“Promessa fatta, promessa mantenuta”: è con queste parole che il presidente Usa Donald Trump svela i piani per lo scudo missilistico da 175 miliardi di dollari “Golden Dome”.
Nel primo giorno di Pete Hegseth come segretario alla Difesa e pochi giorni dopo il suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio, il 27 gennaio il presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo per introdurre un nuovo sistema antimissile, denominato inizialmente American Iron Dome. Ispirato al sistema di difesa aerea Iron Dome di Israele, Trump aveva scritto nell’ordine esecutivo che il nuovo sistema di difesa missilistica americano deve essere in grado di affrontare “La minaccia di attacchi con missili balistici, ipersonici e da crociera, e altri attacchi aerei avanzati”, perché “rimane la minaccia più catastrofica che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare”.
Ieri il presidente Trump ha presentato il progetto “Golden Dome” per iniziare la costruzione del nuovo e sofisticato scudo di difesa missilistica in grado di intercettare le minacce provenienti dallo spazio, stimando un costo di circa 175 miliardi di dollari e la sua operatività entro tre anni.
Tutti i dettagli.
I FINANZIAMENTI INIZIALI
Parlando martedì nello Studio Ovale, Trump ha dichiarato che il programma Golden Dome richiederà un investimento iniziale di 25 miliardi di dollari, con un costo totale di 175 miliardi di dollari nel tempo. I 25 miliardi di dollari iniziali sono stati individuati nel suo
La somma iniziale di 25 miliardi di dollari è stata stanziata dall’ “One Big Beautiful Bill” (proposta di legge fiscale), che non ha ricevuto ancora approvazione.
In realtà il governo ha stimato che il progetto finirà per costare molto di più nel corso dei decenni. Questo mese, il Congressional Budget Office ha stimato che il Golden Dome potrebbe costare fino a 831 miliardi di dollari in due decenni.
ALLA GUIDA DEL PROGETTO IL GENERALE DELLA SPACE FORCE
Sempre ieri il presidente Usa ha anche annunciato che il generale della Space Force, attualmente vice capo delle operazioni spaziali, Michael Guetlein supervisionerà il progetto.
COME SARÀ IL GOLDEN DOME
Il progetto “Golden Dome” riecheggia il fallito programma “Star Wars” del presidente Ronald Reagan, criticato per essere eccessivamente ambizioso e per aver distolto fondi da altre priorità nazionali.
Cosa cambia oggi dall’allora? “La tecnologia non c’era. Ora c’è”, ha spiegato il numero uno del Pentagono Hegseth. “E lei sta dando seguito alle sue parole dicendo che proteggeremo la patria da missili da crociera, missili balistici, missili ipersonici, droni, siano essi convenzionali o nucleari”. Trump ha affermato che il sistema sarà composto da tecnologie di “nuova generazione” per terra, mare e spazio, inclusi sensori e intercettori spaziali.
Il Golden Dome “proteggerà la nostra patria”, ha spiegato Trump, aggiungendo che il Canada ha espresso la sua volontà di farne parte.
ISPIRATO ALL’IRON DOME ISRAELIANO
Come già detto, il sistema è in parte ispirato all’Iron Dome israeliano. Quest’ultimo è il sistema di difesa missilistica a corto raggio che ha un tasso di intercettazione di circa il 90%, secondo l’esercito israeliano. Tuttavia, l’Iron Dome protegge selettivamente le aree popolate in un paese delle dimensioni del New Jersey.
Il Golden Dome di Trump sarebbe molto più grande e progettato per combattere una gamma più ampia di minacce, tra cui armi ipersoniche in grado di muoversi a velocità superiori a quella del suono e sistemi di bombardamento orbitale frazionario – chiamati anche Fobs – in grado di lanciare testate dallo spazio, precisa la Bbc.
Lo scudo includerebbe anche una vasta gamma di satelliti di sorveglianza e una flotta separata di satelliti d’attacco che abbatterebbero i missili offensivi subito dopo il decollo.
“Saranno tutti abbattuti”, ha dichiarato Trump. “Il tasso di successo è molto vicino al 100%”.
Funzionari statunitensi avevano precedentemente affermato che il Golden Dome avrà l’obiettivo di consentire agli Stati Uniti di fermare i missili in varie fasi del loro dispiegamento, anche prima del lancio e mentre sono ancora in volo.
LA TABELLA DI MARCIA SECONDO TRUMP
“Questo progetto per il Golden Dome si integrerà con le nostre attuali capacità di difesa e dovrebbe essere pienamente operativo prima della fine del mio mandato”, ha dichiarato Trump. “Quindi lo realizzeremo in circa tre anni. Una volta completato, il Golden Dome sarà in grado di intercettare missili anche se lanciati da altre parti del mondo e anche se lanciati dallo spazio” ha aggiunto Trump.
SCETTICISMO SPARSO
Non è ancora chiaro quanto completo sarà il sistema. È anche incerto se un programma così ambizioso possa sottrarre fondi ad altri programmi vitali. L’Aeronautica Militare, ad esempio, sta sostituendo 400 dei suoi missili balistici intercontinentali costruiti negli anni ’70 con nuovi.
Gli analisti hanno espresso dubbi sulla plausibilità – e sui costi immensi – di replicare le capacità di difesa aerea di Israele su scala continentale. Trump, tuttavia, rimane ottimista, rileva Axios.
La pianificazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione del Golden Dome, nonché il suo finanziamento, richiederanno un intenso coordinamento tra Pentagono, Congresso, presidenti attuali e futuri, appaltatori della difesa e truppe, ha aggiunto la testata.
IL COMMENTO DEGLI ESPERTI
Secondo l’esperto di difesa missilistica Tom Karako, l’attuale sistema statunitense si concentra principalmente sulla capacità di abbattere missili balistici intercontinentali provenienti da stati canaglia come la Corea del Nord. Ma gli Stati Uniti necessitano di una migliore protezione contro altre minacce come droni, missili da crociera e armi ipersoniche, ha aggiunto.
“La verità è che siamo piuttosto vulnerabili”, ha affermato Karako, direttore del Missile Defense Project e ricercatore senior del Dipartimento di Difesa e Sicurezza presso il Center for Strategic and International Studies.
PRONTE A FARE LA LORO PARTE LE AZIENDE DELLA DIFESA AMERICANE
Infine, le aziende della difesa a stelle e strisce stanno già contendendosi l’incarico di costruire lo scudo, presentando proposte direttamente al Segretario alla Difesa Pete Hegseth, da quando Trump ha firmato l’ordine esecutivo a gennaio.
I partecipanti alla conferenza stampa hanno nominato L3Harris Technologies, Lockheed Martin e RTX Corp come potenziali appaltatori per l’imponente progetto, riporta Reuters. L3 ha investito 150 milioni di dollari nella costruzione del suo nuovo stabilimento a Fort Wayne, Indiana, dove produce i satelliti Hypersonic e Ballistic Tracking Space Sensor, parte di un progetto del Pentagono per migliorare il rilevamento e il tracciamento delle armi ipersoniche con sensori spaziali e che potrebbero essere adattati per Golden Dome, aggiunge la testata.
Il direttore operativo Frank St. John di Lockheed Martin aveva dichiarato ad Axios che il progetto “richiederà il meglio da ogni azienda tecnologica”. Nel frattempo, sempre Reuters aveva rivelato che anche Anduril Industries, Palantir Technologies e SpaceX stavano collaborando all’iniziativa Golden Dome.