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IIT, la scelta di Renzi per il dopo EXPO

IIT, proprio ieri il prestigioso istituto scientifico di Genova è stato indicato dal premier Matteo Renzi come principale interlocutore per dare vita alla cittadella dell’innovazione Italia 2040, nell’area dove ha avuto luogo l’EXPO. Scopriamo insieme cos’è l’Istituto Italiano di Tecnologia e quale ruolo può giocare nell’ambito della costruzione del polo che si occuperà del miglioramento…

IIT Istituto Italiano di Tecnologia

IIT è un centro statale di ricerca scientifica nato nel 2003, governato da una fondazione privata. È stato creato per promuovere lo sviluppo tecnologico e la formazione avanzata nel nostro paese e si occupa principalmente di biofisica e nanotecnologie. Il modello di governance dell’istituto è stato plasmato prendendo a modello i 7 centri di ricerca internazionali più influenti a livello mondiale, che operano in diversi ambiti nel settore scientifico: Max Plank Institute, Fraunhofer e TNO in Europa; MIT, Scripps, Caltech in Usa; Waseda in Giappone. Il modello organizzativo dell’IIT si basa su principi come l’autonomia della ricerca, una definizione chiara e puntuale delle responsabilità, la flessibilità operativa, la valutazione costante dei risultati ottenuti attraverso organi di controllo indipendenti.

IIT l’attività

Scorrendo i risultati raggiunti dall’IIT ci si accorge che dal 2006 ad oggi l’istituto può vantare ben 6849 pubblicazioni nei settori in cui è attivo: robotica, scoperta e sviluppo farmaci, neuroscienze e tecnologie del cervello, nanochimica, nanostrutture, nanofisica. Probabilmente il riconoscimento mediatico più evidente, l’IIT lo ha avuto la sera del 23 giugno durante la diretta di Ballarò, nel corso della quale è stato presentato da Roberto Cingolani (direttore scientifico IIT) l’androide iCub, progettato e sviluppato dall’istituto; un robot ad altissima tecnologia, che potrebbe in futuro aiutare a risolvere anche problemi di cui ancora non conosciamo l’esistenza. Ma l’IIT è tanto altro, come il Travel Award di Attilio Marino, dottorando che a dicembre volerà negli Emirati Arabi Uniti per presentare i più recenti sviluppi delle tecnologie sulla stimolazione neuronale non invasiva, basata su ultrasuoni e nanomateriali piezoelettrici, capaci cioè di trasformare energia meccanica in energia elettrica. Per attrarre capitali, cervelli in fuga o meno e creare sinergie tra il pubblico e il privato, probabilmente questo è il modello migliore che Renzi avrebbe potuto scegliere. Se l’IIT riuscirà a trasferire la propria governance nel progetto Italia 2040 e a coabitare con le altre importantissime realtà tirate in ballo dal premier, ne vedremo delle belle.

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