Dopo un lungo percorso di consultazioni politiche, l’Unione e la Spd hanno raggiunto un accordo sulla riforma del servizio militare, segnando un passaggio significativo nella politica di difesa tedesca. Il compromesso introduce la visita medica obbligatoria per i giovani uomini e contempla un possibile servizio militare in caso di necessità, da attivare solo se il numero di volontari risultasse insufficiente. La coalizione di governo mantiene come principio di base il modello volontario, ma introduce meccanismi legislativi che permettono, in condizioni straordinarie, di ripristinare forme di obbligatorietà per garantire la piena operatività della Bundeswehr.
LA SVOLTA DOPO L’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA
Il dibattito sulla leva militare accompagna da decenni la politica tedesca. L’obbligo di servizio, istituito nel 1956 per gli uomini, è stato per lungo tempo considerato un pilastro del legame tra cittadini e forze armate della Repubblica Federale e anche un veicolo della ricostruzione del senso democratico del paese dopo il nazismo.
Dopo la fine della Guerra Fredda e la riduzione delle minacce dirette, la leva obbligatoria è stata sospesa nel 2011, sotto il governo guidato da Angela Merkel, con l’obiettivo di creare un esercito interamente volontario.
Negli ultimi anni, tuttavia, l’evoluzione dello scenario internazionale e le crescenti esigenze di sicurezza, in particolare dopo la crisi ucraina e l’invasione russa del 2022, hanno riacceso il confronto sulla necessità di rafforzare il reclutamento.
L’attuale compromesso riflette dunque il tentativo di adattare il sistema della leva tedesco a un contesto geopolitico più instabile, inseguendo esplicitamente i modelli scandionavi.
QUESTIONARIO E VISITA MEDICA OBBLIGATORIA
L’intesa è stata raggiunta nella serata di mercoledì 12 novembre, al termine dell’incontro decisivo tra Jens Spahn (Cdu), Matthias Miersch (Spd) e il ministro della Difesa Boris Pistorius. A partire dal 2026, tutti i diciottenni riceveranno un questionario per valutare motivazione e idoneità, con obbligo di risposta per gli uomini. Contestualmente sarà introdotta la visita medica obbligatoria, inizialmente destinata ai nati dal 1° gennaio 2008 e successivamente estesa alle altre classi d’età.
Il testo dell’accordo stabilisce obiettivi vincolanti di crescita numerica per la Bundeswehr, con la possibilità di introdurre il servizio obbligatorio qualora il reclutamento volontario non bastasse a garantire la copertura del personale. Spahn ha parlato di “un percorso di responsabilità condivisa”, mentre Miersch ha sottolineato come la priorità resti “la scelta libera e consapevole del cittadino”.
IL MECCANISMO DEL “SERVIZIO IN CASO DI NECESSITÀ”
Il fulcro della riforma è la possibilità, riservata al Bundestag, di attivare un servizio militare obbligatorio in circostanze eccezionali. Tale decisione potrà avvenire solo mediante una specifica legge e in presenza di situazioni in cui la difesa del paese o la carenza di personale rendano indispensabile una misura straordinaria.
In assenza di emergenze, il sistema resterà fondato sulla partecipazione volontaria. Se invece il numero dei richiamabili superasse il fabbisogno annuale, la selezione avverrà tramite sorteggio, applicato solo dopo aver considerato tutte le esenzioni previste. In questo modo, la legge compone “una mediazione tra gli ideali di libertà individuale e la necessità di garantire sicurezza e funzionalità alle forze armate”. L’esponente della Csu Alexander Hoffmann ha definito la riforma “un giusto equilibrio tra dovere civico e opportunità personale”.
INCENTIVI PER I VOLONTARI E PROSPETTIVE FUTURE
La riforma non introduce solo obblighi potenziali, ma anche incentivi concreti per rafforzare l’attrattività del servizio militare. I volontari riceveranno una retribuzione mensile di circa 2.600 euro lordi e, dopo un anno, potranno accedere allo status di soldati a tempo determinato. È inoltre previsto un contributo per il conseguimento della patente di guida e una formazione aggiuntiva nei settori informatico e tecnico-logistico.
Il servizio militare continuerà a essere considerato una forma di impegno civico, destinata a favorire l’integrazione tra società e forze armate. Secondo Pistorius, questa legge rappresenta “un passo realistico per affrontare il futuro della difesa”, recuperando parte dello spirito di servizio alla nazione che aveva caratterizzato la Germania del dopoguerra.
IL PASSAGGIO A UN MODELLO IBRIDO DI DIFESA
La legge sarà discussa dal Bundestag a dicembre e, se approvata, entrerà in vigore nel 2026. Con essa, la politica tedesca compie un passo verso un modello ibrido di difesa, che mira nelle intenzioni del governo a rispondere alle sfide attuali senza rinunciare ai principi che avevano ispirato la sospensione della leva quattordici anni fa.
La Bundeswehr, vittima predestinata della fine della storia succeduta alla caduta del Muro di Berlino, deve oggi rafforzare il proprio ruolo nel sistema di sicurezza europeo e all’interno della Nato. Pistorius ha studiato a fondo il modello scandinavo, elaborando un meccanismo più flessibile, in cui volontarietà e obbligo si intrecciano. La riforma riapre così un capitolo storico della vita pubblica tedesca, restituendo centralità al tema del servizio al paese in un’epoca di sfide geopolitiche e rinnovata attenzione alla difesa comune. Resta aperta la domanda su come una società così diversa da quella di quindici anni fa, per sensibilità e composizione, reagirà a una misura che richiama il dovere collettivo e il senso di appartenenza alla patria tedesca.







