La costellazione italiana Cosmo-SkyMed si prepara a crescere: il terzo satellite di seconda generazione è pronto a raggiungere l’orbita.
Il CSG-FM3, nuovo satellite della seconda generazione, ha concluso le ultime fasi di test e integrazione e sarà a breve spedito negli Stati Uniti, alla base californiana di Vandenberg, per il lancio con un Falcon 9 di SpaceX previsto entro la fine del 2025.
Oggi, presso il Centro Integrazione Satelliti di Thales Alenia Space Italia a Roma, si è tenuto l’evento ufficiale di saluto al satellite.
Il programma Cosmo-SkyMed, realizzato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) e Ministero della Difesa, è uno dei sistemi radar dual-use più avanzati al mondo. Dal 2007 consente di monitorare il territorio, analizzare fenomeni climatici, gestire emergenze e fornire supporto informativo alle attività di sicurezza nazionale.
Allo stesso tempo, Cosmo-SkyMed è uno dei progetti simbolo del know-how dell’industria spaziale italiana, con Leonardo e le sue joint venture, Thales Alenia Space e Telespazio, e con il contributo di un numero significativo di piccole e medie imprese. I dati della costellazione sono commercializzati in tutto il mondo da e-Geos, la società partecipata da Telespazio (80%) e Asi (20%) e sono acquisiti per la parte civile dal Centro Spaziale di Matera dell’azienda. Dal 2008 sono state catalogate ben 2,6 milioni di osservazioni ufficiali civili.
Con questa costellazione, l’Italia punta su un asset dual-use strategico. Il nuovo satellite giunge in un momento in cui l’Europa guarda con crescente interesse allo spazio per la sicurezza: dai programmi Copernicus e Iris2 fino al nuovo European Resilience from Space (ERS) che l’Esa presenterà alla ministeriale di fine novembre.
Tutti i dettagli.
IL PROGRAMMA COSMO-SKYMED
Il sistema Cosmo-SkyMed si basa su una configurazione di diversi satelliti dotati di sensore SAR (Synthetic Aperture Radar), capaci di osservare il pianeta sia di giorno che di notte, in qualsiasi condizione atmosferica.
Concepito per scopi duali, il programma è in grado di soddisfare esigenze civili e militari. Dal 2007 al 2010 sono stati lanciati i quattro satelliti di prima generazione. La costellazione comprende oggi 4 satelliti pienamente operativi: due di prima generazione (CSK) e due di seconda generazione CSG, ai quali si aggiungerà presto il terzo satellite CSG-3 che ha completato tutti i test ambientali e funzionali con successo ed è quindi pronto ad essere trasportato al sito di lancio in Vandenberg.
La costellazione fornisce dati radar in banda X 24 ore su 24, in ogni condizione meteo, con capacità interferometriche che consentono di misurare movimenti millimetrici del terreno e delle infrastrutture: uno strumento fondamentale per urbanistica, gestione portuale, attività estrattive, monitoraggio marino, sicurezza energetica e difesa.
IL TERZO SATELLITE DI SECONDA GENERAZIONE
Con l’arrivo di CSG-FM3, la costellazione entra in una fase cruciale: garantire continuità operativa tra la prima e la seconda generazione e introdurre capacità SAR avanzate che aumentano precisione, flessibilità e rapidità di acquisizione.
Il satellite, dotato di una antenna radar di nuova generazione, è capace di orientarsi in modo dinamico per acquisire aree diverse con maggiore rapidità e beneficia di nuove funzionalità che consentono al sistema di superare i vincoli delle modalità SAR convenzionali.Ospita anche il Laser Retroreflector Array (CORA-S) dell’INFN, che consentirà una determinazione orbitale accurata al millimetro.
Grazie a queste innovazioni, il nuovo satellite potenzia la capacità nazionale nell’Osservazione della Terra, offrendo immagini radar ancora più versatili a supporto di ricerca scientifica, sicurezza, difesa e gestione delle emergenze.
LA LEADERSHIP ITALIANA NELL’OSSERVAZIONE DELLA TERRA
“L’Italia con l’Agenzia Spaziale Italiana afferma, così, il suo ruolo di leadership globale in questo settore delicato che vede come fulcro la tutela e la difesa del nostro Pianeta. Alla base del programma c’è un impegno sinergico con il ministero della Difesa, data la dualità della missione, e investimenti, competenza e innovazione che hanno portato alla realizzazione di un terzo esemplare di seconda generazione più performante e in grado di assicurare la continuità delle osservazioni radar fra la vecchia e la nuova generazione della costellazione di Cosmo-SkyMed” ha dichiarato Teodoro Valente, presidente dell’Asi.
Con il CSG-FM3, l’Italia consolida la leadership europea nel SAR ad alta risoluzione, senza dimenticare che anche Iride, la costellazione di costellazioni di satelliti, promossa dal Pnrr, farà leva sulla componente Sar.
Riguardo alle applicazioni, il presidente dell’Asi ha ricordato che Cosmo-SkyMed è fondamentale anche per lo scambio dati con l’Africa nell’ambito del Piano Mattei, così come nell’Artico.
L’IMPORTANZA DEL DUAL USE
Dal Ministero della Difesa, il colonnello Federico Iannone ha ribadito il valore dual-use del programma: “Cosmo-SkyMed è uno degli esempi più virtuosi di cooperazione tra Difesa, Asi e industria. Ed è soprattuttto un modello che ci viene riconosciuto in tutto il mondo”.
“Per la difesa è asset strategico di monitoraggio per le forze armate” ha ricordato Iannone.
D’altronde, come ha ricordato il presidente dell’Asi Teodoro Valente, si tratta “lo spazio è già duale da qualche anno e non solo ultimamente” e il programma Cosmo-SkyMed “coniuga un paio di attività, da un lato tutto ciò che ci consente di disporre di asset strategici e dall’altro ci ha consentito di posizionarci nel mondo in un posizione di eccellenza, non solo a livello europeo anche con i paesi extra Ue” visto che la “numerosità dei dati richiesti è consistente”.
IL RUOLO DELL’INDUSTRIA ITALIANA
Come già detto, l’industria spaziale italiana è assoluta protagonista con Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% a Leonardo 33%) in qualità di responsabile dell’intero programma Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione, inclusa la progettazione e lo sviluppo dei satelliti e la progettazione, l’integrazione e la messa in servizio del sistema end-to-end.
In tale ambito, Thales Alenia Space è mandataria di un Raggruppamento temporaneo d’Impresa con Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%), responsabile della progettazione e dello sviluppo del segmento di terra CSG e della fornitura dei servizi di logistica integrata e operazioni (ILS e OPS). Dal Centro spaziale del Fucino di Telespazio verrà gestita la fase di lancio e messa in orbita (LEOP – Launch and Early Orbit Phase) del satellite e da qui saranno acquisiti i primi dati di telemetria inviati dal satellite.
Inoltre, Leonardo contribuisce al programma fornendo i sensori di assetto stellare per l’orientamento del satellite, i pannelli fotovoltaici ed equipaggiamenti per la gestione della potenza elettrica.
“Un sistema che rafforza sicurezza, sostenibilità e capacità competitiva del Paese, proiettando l’Italia tra i leader globali del settore spaziale,” ha commentato Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Divisione Spazio di Leonardo.
Per Giampiero Di Paolo, ad di Thales Alenia Space Italia, il programma così sfidante “è una delle nostre maggiori storie di successo” oltre che “esempio virtuoso di collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e il Ministero della Difesa, è essenziale per mantenere dell’industria nazionale e della sua filiera in un mercato spaziale in continua evoluzione”.
IN VISTA DELLA MINISTERIALE ESA
Con la seconda generazione di Cosmo-SkyMed, l’Italia non solo mantiene una posizione di eccellenza tecnologica, ma si presenta alla vigilia della Ministeriale Esa come uno dei partner europei più strategici nel settore dell’osservazione della Terra, in un momento in cui sicurezza, resilienza e sostenibilità richiedono infrastrutture spaziali robuste e autonome.






