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Tutti i subbugli nel Pentagono contro Musk

Sotto la pressione del Doge guidato da Elon Musk, quasi tutto il personale del Defense Digital Service – la forza di pronto intervento digitale del Pentagono – si dimetterà già dal mese prossimo. Che cosa sta succedendo

 

A maggio comincerà la “great resignation” per la “squadra Swat di nerd” del Pentagono.

È quanto ha rivelato ieri Politico, segnalando che quasi tutto il personale del Defense Digital Service (Dds) – il braccio di sviluppo tecnologico accelerato del Dipartimento della Difesa americano, – si dimetterà nel corso del prossimo mese a causa della pressione esercitata dal Doge. Ovvero il dipartimento dell’Efficienza governativa istituito il 20 gennaio 2025 con un ordine esecutivo del presidente Trump, guidato dall’imprenditore miliardario e oggi consigliere presidenziale Elon Musk, con l’obiettivo di “modernizzare la tecnologia e i software federali per massimizzare l’efficienza e la produttività del governo” entro il 4 luglio 2026. Al 14 aprile, il Doge stima che le sue misure di riduzione dei costi hanno fatto risparmiare ai contribuenti 155 miliardi di dollari.

Eppure i dipendenti dell’unità tecnologica della difesa affermano di essere stati messi da parte proprio a causa del Doge e ora sono intenzionati a lasciare il programma, secondo quanto rivelato a Politico dal direttore e altri tre membri attuali dell’ufficio a cui è stato concesso l’anonimato per discutere liberamente della propria situazione lavorativa, nonché delle email interne.

Le dimissioni di fatto chiuderanno il programma decennale dopo la fine di aprile.

Senza il programma, alcuni sforzi chiave per snellire il flusso di talenti tecnologici del Dipartimento della Difesa e contrastare i droni avversari saranno sospesi, ha affermato un futuro ex dipendente, riporta ancora Politico.

Silenzio da parte del Pentagono: un portavoce non ha commentato le dimissioni, ma ha affermato che le funzioni dell’ufficio saranno assorbite dal Chief Digital and Artificial Intelligence Office, di cui il Dds fa parte.

Tutti i dettagli.

COS’È IL DEFENSE DIGITAL SERVICE

Quando nel 2015 il Pentagono istituì il suo team per i servizi digitali, il Defense Digital Service, come branca dell’U.S. Digital Service della Casa Bianca, la missione era semplice: integrare i migliori talenti tecnologici del Paese all’interno del Dipartimento della Difesa per un breve periodo di servizio, al fine di risolvere i problemi tecnologici dell’esercito con una mentalità innovativa e agile.

L’allora Segretario alla Difesa Ash Carter dichiarò all’epoca che il Dds avrebbe “applicato un approccio più innovativo e agile per risolvere i complessi problemi informatici del Dipartimento della Difesa”, come il cloud computing e l’intelligenza artificiale.

Dunque il Defense Digital Service è l’ufficio del Pentagono che promuove l’innovazione in stile Silicon Valley. Al momento il Dds conta 14 dipendenti.

IL LAVORO DEI NERD DEL PENTAGONO

Per capire cosa fa il Dds, Politico ricorda che l’ufficio ha sviluppato strumenti di risposta rapida per le forze armate durante il ritiro dall’Afghanistan, database per il trasferimento degli aiuti militari e umanitari ucraini, tecnologie di rilevamento dei droni e tanto altro. I suoi progetti includevano anche la riforma dei servizi digitali che forniscono alle famiglie dei militari l’accesso ai benefit, l’identificazione e una migliore protezione delle vulnerabilità informatiche del Dipartimento della Difesa e lo sviluppo di tecnologie di rilevamento dei droni.

Prima ancora ha svolto un ruolo di supporto durante la risposta del Dipartimento della Difesa al Covid-19. Il servizio ha supportato l’Operazione Warp Speed, l’iniziativa federale per la distribuzione di vaccini, lavorando in tandem con la NSA per proteggere i dati e i sistemi critici coinvolti.

Come raccontava nel 2021 l’allora ​​direttore del Dds Brett Goldstein, il team è rimasto impegnato durante la pandemia di Covid-19, espandendo l’app di tracciamento dei sintomi a livello di dipartimento, migliorando le assunzioni e l’onboarding virtuali durante la pandemia e supportando le navi mediche della Marina Militare rilevando e proteggendo dai droni che sorvolavano il loro spazio aereo.

Un tempo soprannominato la “squadra Swat dei nerd” del Pentagono, il Dds è stato uno dei primi tentativi del dipartimento di infondere l’ethos della Silicon Valley nella sua imponente burocrazia, rileva Politico, ma ora è prossimo allo sfacelo con le dimissioni in arrivo.

DIMISSIONI IMMINENTI PER LA SQUADRA SWAT DEI NERD DEL PENTAGONO

L’attuale direttrice del Dds, Jennifer Hay, prevede di andarsene entro il 1° maggio. Altri undici dipendenti prevedono di accettare le dimissioni differite del presidente Donald Trump entro quella data. Anche i due membri rimanenti dello staff se ne andranno, ricostruisce la testata.

Al Dds, “Il modo migliore per dirlo, credo, è: o moriamo in fretta o moriamo lentamente”, ha affermato Hay. La direttrice ha spiegato infatti che inizialmente il suo staff si aspettava di partecipare agli sforzi di Musk per automatizzare le operazioni del Pentagono e adottare l’intelligenza artificiale.

“Il motivo per cui abbiamo resistito così a lungo è che pensavamo che ci avrebbero chiamato”, ha detto Hay. Invece, secondo le interviste, sono stati messi da parte dagli sforzi del Doge.

SOTTO LA PRESSIONE DEL DOGE GUIDATO DA MUSK

Secondo Politico, il Dds ha faticato negli ultimi anni a rimanere al massimo delle sue capacità, sballottato da quelle che i dipendenti hanno definito lotte intestine politiche, blocchi delle assunzioni, restrizioni di viaggio e un numero crescente di livelli burocratici. Un audit di un ente di controllo pubblicato nel maggio 2024 ha anche rilevato che ex direttori del Dds avevano concesso esenzioni non autorizzate per alcuni strumenti tecnologici. Ma tutti i dipendenti intervistati hanno affermato che non se ne sarebbero andati se non fosse stato per Doge.

Un ex alto funzionario del Pentagono, che ha chiesto di rimanere anonimo per evitare possibili ritorsioni, ha descritto la più ampia incursione del Doge nel Dipartimento della Difesa come dannosa e improduttiva.

“Non stanno davvero usando l’IA, non stanno davvero promuovendo l’efficienza. Quello che stanno facendo è distruggere tutto”, ha ammesso a Politico l’ex funzionario del Pentagono.

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