Roma potenzia l’artiglieria di Kiev.
Negli ultimi giorni stanno circolando in rete video di un treno carico di 20 obici semoventi M-109L da 155 mm che transita per la stazione ferroviaria di Udine diretto a Est.
Come ha precisato nel fine settimana il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, si tratterebbe di “semoventi di artiglieria su cingoli” diretti in Ucraina e farebbero parte di un pacchetto di aiuti militari “deliberato dal governo precedente e che vengono consegnati questa settimana”.
Secondo Repubblica, “tra quelli già presenti al fronte e quelli ripresi a Udine si tratta di almeno trenta obici cingolati, mentre alcune fonti parlano di un numero addirittura doppio: complessivamente sessanta mezzi. La decisione di trasferire questi sistemi risale dunque all’esecutivo precedente a guida Draghi”.
I mezzi, progettati negli Stati Uniti all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, sono stati aggiornati e prodotti dall’italiana Oto Melara (la controllata armamenti terrestri di Leonardo) tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. Oggi l’Esercito italiano dispone del semovente d’artiglieria PzH-2000 armato con un pezzo da 155/52 mm.
Tutti i dettagli.
COS’È L’OBICE SEMOVENTE M109L
L’M109L è la versione aggiornata italiana dell’obice semovente d’artiglieria americano M109, che in passato hanno equipaggiato i reparti italiani. Sono rimpiazzati negli anni 2000 dai più moderni PzH 2000, con gittata di 40 chilometri di fabbricazione tedesca considerati i migliori al mondo.
L’Italia aveva in linea circa 300 M109L, 221 dei quali sottoposti a un programma d’aggiornamento nei primi anni Novanta (dall’iniziale versione “G” si era passati alla “L”, caratterizzata da una gittata più lunga, da 24 a 30 chilometri grazie ai proietti autopropulsi). Da circa vent’anni i semoventi risultano in riserva, quasi tutti proprio nel deposito di Lenta, in provincia di Vercelli.
Il nostro Paese ha venduto quasi 70 esemplari dei M109L al Pakistan e una decina a Gibuti, in cambio della concessione di una base.
AGGIORNATO DA LEONARDO PER IL MERCATO ESTERO
Inoltre, nel 2019 Leonardo ha proposto per il mercato estero una versione radicalmente aggiornata del semovente d’artiglieria M-109L a costi limitati rispetto all’acquisto di sistemi di ultima generazione.
L’obice calibro 155/23 è con il 155/39 di fabbricazione italiana equivalente a quello dell’obice trainato FH-70, dispone di nuovo estrattore di fumi e può utilizzare munizionamento standard e intelligente (come il Leonardo Vulcano) in gradi di colpire obiettivi fino a 30 e 40 chilometri. Per l’azienda italiana i clienti potenziali del kit di aggiornamento sono gli eserciti di almeno due dozzine di Paesi che ancora impiegano l’M-109L.
LA QUANTITÀ DI M109L DESTINATA IN UCRAINA
Dunque, l’Italia prevede di trasferire in Ucraina un totale di 60 obici di artiglieria semoventi M109 nel prossimo futuro. Alcuni dei quali risultano già in prima linea.
Ma le armi inviate o da inviare in Ucraina restano comunque informazioni classificate e non è possibile avere conferme ufficiali.
LA REVISIONE CON FONDI AMERICANI
Secondo Repubblica “i semoventi italiani avevano bisogno di una revisione completa, che sarebbe stata finanziata con fondi messi a disposizione dagli Stati Uniti. I lavori hanno richiesto diversi mesi: non è chiaro se siano stati condotti dall’Oto Melara o da un’azienda friulana specializzata in quest’attività, cosa che spiegherebbe la presenza del convoglio a Udine.”
APPREZZATI DAI MILITARI UCRAINI
“Pur risalendo a oltre trent’anni fa, gli M109L sono molto apprezzati dagli ucraini: sono semplici e robusti, con una manutenzione facile da gestire e una buona precisione di tiro” sostiene il quotidiano.
Infine, oltre agli M109, l’esercito ucraino ha ricevuto dall’Italia come artiglieria anche una ventina cannoni italiani Fh70, in prima linea in Ucraina e cinque Pzh2000.