L’“E5”, il cuore della difesa europea – Polonia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. I tre Paesi del Triangolo di Weimar hanno unito le forze con l’Italia e il Regno Unito per dare vita a un formato europeo senza precedenti, istituito a luglio a margine del vertice Nato di Washington per discutere di questioni di sicurezza e del pilastro europeo della Nato. I ministri della Difesa dei 5 Paesi paesi sono incontrati martedì a Berlino per tenere un consiglio di guerra e inviare una serie di messaggi alle nuove istituzioni europee e alla nuova amministrazione statunitense. Un ulteriore incontro è previsto per l’inizio del 2025, poco dopo l’insediamento di Donald Trump.
SFORZI PER RIARMO
Ogni paese membro della Nato o dell’Ue deve impegnarsi per il riarmo, e il denaro speso per la difesa deve essere utile sul campo e consentire agli eserciti di essere pronti in caso di conflitto. I membri della Nato si sono impegnati a spendere il 2 per cento del loro Pil per la difesa – l’Italia è in ritardo con l’1,49 per cento, la Polonia è in testa con il 4,12 per cento, mentre il Regno Unito, la Germania e la Francia superano il 2 per cento – ma si spende troppo poco per le capacità, ha avvertito il comando militare dell’Alleanza. Il conflitto guidato dalla Russia in Ucraina ha dimostrato la necessità di avere una massa enorme di armamenti. Anche quello in Medio Oriente insegna la necessità di attrezzature ad alta tecnologia e precisione, ha sottolineato Sébastien Lecornu. “Qualunque sia l’aumento del bilancio [della difesa] al 2, 2,5 o 3 per cento, dobbiamo colmare le lacune di capacità, questa è la cosa più importante”, ha insistito il ministro tedesco Boris Pistorius.
LA DIFESA RIMANE UNA COMPETENZA SOVRANA
Le questioni di sicurezza rimangono una competenza sovrana e il nuovo commissario europeo per la Difesa e lo Spazio nominato da Ursula von der Leyen dovrà lavorare nell’ambito delle competenze degli Stati membri. Il ministro francese delle Forze armate, Sébastien Lecornu, ha tenuto a fare questa precisazione prima del voto sull’investitura della nuova Commissione e la sua entrata in carica il 1° dicembre. Il ruolo assegnato all’ex primo ministro lituano Andrius Kubilius è quello di sviluppare un quadro normativo che consenta alle aziende europee del settore della difesa di accedere ai finanziamenti per investire e di essere competitive. La Commissione non ha competenze in materia di armamenti. È responsabile del finanziamento e dell’agevolazione della politica industriale della difesa. “Dopo anni di battaglie a Bruxelles per respingere le iniziative di tassonomia, in altre parole per mettere in discussione la capacità dei produttori europei di produrre armi, due anni e mezzo dopo ci viene chiesto di fare ancora di più, ancora più velocemente”, ha sottolineato il ministro francese. Il Libro Bianco sulla Difesa promesso da Ursula von der Leyen deve basarsi sui contributi degli Stati membri, soprattutto in termini di scelte di capacità. Gli attacchi a lungo raggio e la difesa aerea sono due priorità