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Perché Parigi vuole che Renault produca droni in Ucraina

La casa automobilistica francese Renault ha avviato trattative con il ministero della Difesa francese per la produzione di droni in Ucraina.

Una delle principali case automobilistiche francesi potrebbe presto dedicarsi alla produzione di droni militari in Ucraina.

Renault ha dichiarato ieri che il Ministero della Difesa francese l’ha contattata con l’obiettivo di contribuire alla produzione di droni, dopo che la scorsa settimana il Ministero aveva lanciato l’idea che le aziende francesi potessero contribuire alla produzione in Ucraina.

I droni hanno avuto un ruolo cruciale nella difesa dell’Ucraina fin dall’invasione russa su larga scala nel 2022, offrendo capacità di sorveglianza e attacco che hanno influenzato in modo decisivo le tattiche adottate sul campo contro le forze russe. Proprio i droni sono emersi come assoluti protagonisti della recente operazione “Ragnatela” dell’Ucraina – condotta il 1° giugno attraverso 117 droni che ha causato danni per circa 7 miliardi di dollari e ha disattivato il 34% dei bombardieri con missili da crociera nelle principali basi aeree russe.

Ma se Renault iniziasse a produrre droni, “Questa mossa segnerebbe la prima volta che la casa automobilistica produce equipaggiamento difensivo dalla Seconda Guerra Mondiale, quando i suoi carri armati R35 furono usati senza successo contro i Panzer tedeschi nella Battaglia di Francia”, segnala il Financial Times.

Secondo Franceinfo, le linee di produzione sarebbero situate in Ucraina, “a poche decine o centinaia di chilometri dal fronte”.

Tutti i dettagli.

LA POSIZIONE DI RENAULT

La casa automobilistica, di cui il governo francese è il maggiore azionista con una quota del 15%, ha dichiarato che potrebbe collaborare al progetto con un’azienda francese del settore difesa, non specificando quale.

“Siamo stati contattati dal Ministero della Difesa in merito alla possibilità di produrre droni. Si sono svolte delle discussioni, ma al momento non è stata presa alcuna decisione, in attesa di ulteriori dettagli su questo progetto da parte del Ministero”, ha dichiarato Renault in una nota.

Come ricorda Bloomberg, Renault ha abbandonato il mercato russo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca nel 2022.

LA STRATEGIA DEL GOVERNO DI PARIGI

Interpellato in merito al rapporto, il Ministero ha risposto a Reuters che spettava alla casa automobilistica, senza nominarla, dichiarare se avrebbe partecipato o meno. Sempre senza nominare alcuna azienda, il Ministro della Difesa Sébastien Lecornu ha dichiarato venerdì all’emittente televisiva francese LCI che la Francia avrebbe avviato una partnership tra un’importante casa automobilistica francese e una piccola azienda del settore della difesa per equipaggiare le linee di produzione in Ucraina per la costruzione di droni.

Secondo Lecornu, l’iniziativa delle aziende francesi di produrre droni in Ucraina sarebbe una “situazione vantaggiosa per tutti”, che andrebbe a vantaggio anche dell’esercito francese, che potrà contare su “un addestramento tattico e operativo permanente, legato alla realtà di questa linea del fronte”.

COSA SI SA PER ORA

Sebbene il tipo di droni coinvolti non sia stato rivelato, Lecornu ha indicato che saranno principalmente utilizzati dalle forze armate ucraine. Tuttavia, anche le forze armate francesi ne trarranno beneficio.

“Consentiremo anche ai nostri eserciti francesi di beneficiarne, offrendo loro un addestramento tattico e operativo permanente che rifletta la realtà” della guerra in Ucraina, ha aggiunto il Ministro.

Per gestire le linee in Ucraina sarebbero impiegati lavoratori locali e le aziende non avrebbero bisogno di inviare lavoratori francesi, ha aggiunto Lecornu. Inoltre il ministro francese riconosciuto il ruolo guida dell’Ucraina nella guerra con i droni, sia nell’innovazione che nello sviluppo della dottrina.

“Gli ucraini sono più bravi di noi nella loro capacità di concepire i droni e, soprattutto, di sviluppare la dottrina che li accompagna”, ha affermato Lecornu, sottolineando che la partnership includerà un feedback fondamentale dall’esperienza ucraina in prima linea.

AUTOMOTIVE VS DIFESA?

Infine, l’iniziativa francese arriva in un momento in cui le fortune dell’industria automobilistica e della difesa europea divergono, sostiene il Ft. I produttori di armi hanno visto gli ordini salire alle stelle con l’aumento della spesa per la difesa nel continente, mentre il settore automobilistico ha faticato con il passaggio dai motori tradizionali ai veicoli elettrici e con la concorrenza cinese.

In Germania, l’appaltatore della difesa Hensoldt si è offerto di reclutare lavoratori licenziati dai fornitori di componenti per automobili sotto pressione, mentre Rheinmetall ha dichiarato di essere interessata ad acquisire gli stabilimenti automobilistici inattivi della Volkswagen, ha ricordato ancora il quotidiano finanziario britannico.

 

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