Skip to content

Faa SpaceX Starship

Perché la Faa blocca i lanci del megarazzo Starship di SpaceX

SpaceX è (di nuovo) sotto inchiesta dopo il settimo test di volo del mega razzo Starship conclusosi con l'esplosione del secondo stadio. L'indagine richiede alla società spaziale di Elon Musk di identificare la causa dell'incidente prima di poter tornare sulla rampa di lancio

La Federal Aviation Administration (Faa), autorità di regolamentazione dell’aviazione statunitense, blocca (ancora una volta) il razzo Starship di SpaceX.

Nella notte tra giovedì e venerdì scorso l’Amministrazione federale dell’aviazione americana ha dovuto bloccare o deviare alcuni voli a causa dei detriti legati all’esplosione legata al settimo test del megarazzo di Elon Musk, il più grande e potente mai costruito.

Durante il volo, il secondo stadio del razzo, la navicella spaziale Starship, è esplosa mentre stava ancora salendo nello spazio.

La Faa e i funzionari delle isole Turks e Caicos hanno avviato delle indagini sul test del razzo Starship di SpaceX che ha causato una scia di detriti sopra i Caraibi settentrionali e costretto le compagnie aeree a deviare decine di voli.

“Non ci sono segnalazioni di danni pubblici e la Faa sta lavorando con SpaceX e le autorità competenti per confermare le segnalazioni di danni alla proprietà pubblica a Turks e Caicos”, ha affermato la Faa, che supervisiona l’attività di lancio di razzi privati.

Tuttavia, l’indagine richiede a SpaceX di identificare la causa dell’incidente e capire come evitare che si ripeta. La Faa deve approvare il rapporto finale di SpaceX, comprese le correzioni, prima che Starship possa effettuare il suo ottavo test.

Nel frattempo, la Faa ha anche ordinato alla società aerospaziale Blue Origin del miliardario Jeff Bezos di condurre un’indagine sugli incidenti in un’anomalia verificatasi durante il lancio di debutto del suo razzo New Glenn avvenuto sempre la scorsa settimana, riporta Quartz.

Tutti i dettagli.

COM’È ANDATO IL SETTIMO TEST DI VOLO DI STARSHIP

In occasione del settimo volo di prova, il razzo Starship era diretto verso una traiettoria suborbitale attorno alla Terra per rientrare nell’atmosfera sopra l’Oceano Indiano e tentare un atterraggio propulsivo sulla superficie dell’acqua.
Ma SpaceX ha perso la comunicazione con il razzo subito dopo la sua separazione dal primo stadio, il booster Super Heavy, e in seguito ne ha confermato la scomparsa. “I dati iniziali indicano che si è sviluppato un incendio nella sezione di poppa della nave, portando a un rapido smantellamento non programmato”, ha affermato SpaceX in una dichiarazione sul suo sito web.

Il test si è rivelato comunque un successo per l’azienda di Elon Musk: infatti per la seconda volta il recupero del lanciatore – la parte più innovativa del programma Super Heavy – è filato liscio, con il ritorno del booster sulla torre di lancio.

DETRITI IN CIELO

Decine di voli sono stati rallentati, dirottati o ritardati dalla Faa mentre i detriti dell’esplosione cadevano nello spazio sopra la regione dei Caraibi settentrionali. Secondo Bloomberg, il provvedimento ha riguardato i voli commerciali operati da JetBlue Airways Corp. e American Airlines. I video pubblicati sui social media li hanno mostrati disintegrarsi spettacolarmente in una pioggia di fiamme. Lo stesso Elon Musk ha condiviso il video su X (il social ex Twitter di sua proprietà ndr) dei detriti in volo commentando: “Il successo è incerto, ma il divertimento è garantito!”

La Faa chiude regolarmente lo spazio aereo per i lanci e i rientri spaziali, ma può creare un’”area di risposta ai detriti” per impedire agli aerei di entrare se il veicolo spaziale riscontra un’anomalia al di fuori della zona originariamente chiusa.

Proprio il 14 gennaio, prima del test di Starship, la compagnia di bandiera australiana Qantas aveva dichiarato di aver dovuto ritardare diversi voli per il Sud Africa nelle ultime settimane a causa del rischio sopra l’Oceano Indiano meridionale del rientro di detriti dai razzi Falcon 9 di SpaceX.

LA POSIZIONE DI SPACEX

“Nel test in volo condotto nella notte, nella capsula della nave Starship della SpaceX si è sviluppato un incendio che ha portato alla distruzione del veicolo e si prevede che gli eventuali detriti siano caduti nella zona di sicurezza prevista al momento di pianificare il volo”, ha spiegato l’azienda sul suo sito. La zona di sicurezza in questione era in mare al largo di Turks e Caicos, un arcipelago caraibico distante più di 2.500 chilometri dal sito di lancio di SpaceX di Boca Chica, in Texas.

“I team continueranno a esaminare i dati del test di volo di oggi per comprendere meglio la causa principale. Con un test come questo, il successo deriva da ciò che impariamo e il volo di oggi ci aiuterà a migliorare l’affidabilità di Starship”, ha aggiunto SpaceX in una dichiarazione.

E QUELLA DEL GOVERNO DELLE ISOLE TURK E CAICOS

Sempre venerdì il governo delle Isole Turks e Caicos ha dichiarato che il territorio è stato colpito dai detriti di un lancio fallito della SpaceX.

A QUANDO IL RITORNO IN VOLO

Pertanto, la Faa ha sospeso i lanci di Starship, chiedendo a SpaceX di aprire un’indagine dopo l’esplosione del secondo stadio del suo razzo. L’autorità ha annunciato che “sarà coinvolta in ogni fase del processo di indagine sull’incidente condotto da SpaceX e dovrà approvare [il] rapporto finale, comprese eventuali azioni correttive”.

“Un ritorno al volo si basa sulla determinazione da parte della Faa che qualsiasi sistema, processo o procedura correlato all’incidente non influisca sulla sicurezza pubblica”, ha aggiunto l’ente regolatore statunitense.

IL COMMENTO DEL NEW YORK TIMES

Secondo il New York Times, l’incidente solleva nuove domande sia sulla sicurezza del numero in rapido aumento di lanci spaziali commerciali, o almeno sui disagi al traffico aereo causati da essi.

È anche l’ultimo incidente che evidenzia i conflitti che il nuovo ruolo di Elon Musk nell’amministrazione Trump porterà, aggiunge la testata. Avrà il compito di raccomandare cambiamenti e potenzialmente tagli al budget alle agenzie governative, tra cui la Faa. Questa tensione potrebbe ostacolare indagini come quella annunciata venerdì.

Da parte sua Musk, che si sta preparando a recarsi a Washington per partecipare all’insediamento del presidente eletto Donald Trump, ha espresso fiducia anche giovedì sera che SpaceX avrebbe risolto rapidamente le questioni relative all’esplosione e ripreso i voli di prova.

“Niente finora suggerisce di posticipare il prossimo lancio oltre il mese prossimo”, ha scritto Musk su X.

Torna su