Le ambizioni spaziali di Jeff Bezos a rischio con l’amico di Musk al timone della Nasa?
È quanto si domanda Bloomberg, dal momento che l’astronauta privato, filantropo, miliardario e amico oltre che socio in affari del fondatore di SpaceX è la persona individuata da Donald Trump per guidare la National Aeronautics and Space Administration (Nasa) e si prevede che riorienterà la missione dell’agenzia dalla Luna a Marte, una priorità di Musk.
Proprio ora che Blue Origin, l’azienda aerospaziale di Bezos, ha iniziato ad aggiudicarsi appalti governativi: l’ultimo dalla Us Space Force lo scorso 4 aprile, ma anche dalla Nasa).
Come ricorda l’agenzia stampa internazionale, Bezos ha fondato Blue Origin nel 2000, con l’obiettivo di ridurre i costi dell’esplorazione spaziale creando razzi riutilizzabili. Musk nutriva aspirazioni simili quando fondò SpaceX circa due anni dopo. Alla fine, Musk è arrivato per primo e ha iniziato ad aggiudicarsi appalti governativi.
E ora l’amministrazione Trump ha previsto una riduzione del 24% del budget della Nasa per l’anno fiscale 2026, con gravi ripercussioni su numerosi programmi in corso. Tra queste a rischio una missione lunare per la quale Blue Origin sta costruendo un lander. Nel maggio 2022 la Nasa ha annunciato infatti che l’azienda aerospaziale di Bezos era la seconda società selezionata (dopo SpaceX) per sviluppare un sistema di atterraggio umano per la missione Artemis 5 dell’agenzia sulla Luna nel 2029.
Per anni, i lobbisti che lavoravano per Amazon e Blue Origin sono riusciti a influenzare le politiche e i contratti governativi, secondo una persona che ha lavorato a stretto contatto con Bezos citata da Bloomberg. Ora, secondo questa fonte, rischia di essere l’uomo di riserva.
Tutti i dettagli.
BEZOS DEVE TEMERE L’AMICO DI MUSK ALLA NASA?
Lo scorso 30 aprile Jared Isaacman ha ottenuto l’approvazione di una commissione chiave del Senato e ora deve solo superare il voto dell’intera Camera per guidare la Nasa.
Se confermato, precisa Reuters, Isaacman supervisionerebbe 18.000 dipendenti e un budget di circa 25 miliardi di dollari, concentrandosi principalmente sul ritorno degli astronauti sulla superficie lunare nell’ambito di un programma chiamato Artemis.
Isaacman assumerebbe il controllo della Nasa in un momento cruciale per l’agenzia, con missioni chiave pianificate per aiutare a riportare gli esseri umani sulla Luna nei prossimi anni, nell’ambito del suo programma Artemis, uno sforzo promosso da Trump durante il suo primo mandato.
Per mesi, l’agenzia spaziale e i suoi partner commerciali e internazionali hanno dovuto affrontare l’incertezza su come l’amministrazione Trump potrebbe cercare di riallineare le missioni della Nasa per concentrarsi su Marte, piuttosto che sulla Luna. Senza dimenticare che il pianeta rosso è obiettivo dichiarato di Elon Musk, consigliere di Trump in questa amministrazione.
Durante la sua udienza di conferma, i senatori hanno messo alle strette il candidato direttore della Nasa circa i suoi rapporti con il patron di SpaceX. “Senatore, voglio assolutamente essere chiaro: la mia lealtà è rivolta a questa nazione, all’agenzia spaziale e alla sua missione rivoluzionaria”, ha affermato Isaacman che si è anche impegnato a non abbandonare il progetto multimiliardario dell’agenzia per la Luna e a inviare invece astronauti su Marte.
BEZOS SI RINGRAZIA TRUMP
Nel frattempo, il fondatore di Blue Origin (nonché del colosso dell’e-commerce Amazon) ha cercato di ingraziarsi il numero uno della Casa Bianca, dopo un decennio di rapporti piuttosto burrascosi.
Da tempo avversario del presidente eletto, Bezos ha fatto i complimenti a Donald Trump su X all’indomani del risultato delle elezioni dello scorso novembre. Inoltre, la multinazionale statunitense Amazon ha donato un milione di dollari al fondo per l’inaugurazione della seconda amministrazione Trump, durante la quale Bezos ha incontrato i dirigenti di Meta Platforms e Alphabet.
In realtà, il miliardario americano ha tentato di rilanciare il suo rapporto con Trump ancor prima dell’insediamento alla Casa Bianca. Come ricorda Bloomberg, poco prima delle elezioni, il Washington Post, il cui editore è proprio Bezos, ha ritirato il suo appoggio a Kamala Harris per la presidenza. Dopo la vittoria di Trump, Amazon ha dichiarato di aver concesso in licenza un documentario su sua moglie, Melania, al costo di 40 milioni di dollari. Ha anche iniziato a trasmettere in streaming le repliche di The Apprentice, il reality show che si dice abbia venduto il presidente alle masse come un genio degli affari.
LA CORSA DI BLUE ORIGIN (DIETRO SPACEX)
Intanto, la società di lancio di razzi e voli spaziali con equipaggio umano di Bezos, Blue Origin, deve recuperare terreno con la rivale SpaceX.
Ma New Glenn deve ancora raggiungere lo spazio: il primo volo è previsto al momento entro la fine del 2024.
Negli ultimi 11 anni, SpaceX si è aggiudicata fino a 25 miliardi di dollari in contratti governativi statunitensi, contro i circa 6 miliardi di dollari di Blue Origin, secondo un conteggio Bloomberg. I razzi SpaceX sono diventati cavalli di battaglia per la Nasa, trasportando abitualmente astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale, mentre Blue Origin ha inviato in orbita principalmente turisti.
Lo scorso 16 gennaio per la prima volta Blue Origin di Jeff Bezos ha lanciato il suo razzo New Glenn, un primo passo verso l’orbita terrestre per sfidare SpaceX nel mercato dei lanci satellitari.
Nonostante il mancato atterraggio del booster, la missione ha finalmente messo Blue Origin in una cerchia d’élite di imprese statunitensi in grado di mettere in orbita satelliti. Soprattutto ha messo l’azienda sulla strada per sfidare finalmente il predominio di SpaceX.
A CHE PUNTO È IL PROGETTO KUIPER
New Glenn è fondamentale per Blue Origin, che ha accordi per il lancio di satelliti con aziende come Amazon (per trasportare in orbita i satelliti della costellazione a banda larga, Project Kuiper, che competerà con Starlink di SpaceX) e AST SpaceMobile e prevede di lanciare una stazione spaziale chiamata Orbital Reef.
Bezos infatti intende competere con Musk anche nel settore dell’Internet satellitare con il progetto Kuiper di Amazon, una rete simile a una maglia progettata per superare i 3.000 satelliti in orbita terrestre bassa che fornirà Internet ad alta velocità a livello globale.
Il 28 aprile, il colosso americano dell’e-commerce fondato da Bezos ha lanciato in orbita terrestre bassa i primi 27 satelliti del suo progetto Kuiper. La missione ha dato infatti il via all’implementazione su vasta scala di Kuiper da parte di Amazon, una rete simile a una maglia progettata per superare i 3.000 satelliti in orbita terrestre bassa che fornirà Internet ad alta velocità a livello globale.
L’azienda intende lanciare un totale di 3.236 satelliti per fornire connettività globale e, in base alla sua attuale licenza con la Federal Communications Commission, Kuiper deve avere in volo metà della sua costellazione pianificata entro luglio 2025.
Amazon afferma che prevede di iniziare a servire i clienti entro la fine dell’anno. Recuperare terreno con Starlink sarà la vera sfida: SpaceX ha costantemente ampliato la sua rete Starlink e le offerte di prodotti dal suo debutto nel 2020. Attualmente ci sono oltre 7mila satelliti Starlink (con un totale pianificato di 42.000) in orbita a circa 500 km sopra la superficie terrestre che collegano oltre 4,6 milioni di clienti in 125 paesi, secondo l’azienda di Musk.
CHE NE SARÀ DEL PROGRAMMA ARTEMIS?
Infine, tornando al razzo New Glenn, questo dovrebbe trasportare il lander lunare Blue Moon di Blue Origin.
Secondo Bloomberg, Blue Origin di Bezos è determinata a dimostrare la sua buona fede con il programma Artemis, la missione pianificata dalla Nasa per riportare l’uomo sulla Luna, e si è aggiudicata un contratto da 3,4 miliardi di dollari per la costruzione di un lander lunare.
Resta da vedere esattamente come Isaacman riuscirà a trovare un equilibrio tra il compiacimento dei sostenitori della Luna e quello di Marte, e come i cambiamenti che potrebbe attuare sposteranno i fondi contrattuali, osserva ancora la Cnn.
“Questa è l’agenzia che è passata dall’inviare Alan Shepard in una missione suborbitale a vedere otto anni dopo Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla superficie lunare. Penso che possiamo tornare sulla Luna, tracciare una rotta per Marte e fare tutte le altre cose? Assolutamente” ha dichiarato il futuro direttore della Nasa.
Affermazioni in contrasto con l’enfasi di Musk su Marte. Il ceo di SpaceX ha affermato, ad esempio, in un post su X che “fermarsi sulla Luna rallenta semplicemente l’arrivo su Marte”.