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Perché l’Esa punta su Telespazio per il Gps lunare

L'Esa ha assegnato a Telespazio un contratto da 123 milioni di euro per realizzare la prima fase del programma Moolinght, la prima infrastruttura di comunicazione e posizionamento sulla Luna.

Sarà Telespazio a realizzare Moonlight, la rete satellitare lunare per portare sulla Luna i servizi di comunicazione e posizionamento satellitari che utilizziamo ogni giorno sulla Terra.

In occasione dello Iac a Milano, la joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%) guidata da Gabrielle Pieralli ha firmato oggi un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per la realizzazione della prima fase del programma Moonlight.

Il valore del contratto è di 123 milioni di euro.

La firma di oggi segue la selezione del 2021 quando l’Esa aveva assegnato sia al consorzio di aziende europee guidato da Telespaziolo sia al consorzio guidato dalla britannica Surrey Satellite Technology Ltd lo studio di fattibilità per i servizi di comunicazione e navigazione per la Luna.

Adesso procede quindi solo Telespazio che con questa prima fase del programma gestirà lo sviluppo della costellazione di satelliti dedicati a fornire servizi di navigazione e comunicazione per le future missioni lunari.

“L’Esa sta compiendo un passo fondamentale per sostenere il futuro mercato commerciale lunare, nonché le missioni lunari in corso e future”, ha commentato Josef Aschbacher, direttore generale dell’Esa.

Tutti i dettagli.

AL VIA LA PRIMA FASE DI MOONLIGHT CON TELESPAZIO

Posizionata in orbita cislunare, l’infrastruttura di Moonlight farà leva sull’avanzata tecnologia sviluppata dall’industria europea per la navigazione e le comunicazioni, ottimizzata per fornire connettività affidabile e posizionamento accurato anche nell’ambiente lunare, spiega la nota di Telespazio.

Questi servizi saranno fondamentali per garantire un’esplorazione sicura della superficie lunare, offrendo un monitoraggio continuo delle attività dalla Terra e migliorando la gestione operativa delle missioni.

CHI PARTECIPA AL CONSORZIO GUIDATO DA TELESPAZIO

Al consorzio capeggiato da Telespazio quale prime contractor e responsabile del sistema complessivo fanno parte Hispasat, Viasat, Thales Alenia Space Italia, SSTL, Qascom, MDA, KSat, Telespazio UK, Telespazio Iberica, SDA Bocconi, PLIMI, CRAS e SI per il disegno, la realizzazione e la qualifica operativa del sistema.

L’OBIETTIVO DEL PROGRAMMA MOONLIGHT

Il programma Moonlight punta a fornire servizi di comunicazione e navigazione sia alle missioni istituzionali dell’Agenzia Spaziale Europea e di altre agenzie spaziali, sia agli utenti commerciali, contribuendo così alla creazione di una solida economia lunare. Inoltre, l’interoperabilità con LunaNet, uno standard condiviso tra le principali agenzie spaziali internazionali, garantirà la cooperazione tra vari fornitori di servizi, aumentando l’affidabilità dell’intero sistema.

COME FUNZIONERÀ L’INFRASTRUTTURA

Come indica la nota di Telespazio, l’infrastruttura di Moonlight si articolerà su tre segmenti chiave: il Lunar Space Segment, che comprende i satelliti in orbita lunare destinati a fornire servizi di comunicazione, navigazione e sincronizzazione temporale; il Lunar Earth Ground Segment, che include le stazioni di controllo e le infrastrutture terrestri necessarie per l’erogazione del servizio e per la gestione delle attività operative, e il Lunar User Segment, composto dai terminali necessari per la validazione del servizio una volta in orbita la costellazione.

In particolare, la configurazione iniziale prevede un satellite dedicato alle comunicazioni e quattro per la navigazione, con l’obiettivo di garantire un’ampia copertura del Polo Sud lunare, area cruciale per le future missioni esplorative.

L’INTEROPERABILITÀ CON LUNANET DELLA NASA PER ARTEMIS

Inoltre, il progetto prevede l’interoperabilità con LunaNet. Quest’ultima è l’infrastruttura della Nasa attualmente in fase di sviluppo che supporterà il programma Artemis, che ha come obiettivo a riportare l’uomo sulla Luna per il 2026.

Ricordiamo che l’Italia è stata tra i primi otto firmatari degli Artemis Accords nel 2020, proponendosi per la realizzazione del primo elemento destinato a costituire il nucleo di un insediamento permanente sulla superficie lunare.

IL COMMENTO DELL’AD DI TELESPAZIO

“Il programma Moonlight rappresenta molto più di un’infrastruttura tecnologica per le missioni lunari” ha dichiarato Gabriele Pieralli, Amministratore delegato di Telespazio aggiungendo che “Questo progetto segna un passo decisivo verso una nuova era dell’esplorazione spaziale, in cui la capacità di fornire servizi di comunicazione e navigazione affidabili sulla Luna diventerà il pilastro delle future economie extraterrestri. Alla guida di un prestigioso team paneuropeo, Telespazio è impegnata a creare le condizioni per una presenza stabile e sicura sulla Luna, aprendo al contempo nuove straordinarie opportunità commerciali per l’Europa nello spazio cislunare”.

IN VISTA DELLA MINISTERIALE ESA 2025

Ma quello di oggi è un contratto che copre solo la prima fase del progetto, occorreranno infatti altri fondi per completarlo.

Come aveva evidenziato tre anni fa il Sole 24 Ore, “la prima fase di questo progetto, secondo alcune stime potrebbe portare a un impegno successivo almeno di 500 milioni, o anche oltre, dato che si tratta di un progetto a cofinanziamento”.

“Siamo convinti che la partecipazione di aziende provenienti dai diversi Paesi membri dell’Esa – ha rimarcato l’ad di Telespazio – rafforzerà l’interesse e il sostegno al programma, soprattutto in vista della Conferenza Ministeriale del 2025. Siamo fieri di svolgere un ruolo cruciale in un programma che non solo rappresenterà una pietra miliare nelle sfide spaziali presenti e future, ma sarà anche un elemento chiave per promuovere sinergie tra l’Esa e le altre agenzie spaziali internazionali”.

 

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