Riccardo Colombani -, ma l’ossessione per la svendita degli npl, pur portando sollievo ai bilanci, genera potenziali rischi sociali, perché tarpa le ali al rilancio dell’economia, apre la strada a possibili speculazioni a danno dei clienti in difficoltà e distrugge occupazione”.
LO SCENARIO
Secondo i vertici della First Cisl, “se non si investe sul lavoro e sul territorio non si costruisce nulla di buono per le prossime generazioni! I 12,6 miliardi di utili realizzati nel 2017 dalle prime cinque banche italiane, nonostante i cataclismi del sistema bancario, sono dovuti essenzialmente ai 19,6 miliardi di commissioni nette raccolte da chi lavora a contatto diretto con la clientela”. è il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, in merito all’analisi effettuata dall’Ufficio Studi del sindacato sui report annuali di UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Bpm e Ubi.
FATTORE COMMISSIONI
Se escludiamo Mps, colpita da evidenti problemi di fiducia, l’incremento del gettito commissionale delle banche maggiori è del 7,4%. Il lavoro si ripaga sempre di più, perché se nel 2016 ogni 100 euro spesi dalle banche per i dipendenti se ne incassavano 108 in commissioni, nel 2017 si è arrivati quasi a 115 euro. Le commissioni dei servizi di investimento crescono addirittura del 15% e l’azienda che ha meglio performato, ossia il Banco Bpm che ha visto la voce crescere del 40%, non ha difficoltà ad ammettere che si tratta principalmente di proventi del risparmio gestito, si legge nell’analisi First Cisl.
QUESTIONE TASSI
“In presenza di tassi eccezionalmente bassi che hanno portato a una riduzione dell’1,2% del margine di interesse – prosegue Colombani -, l’apporto del margine servizi al margine primario è salito in un anno dal 44,6% al 46,1%, mentre l’incidenza del costo del lavoro sul totale degli interessi e delle commissioni è scesa dal 41,1% all’attuale 40,2. Se i tassi tendessero a salire anche di poco, gli utili potrebbero volare. Sarebbe tuttavia inaccettabile che, soprattutto dopo i sacrifici chiesti in questi anni ai lavoratori, ai risparmiatori e anche ai contribuenti”.