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Banche Italiane

Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e non solo. Come andranno le banche nel 2018

Come andranno i conti delle banche italiane? E quale sarà l’andamento dello stato patrimoniale tra raccolta e impieghi? E le sofferenze? A queste domande risponde l’annuale Rapporto Banche del Cer (Centro Europa Ricerche) che sarà presentato il 27 febbraio a Milano e che Start Magazine è in grado di anticipare. L’articolo di Michele Arnese “Il…

“Il sistema bancario italiano proseguirà la sua trasformazione nei prossimi anni: riduzione del peso delle obbligazioni tra le forme di raccolta, maggior peso della raccolta a breve termine, lenta ripartenza del credito, abbattimento dello stock delle sofferenze”. E’ la previsione per il 2018 e non solo che il Cer (Centro Europa Ricerche) stila nel suo rapporto annuale sulle banche italiane e che sarà presentato il 27 febbraio a Milano.

IL REPORT

Il rapporto, nel capitolo che approfondisce presente e futuro dello stato patrimoniale degli istituti di credito, parte dall’anno appena trascorso: “Nel corso del 2017, dal lato dell’attivo, gli impieghi alle imprese si sono nuovamente ridotti, quelli alle famiglie sono risultati in crescita, le sofferenze sono diminuite in modo sostanziale“. Dal lato del passivo si è confermata ”la ricomposizione della raccolta con un nuovo calo delle obbligazioni e una crescita dei depositi in conto corrente“. Conclusione: ”Il patrimonio è rimasto sostanzialmente stabile“.

L’ANDAMENTO DEGLI IMPIEGHI

A partire dall’anno appena iniziativa, si legge nel rapporto che Start Magazine è in grado di anticipare, ”si prevede un’espansione più rapida degli impieghi grazie al buon andamento dei prestiti alle famiglie e al lento, ma costante, miglioramento dei crediti destinati al settore produttivo”. I saggi di crescita rimarranno però limitati, stimano gli economisti del Cer: ”Il credito alle famiglie è previsto in rallentamento in concomitanza con la decelerazione della crescita dei consumi, mentre il credito alle imprese acquisirà gradualmente slancio trainato dalla ripresa degli investimenti”.

COSA SUCCEDERA’ ALLE SOFFERENZE

Buone notizie in vista sulle sofferenze, secondo i curatori del rapporto, Antonio Forte e Carlo Milani: ”Grazie all’inversione del ciclo economico, ai tassi di interesse a livelli minimi e alle operazioni straordinarie di dismissione – si legge nello studio che sarà presentato a Milano il 27 febbraio – lo stock delle sofferenze continuerà a ridursi sensibilmente nel corso degli anni”. La nuova previsione mostra un livello di sofferenze lorde quasi dimezzato nel 2020 rispetto al 2016, con un valore prossimo alla soglia dei 110 miliardi.

DOSSIER TITOLI

Le previsioni del Cer incorporano anche una ”graduale riduzione dei titoli posseduti dalle banche, andamento iniziato nei mesi centrali del 2017 e che è previsto proseguire fino al 2019“. Le banche – secondo gli economisti del Cer presieduto da Vladimiro Giacché – “continueranno a mantenere in portafoglio questi titoli sia per utilizzarli al fine di attingere liquidità dalla BCE, la maggior parte di essi sono titoli di Stato stanziabili come collaterale, sia perché l’aumento dei tassi favorirà un maggior interesse verso questa forma di investimento“.

COME ANDRA’ LA RACCOLTA

Infine la raccolta, che crescerà ”con gradualità perché si prevede una riduzione del trend discendente dello stock di obbligazioni e un aumento dei depositi”. Tra le tipologie di deposito, si assisterà ad un lento rallentamento della crescita dei depositi in conto corrente e ad una ripresa dei depositi rimborsabili con preavviso e soprattutto di quelli a durata prestabilita: ”Quest’ultima forma sarà favorita nel biennio finale di previsione dalla risalita dei tassi di interesse“.

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