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Cambogia

Type 003, tutto sulla nuova portaerei della Marina Cinese

Con la Type 003 la Marina Cinese entrerà di fatto in una sorta di “club esclusivo”; quelle delle portaerei cosiddette CATOBAR ("Catapult Assisted Take-Off Barrier Arrested Recovery"), oggi appannaggio solo della US Navy e della Marine Nationale. L'approfondimento di Giovanni Martinelli

 

Da giorni ormai si rincorrono “rumors” sul prossimo varo della nuova portaerei cinese Type 003. Inizialmente previsto per aprile e poi proprio nei primi giorni di questo mese, adesso sembra essere slittato ancora verso la fine di giugno. L’ondata di casi Covid proprio a Shanghai, laddove cioè si trovano i cantieri Jiangnan Shipyard che stanno realizzando questa nave, sta infatti determinando varie difficoltà.

Non saranno tuttavia poche settimane in più a cambiare il quadro, perché quello che si concretizzerà per l’appunto con il varo della Type 003  (che con ogni probabilità prenderà il nome di Jiangsu; stando almeno a quanto riferiscono fonti cinesi) sarà comunque un evento “storico”!

A scanso di equivoci, si precisa subito che certi toni all’apparenza fin troppo enfatici sono invece fondati. Perché quella che prossimamente toccherà l’acqua per la prima volta non può certo essere definita come una portaerei “qualunque”. Essa sarà infatti la prima cosiddetta “supercarrier” per Pechino; e cioè (secondo quella che è una classica definizione utilizzata negli Stati Uniti) una piattaforma che presenta determinate dimensioni e caratteristiche, tali da influire a loro volta sulle capacità esprimibili.

Premessa la precisazione circa la totale assenza di informazioni ufficiali da parte di Pechino e la conseguente necessità di ricorrere allo strumento delle stime, queste ultime forniscono comunque un primo quadro già interessante. Attraverso infatti un’analisi delle foto satellitari emerse nel corso della sua costruzione, è stato possibile stabilire che la lunghezza della Type 003 sarà di circa 320 metri presa al ponte di volo metri e una larghezza massima di circa 40; che però si stima possano diventare 78 sempre sul ponte di volo.

Più incerto il dato sul dislocamento; le stime iniziali lo ponevano intorno alle 85.000 tonnellate ma la graduale crescita delle dimensioni registrata dalle immagini satellitari stesse ha spinto più di un osservatore a ipotizzare valori ben superiori. Forse anche intorno a 100.000 tonnellate. Per dare un termine di riferimento, le analoghe piattaforme della US Navy sarebbero di fatto “pareggiate”; anche se va aggiunto subito che una simile stima appare davvero esagerata.

Ma perché è così importante l’arrivo di questa unità? Sicuramente per gli aspetti appena menzionati ma, ancora di più, perché con la Type 003 la Marina Cinese entrerà di fatto in una sorta di “club esclusivo”; quelle delle portaerei cosiddette CATOBAR (“Catapult Assisted Take-Off Barrier Arrested Recovery”), oggi appannaggio solo della US Navy e della Marine Nationale.

E per l’appunto, proprio questo non è un dettaglio da poco; perché unità di questo tipo dispongono di catapulte che assistono il decollo degli aerei; i quali atterrano poi con l’ausilio di particolari cavi d’arresto. Un enorme passo in avanti rispetto alle simili unità già in servizio con la Marina Cinese (cioè, Type 001 Shandong e Type 002 Liaoning); più piccole in termini di dimensioni e con una configurazione diversa (STOBAR, “Short Take-Off, Barrier-Arrested Recovery”).

In questa i velivoli decollano senza catapulta ma solo con l’aiuto di una rampa inclinata; per poi atterrare nello stesso modo delle unità di tipo CATOBAR. La vera differenza la fa dunque la modalità di decollo; laddove la disponibilità di una catapulta consente di espandere il ventaglio di velivoli ad ala fissa che possono operare da tali piattaforme, garantendo al tempo stesso un maggiore carico utile al decollo stesso.

Sono evidentemente aspetti molto tecnici ma il punto centrale da evidenziare è che, per l’appunto, con la Type 003 è come se la Marina Cinese medesima entrasse (definitivamente) in una fase di “piena maturità”. Non c’è dubbio alcuno infatti che le vere “capital ship” delle flotte moderne siano ancora le portaerei; e disporre di simili piattaforme, dotate di capacità operative così avanzate rappresenta uno “step” importante nel processo di rafforzamento della Marina di Pechino.

Ma a livello tecnico, la Type 003 si distinguerà anche per un altro dettaglio importante; proprio a proposito delle catapulte poco sopra menzionate. Esse saranno infatti del tipo EMALS (Electromagnetic Aircraft Launch System), con un sistema di lancio elettromagnetico che garantisce ulteriori vantaggi rispetto a quelli a vapore fin qui utilizzati. Anche questa è una tecnologia che finora è stata appannaggio solo degli Americani. A dimostrazione dei grandi progressi compiuti in molti campi dall’industria di Pechino.

Tutto ciò si tradurrà poi un reparto di volo sicuramente importante ma ancora difficile da definire con esattezza. Si ipotizzano almeno una quarantina di velivoli da combattimento (del tipo J-15 e, probabilmente, in prospettiva il nuovo J-35; da considerare il corrispettivo Cinese dell’F-35), più decine di altri. Ad esempio, l’“aereo radar” KJ-600, ma anche elicotteri di vario tipo e anche “droni”. Un altro settore su cui la Cina sta investendo molto e che rappresenta il futuro delle operazioni aeree.

In mezzo a molte incertezze poi, poche notizie anche su altri 2 aspetti importanti: l’ingresso in servizio e la consistenza della classe. Per il primo, fonti Cinesi individuano nel 2027 tale momento; a dimostrazione che la strada da percorrere è lunga. Ancora più incerto poi il tema del quante Type 003 saranno costruite; potrebbero essere 2 o anche più ma non non si esclude che (addirittura) ne venga costruita una sola. E questo perché “rumors” riferiscono già dell’esistenza di un nuovo progetto, noto a oggi come Type 004. Di fatto, l’evoluzione finale per la Marina Cinese in questo settore, dato che questa futura piattaforma dovrebbe avere un impianto di propulsione nucleare; a differenza di tutte quelle fin qui costruite che sono a propulsione convenzionale.A quel punto, a parte i numeri che vedono ancora un posizione di superiorità da parte della Marina Americana (con le sue 11 “super carrier”), la condizione di parità con Washington sarebbe se non raggiunta definitivamente, quanto meno più vicina.

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